Porto di Marsala, il Comune deve attestarsi la “paternità” del restauro
DECADUTO IL PROGETTO PORTO DELLA MYR, L’ASSESSORE REGIONALE FALCONE INVITA IL COMUNE A REDIGERE IL PIANO PER LA MESSA IN SICUREZZA.
Il recupero del Porto di Marsala, da decenni in stato di abbandono totale, è stato al centro di una Conferenza stampa che si è tenuta ieri a Palazzo VII Aprile. Su invito del Presidente Enzo Sturiano e dell’on. Eleonora Lo Curto, al vertice sull’area portuale, rimasta in grave stato di degrado, hanno partecipato quattro Assessori del Governo regionale e due deputati dell’Ars.
Nel corso dell’incontro tecnico-operativo sul futuro del Porto di Marsala hanno preso parte l’Assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, Marco Falcone, quello al Territorio e Ambiente, Salvatore Cordaro, il Sindaco e il Presidente del Consiglio comunale di Marsala, nonchè i deputati regionali Eleonora Lo Curto e Stefano Pellegrino, i dirigenti dei Dipartimenti Regionali, Manlio Scirè e Giuseppe Battaglia, il Segretario generale del Comune, Bernardo Triolo; l’ingegnere Capo dell’Ufficio tecnico, Luigi Palmeri e la Comandante del Corpo di Polizia Municipale, Michela Cupini.
Ieri a Marsala si è discusso del futuro del Porto alla luce del fatto che la Regione ha dichiarato decaduto il progetto privato della MYR poiché la stessa società non ha ottemperato, nei tempi previsti, all’inizio dei lavori. Dopo la presentazione degli elaborati e della documentazione da parte del Sindaco, si è convenuto che occorre lavorare, in maniera collaborativa, per la messa in sicurezza del Porto con un progetto di valenza pubblica per il quale vi sarebbero già disponibili le somme, o quanto meno parte di esse.
Occorrerà adesso predisporre un progetto, anche solo definitivo (non occorrerebbe quello esecutivo) per avviare l’iter finalizzato all’avvio del primo stralcio dei lavori. I partecipanti all’odierna riunione hanno deciso di aggiornarsi a Palermo per individuare specificatamente come proseguire.
La procedura sembra abbastanza celere. C’è da auspicare nella volontà politica e nella capacità amministrativa di chi gestisce gli Enti interessati, affinchè malumori e gelosie non penalizzano ulteriormente il Porto. Da quasi 8 anni, tra progetto pubblico e privato, Marsala ha perso la sua grande opportunità, quella di avere un porto efficiente ed un’area portuale recuperata.