Porta Nuova in stato di degrado, il Comune: “interverremo”
In Piazza della Vittoria, conosciuta ai più come Porta Nuova, non ci sono solo i giardini “artificiali voluto dal sindaco precedente, in stato di degrado, vandalizzati. C’è molto di più: l’enorme area archeologica di cui attende il relativo Parco da più di mezzo secolo, l’orto botanico “Villa Cavallotti”, il maestoso Teatro Impero, l’unico monumento «compiuto» dedicato dalla città a Garibaldi, e ad un tiro di schioppo la Chiesa di San Giovanni (compatrono di Marsala assieme alla Madonna della Cava), il Baglio Anselmi che ospita il Museo cittadino, il Capo Boeo una delle tre punte della Sicilia, ed il mare cristallino che si affaccia sulle Isole Egadi. Tante “preziose” gemme apprezzate da visitatori e turisti; ma allo stesso tempo ignorate dalla popolazione locale, trascurate dalla pubblica amministrazione e bistrattate dalla Regione che non va oltre l’ordinaria amministrazione
Questa è la terra che deve ancora dare un degno monumento al suo eroe, al generale Garibaldi, fin ora onorato solo dalla presenza, a Porta Nuova, di un piccolo busto in marmo, che da qualche tempo mostra, da un canto, i segni del tempo che passa e, dall’altro, lo scarso rispetto che alcuni hanno nei confronti dell’Eroe dei due mondi. Tra il busto e la base sui cui è posto, infatti, crescono erbacce, mentre le lastre in marmo della struttura iniziano a mostrare crepe. C’è poi chi, alla base del monumento, frantuma bottiglie di alcolici, i cui cocci sono abbandonati nell’aiuola attorno. Le solite «bravate», come quella dei tufi posti «a secco» come base delle piante dell’area a verde realizzata all’inizio del 2013 dall’amministrazione Adamo, divelti e gettati a terra. L’intera area fuori Porta Nuova, insomma, avrebbe bisogno di maggiore attenzione. È quanto lamentano tanti residenti.
«Interverremo per ripristinare quanto è stato danneggiato – ha già assicurato l’assessore comunale ai Lavori pubblici, Salvatore Accardi – Lo faremo non appena avremo risolto altre priorità. È chiaro, però, che provvederemo. Non lasceremo così la piazza, nonostante le difficoltà che talvolta ha un ente pubblico quando si tratta di procedere a manutenzioni. Questa piazza dovrà diventare un tutt’uno con il vicino parco archeologico e così com’è non può. Dobbiamo decidere cosa fare, ma sicuramente, superate le attuali emergenze e priorità, ci occuperemo della sistemazione di quest’area. Non solo nel giardino, ma sull’intera zona di Porta Nuova». Dalla quale, un tempo, uscendo dal «Cassero» (via XI Maggio), si continuava a passeggiare lungo l’asse di viale Vittorio Veneto, poi chiuso dopo la scoperta del Decumano Massimo, per arrivare al «Ferro di cavallo» sul lungomare. Un lungo asse tanto caro a intere generazioni di marsalesi, che adesso si sentono defraudati di un pezzo importante di città.
Purtroppo l’area di Porta Nuova, ove un tempo sorgeva l’antica Lilybeo da sempre risente della poca attenzione delle pubbliche amministrazioni che si sono succedute alla guida della Città e dei vertici della Sovrintendenza ai Beni Ambientali e Culturali che non sono riusciti ad andare oltre la recinzione dell’area. Una sorta di mummificazione del territorio, quando sotto pochi centimetri di terra solo Dio sa quali tesori giacciono. Storia di ordinaria “disamministrazione” del territorio e delle sue risorse. Altro che naturale vocazione turistica, qui, accade proprio il contrario. Nulla di si tocca nella speranza, dei soliti ignoti, che magari qualche vincolo venga meno e si continui a coprire col cemento armato la storia di questa terra. Negli anni sessanta – settanta uno scempio è stato compiuto seguendo la moda, o meglio gli interessi, dei palazzinari del tempo.