Politica, massoneria segreta e “affari”: 27 arresti a Castelvetrano

La super loggia della massoneria e il gruppo di potere guidato dall’ex deputato regionale Lo Sciuto; arrestato pure l’ex sindaco Errante. Indagato l’ex segretario del ministro Alfano, avrebbe svelato l’inchiesta a Cascio. Avviso di garanzia all’assessore regionale Lagalla.

I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Trapani hanno tratto in arresto, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari, emessa dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Trapani, su richiesta di questa Procura, 27 persone, poiché ritenute responsabili, a vario titolo,  di corruzione, concussione, traffico di influenze illecite, peculato, truffa aggravata, falsità materiale, falsità ideologica, rivelazione ed utilizzazione del segreto d’ufficio, favoreggiamento personale, abuso d’ufficio ed associazione a delinquere secreta finalizzata ad interferire con la pubblica amministrazione (violazione della c.d. legge Anselmi).

Per gli stessi reati sono stati notificati anche 5 obblighi di dimora e una misura interdittiva della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio, nonché notificate altre 4 informazioni di garanzia ad altrettanti indagati.

Destinatari di ordinanza di custodia cautelare in carcere

  1. LO SCIUTO Giovanni n. Castelvetrano 4.2.1963;
  2. GENCO Paolo n. Salemi 6.9.1954;
  3. MAGRO Gaspare n.  Caltagirone 5 giugno 1965;
  4. ANGILERI Giuseppe n. Marsala 4 marzo 1957
  5. CALCARA Isidoro n. Castelvetrano 18 giugno 1963
  6. PASSANANTE Salvatore n. Castelvetrano 28 marzo 1960
  7. VIRGILIO Salvatore n. Erice 12 ottobre 1971   
  8. GIACOBBE Salvatore, n. Castelvetrano 3 maggio 1970
  9. ORLANDO Rosario n. Alcamo 5 maggio 1951
  10. BERLINO Giuseppe n. Castelvetrano 31 agosto 1978

Destinatari di ordinanza di misura cautelare agli arresti domiciliari

  1. MORTILLARO Maria Luisa n. Marsala 15 dicembre 1956
  2. GIAMMARINARO Vincenzo n. Castelvetrano 20 novembre 1959
  3. CASCIO Francesco n. Palermo 17 settembre 1963
  4. BARBA Adelina n. San Biagio Platani 21.12.1970
  5. GENNA Sebastiano n. Marsala 9.2.1951
  6. DI LIBERTO Giovanna Ivana n. Alcamo 15.4.1986
  7. CAMMARERI Giuseppe n. Marsala 2.7.1965
  8. LENTINI Vincenza Daniela n. Marsala 17.4.1967
  9. SALERNO Gaetano Castelvetrano 30.7.1977
  10. DI GIORGIO Antonio n. Palermo 14.5.1973
  11. CAMMISA Alessio n. Palermo 18.5.1975
  12. BARRESI Antonietta n. Castelvetrano 11 agosto 1962
  13. MESSINA DENARO Francesco n. Castelvetrano18 agosto 1961
  14. CHIOFALO Vincenzo n. Castelvetrano 8 giugno 1954
  15. GERACI Tommaso n. Castelvetrano 8 dicembre 1954
  16. ERRANTE Felice Junior n. Latisana 8 luglio 1975
  17. PERRICONE Luciano n. Trapani il 6 ottobre 1956

Destinatari di misura coercitiva dell’obbligo di dimora

  1. LI CAUSI VALENTINA N.  CASTELVETRANO IL 2.4.1986
  2. CLEMENTE FILIPPO DANIELE N. CASTELVETRANO 18 APRILE 1986
  3. CORSO Arturo n. Salemi 9 marzo 1958
  4. BACCHI Gaetano n. Santa Ninfa 13.11.1930
  5. BIONDO ZINA MARIA N. SADUSKY (USA) 13.8.1970

Destinatari di misura interdittiva

     1)    SALUTO GIORGIO N. TRAPANI  1 MAGGIO 1957

 

