Politica, si arroventa la scena: i candidati a sindaco si scontrano

 candidati-sindaco-marsalaA dieci giorni dal voto a Marsala si infiamma la campagna elettorale. Che non può correre buon sangue fra i candidati a sindaco non è una novità, ma che i toni diventino sempre più caldi fino a toccare affetti e sfera personale non è gratificante per nessuno. Si sta toccando il fondo! La politica è una nobile arte, ma non sempre chi l’esercita può vantare altrettanta nobiltà d’animo, specialmente quando di mezzo vi sono interessi, esercizio del potere, governi, sottogoverni, poltrone e poltroncine. E, quando di mezzo, vi sono interessi vengono meno i freni inibitori. Ai quattro candidati a sindaco: Alberto Di Girolamo per il PD, Massimo Grillo per il centro, Vito Armato per Noi con Salvini e Antonio Angileri per Cinque Stelle, inizia a bruciare la terra sotto e basta anche una frase mal riportata per originare risposte al vetriolo. Non ha importanza che ha cominciato a parlare male dell’avversario, tanto meno chi ha replicato con carta e penna, entrambi avrebbero fatto bene ad occuparsi della Città, dimostrando di avere davvero a cuore le sue sorti. In questo momento non vi è candidato in lista che non sia animato dei migliori sentimenti, peccato che un secondo dopo l’avvenuta elezione tutti i buoni propositi finiscono nel dimenticatoio. Non è con lo scontro politico che si risolvono i problemi di questa città I quattro candidati a sindaco, attratti dalle grandi opere da realizzare, dimenticano che Marsala è sull’orlo della povertà, l’economia è ferma, i giovani scappano via ed i ceti sociali meno ambienti non hanno più di che vivere. La soluzione di questi gravi problemi dovrebbe unire e aggregare che fa politica, dovrebbe essere l’anello di congiunzione tra i candidati. Solo dopo aver sollevato la città dalla crisi economica in cui è piombata si potrebbe pensare alle grandi opere, la metropolitana d’aria, le terme, la viabilità, l’aeroporto marsalese, il porto nuovo, l’ospedale efficiente e quant’altro sarà possibile realizzare. I senza reddito, i senza lavoro, gli indigenti, i monoreddito sono stanchi del caffè offerto in campagna elettorale assieme al facsimile e ad un cumulo di promesse che non saranno mai mantenute. La gente vuole e pretende una città migliore.

CATEGORIE
TAG
Condividi

Commenti

Wordpress (0)