Il quotidiano on line www.repubblica.it descrive in maniera capillare gli intrecci della rete, ruoli e modus operanti del sodalizio criminale sgominato oggi: “una superloggia segreta formata da massoni, politici e professionisti che riusciva ad orientare le scelte del Comune, ma anche nomine e finanziamenti a livello regionale. Una loggia in grado di ottenere persino notizie riservate sulle indagini in corso della magistratura. Questa notte, 27 persone sono state arrestate dai carabinieri del nucleo Investigativo di Trapani, altre dieci sono indagate a piede libero: a capo del gruppo ci sarebbe stato l’ex deputato regionale di Forza Italia Giovanni Lo Sciuto; dell’associazione segreta avrebbe fatto parte anche l’ex sindaco di Castelvetrano, Felice Errante, finito ai domiciliari. Stessa misura cautelare per l’ex deputato di Forza Italia Francesco Cascio, accusato di aver favorito il gruppo di Lo Sciuto: avrebbe rivelato l’esistenza delle intercettazioni di Trapani dopo averlo saputo – questa l’accusa – dall’allora segretario del ministro dell’Interno Angelino Alfano, Giovannantonio Macchiarola, che è indagato per rivelazione di notizie riservate, sarà interrogato domani.

In carcere sono finiti invece tre poliziotti, Salvatore PassannanteSalvatore Virgilio e Salvatore Giacobbe. Un avviso di garanzia è stato notificato all’ex rettore di Palermo Roberto Lagalla, oggi assessore regionale all’Istruzione: secondo la ricostruzione della procura di Trapani avrebbe avuto un ruolo nella concessione di una borsa di studio alla figlia di uno dei professionisti arrestati. E adesso è indagato per abuso d’ufficio.

L’inchiesta coordinata dal procuratore Alfredo Morvillo, dall’aggiunto Maurizio Agnello e dai sostituti Sara Morri, Andrea Tarondo e Francesca Urbani descrive “un’associazione a delinquere segreta” attorno a Giovanni Lo Sciuto, che nel 1998 un esposto anonimo indicava come finanziatore della latitanza di Matteo Messina Denaro. All’epoca, le indagini dissero che era in società con la sorella e il cognato del superboss, ma non emerse altro e il caso venne archiviato. Nel 2012, il medico di Castelvetrano era diventato deputato regionale con il movimento per le autonomie, poi dopo una parentesi nell’Ncd l’arrivo in Forza Italia. Lo Sciuto aveva lasciato la commissione Lavoro per entrare nella commissione Antimafia, con tanto di proclama: “Cercherò di essere la sentinella alla Regione per l’intera provincia di Trapani e per Castelvetrano in particolare”.

La loggia

L’impegno antimafia era solo una facciata, Lo Sciuto avrebbe avuto a cuore soprattutto il suo bacino elettorale, da ampliare attraverso una serie di affari gestiti con il “gruppo occulto”: fra i componenti, i massoni Giuseppe Berlino (ex consigliere comunale di Castelvetrano) e Gaspare Magro(commercialista) – entrambi finiti in carcere – nonché il vice sindaco della città, Vincenzo Chiofalo, ai domiciliari. Controllavano nomine, facevano segnalazioni e raccomandazioni, avrebbero imposto persino quattro assessori massoni nella giunta Errante. Gli inquirenti parlano di un “controllo generalizzato e penetrante delle scelte politiche e amministrative”. Non solo al Comune, ma anche al parco archeologico di Selinunte, all’Inps di Trapani e persino alla Regione, dove Berlino avrebbe ricevuto gli appoggi giusti per entrare nella segreteria tecnica dell’assessore ai Beni culturali. Lo Sciuto avrebbe controllato pure finanziamenti regionali e soprattutto un fiume di pensioni di invalidità, sono 70 quelle al vaglio degli inquirenti.

L’ex deputato regionale sarebbe riuscito a pilotarne tante grazie a “uno stabile accordo corruttivo”, dicono i magistrati, con Rosario Orlando, già responsabile del centro medico legale dell’Inps e poi componente delle commissioni di invalidità civile. La figlia di Orlando avrebbe beneficiato di una borsa di studio, per questa vicenda è indagato l’assessore regionale Lagalla.

Un altro grande elettore dell’esponente politico era Paolo Genco, presidente dell’ente di formazione professionale Anfe, pure lui è finito in manette: avrebbe fornito sostegno economico e assunzioni, in cambio Lo Sciuto si sarebbe prodigato per l’approvazione di delibere e progetti di legge regionali riguardanti l’Anfe”.

Le indagini dei Carabinieri, coordinati dalla Procura di Trapani, sono iniziate nel 2015 e hanno avuto come fulcro LO SCIUTO Giovanni, ex Deputato Regionale, in carica fino al 2017,  a carico del quale sono emersi gravi indizi di reità in ordine alla commissione di numerosi reati contro la P.A. il cui fine ultimo era costantemente quello di ampliare la sua base elettorale in vista delle varie elezioni e di conseguenza il proprio potere politico.

Le indagini permettevano di accertare che LO SCIUTO creava uno stabile accordo corruttivo con ORLANDO Rosario – già responsabile del Centro Medico Legale dell’ INPS, fino al maggio 2016, poi collaboratore esterno dello steso ente quale “medico rappresentante di categoria in seno alle commissioni invalidità civili”- che riusciva a corrompere, attraverso regalie ed altre utilità, nonché la sua intercessione con l’ex Rettore Roberto LAGALLA, oggi assessore regionale all’Istruzione e destinatario di informazione di garanzia, per l’aggiudicazione di una borsa di studio a favore della figlia presso l’università di Palermo. Da ORLANDO l’ex deputato regionale otteneva la concessione di numerose pensioni di invalidità, anche in assenza dei presupposti previsti dalla legge.

Ogni pensione di invalidità fatta concedere, in forza del consolidato accordo corruttivo, rappresentava per l’ex onorevole regionale un cospicuo pacchetto di voti certi.

Circa 70 sono i casi di pensioni di invalidità, attualmente al vaglio degli inquirenti, concesse a cittadini sponsorizzati da LO SCIUTO.

L’ex deputato regionale godeva inoltre del rapporto privilegiato con il presidente dell’ente di formazione professionale “A.N.F.E.” (Associazione Nazionale Famiglie Emigrati), Paolo GENCO, anch’egli tratto in arresto,con il quale creava uno stabile accordo corruttivo. GENCO infatti gli garantiva sostegno economico e raccolta di voti per le sue candidature, così da rafforzare la sua posizione politica, nonché il suo consenso popolare, strettamente connesso alle assunzioni presso l’ANFE. LO SCIUTO riusciva infatti ad ottenere assunzioni per persone da lui segnalate oltre che appoggio elettorale, anche finanziario. In cambio intercedeva al fine di agevolare la concessione dei finanziamenti a favore dell’ente. Inoltre in qualità di deputato regionale e membro della commissione cultura, lavoro e formazione si prodigava per l’approvazione di delibere e progetti di leggi regionali a favore dell’ANFE.

La complessiva attività di indagine ha dimostrato ancora l’esistenza di una associazione a delinquere promossa ed capeggiata dal LO SCIUTO Giovanni con la collaborazione, nel settore organizzativo, del massone BERLINO Giuseppe, associazione che, con certezza indiziaria, vede tra i suoi membri ad esempio l’ex Sindaco di Castelvetrano ERRANTE Felice Jr., l’ex Vice Sindaco di Castelvetrano CHIOFALO Vincenzo ed il commercialista massone MAGRO Gaspare. Caratteristica precipua di tale associazione è che gli scopi della stessa non si limitavano alla esecuzione di una serie indeterminata di delitti ispirati da un medesimo disegno criminoso, ma ha avuto ad oggetto anche il condizionamento e l’asservimento dell’attività di organi costituzionali e di articolazioni territoriali della pubblica amministrazione alle finalità segrete del consesso criminoso.

Tali finalità venivano, in particolare, perseguite con modalità che garantivano la segretezza degli scopi associativi e della reale composizione del sodalizio, anche e soprattutto grazie al ruolo di appartenenti alle istituzioni.

La complessiva attività dell’associazione si esplicava, in particolare, nella conclusione di accordi collusivi con esponenti di rilievo del mondo politico, delle forze dell’ordine, delle istituzioni e degli enti di governo del territorio, del comparto sanità e dell’imprenditoria, nell’infiltrazione nei predetti centri di potere di membri dell’associazione segreta o comunque di soggetti etero diretti dagli associati in modo da strumentalizzarne l’azione al perseguimento delle finalità del sodalizio stesso ed, infine, infiltrando appartenenti al sodalizio criminoso o altri soggetti legati al LO SCIUTO da vincoli di fedeltà all’interno delle logge massoniche e sfruttando a fini elettorali l’appoggio delle logge, appoggio che veniva ricambiato con il sostegno da parte del LO SCIUTO alle richieste di nomina, segnalazioni e raccomandazioni provenienti da affiliati alla massoneria – come avvenuto nella scelta fatta dall’ex Sindaco Errante di nominare, su indicazione del LO SCIUTO, 4 nuovi assessori iscritti a logge massoniche.

Tutte le condotte ideate e poste in essere dal LO SCIUTO e dai suoi sodali erano finalizzate all’ampliamento sempre maggiore del potere di influenza del consesso criminoso nei settori nevralgici della politica, della pubblica amministrazione e della sanità; giungendo, come nel caso del Comune di Castelvetrano ad un controllo generalizzato e penetrante delle scelte politiche ed amministrative, al condizionamento delle scelte inerenti le nomine in enti pubblici o di interesse pubblico (come nel caso dell’IPAB Infranca e del Parco Archeologico di Selinunte e della nomina del BERLINO all’interno della segreteria dell’assessorato regionale), la predisposizione di bandi e l’assegnazione di finanziamenti regionali, all’assegnazione di pensioni di invalidità o indennità di accompagnamento ed all’assunzione in strutture pubbliche e privata (una fra tutte l’ANFE) di soggetti scelti dal LO SCIUTO sulla base di interessi clientelari, affaristici o personali.  

La macchina di potere gestita dal LO SCIUTO utilizzava tali modalità d’azione anche e soprattutto per condizionare le competizioni elettorali ed ottenere l’elezione dei componenti dell’associazione grazie all’enorme rete clientelare creata mediante la commissione dei reati fine dell’associazione a delinquere stessa (corruzioni, abusi di ufficio,truffe in danno dello Stato e falsi contro la fede pubblico).

In tale contesto di profondo condizionamento della corretta amministrazione della cosa pubblica, è estremamente sintomatico il caso del Comune di Castelvetrano in cui il LO SCIUTO ed i suoi sodali, dopo aver “governato” tramite il Sindaco ERRANTE ed il Vice Sindaco CHIOFALO dal 2012 al 2017, raggiungevano un accordo con l’ex rivale politico PERRICONE Luciano, raggiunto da misura cautelare degli arresti domiciliari, finalizzato alla elezione del predetto alla carica di Sindaco in occasione delle elezioni del 2017 (non tenutesi in considerazione del sopravvenuto commissariamento del Comune)

Preme osservare che non viene contestata, dal Giudice delle Indagini Preliminari, l’appartenenza alla massoneria in quanto tale. Non viene addebitata infatti alcuna responsabilità al maestro venerabile della Loggia al cui interno si annidava l’associazione segreta, in quanto è emerso chiaramente come il “gruppo occulto”,facente capo a LO SCIUTO, prendesse le decisioni a prescindere dalle direttive della loggia palese e si avvalesse degli aiuti degli appartenenti occulti più che di quelli palesi in caso di bisogno.

L’indagine ha infine portato alla luce diversi episodi di violazione del segreto istruttorio e favoreggiamento nei confronti di LO SCIUTO da parte di appartenenti alle Forze dell’Ordine e di esponenti politici regionali quali l’ex deputato regionale Francesco CASCIO, tratto anch’egli in arresto.

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