Tonno, 3800 pescatori siciliani in ginocchio. L’Unione Europea vieta la pesca ar

pesca-tonno-controlli-guardia-costieraAncora una tegola si abbatte sulla pesca siciliana: 3.800 pescatori siciliani non potranno pescare il tonno rosso del Mediterraneo. L’aumento delle quote del 20 per cento è andato tutto agli unici trenta pescherecci già autorizzati alla pesca industriale con palangaro e reti di circuizione. Esclusa del tutto la marineria artigianale e costiera che nell’Isola rappresenta il 90 per cento del settore ed è la più grande d’Italia. Insorge l’assessore all’Agricoltura e pesca Antonello Cracolici: “Ho convocato il Consiglio regionale della pesca per lunedì 21 marzo al fine di assumere tutte le iniziative necessarie per tutelare la nostra marineria artigianale e costiera. Il Mediterraneo è pieno di tonni che stanno prosciugando il mare di specie di cui si alimentano come le sarde e le acciughe. Ciò rappresenta un colpo mortale ad un’attivià che fa parte della tradizione e della pesca siciliana”.

“Oltretutto – continua – questa decisione appare ancora più inaccettabile considerato che per la pesca sportiva sono state previste delle quote ammissibili. Si determina un paradosso: al pescatore artigianale che da decenni opera in mare viene negata la cattura del tonno, mentre al pescatore occasionale sportivo viene riconosciuta tale possibilità. Mi auguro che possano rivedersi tali criteri tenendo conto che lo stesso parlamento europeo ha approvato una risoluzione dove invitava a ripartire il 20 per cento delle quote tonno nazionali tenendo conto anche della pesca artigianale”.

Ma perché questo braccio di ferro? “Tutto — spiegano dall’Asp di Palermo che effettua i controlli sul pescato — nasce dalla ripartizione delle quote tonno fatta nel 2000 dall’Unione europea. I pescatori siciliani, per pagare meno tasse, dichiararono di aver pescato meno tonno rispetto alle quantità reali. E siccome la distribuzione si faceva sulla media del pescato, sono state assegnate pochissime quote”. L’anno scorso la Sicilia ha conquistato appena 250 tonnellate di tonno con il sistema a palangaro, suddivise per 27 motopesca (18 solo a Marsala) e 1450 tonnellate con il sistema della rete a circuizione autorizzate a soli tre pescherecci catanesi.  Grandi flotte autorizzate alla pesca industriale. Fuori, invece, i 3.800 pescherecci artigianali e costieri che danno lavoro a circa 8 mila persone.

“Così – dice Totò Martello, responsabile del Cogep Sicilia (Consorzio per la piccola pesca costiera) – si favorisce il bracconaggio della piccola pesca sportiva, mentre se un peschereccio autorizzato alla pesca artigianale viene beccato con un tonno anche se pescato occasionalmente rischia una multa da 8 mila euro e la decurtazione dei punti dalla patente nautica”. Per Martello il problema è anche per i consumatori: “A maggio – continua – si apre il periodo della ‘tunnina’ ma nei ristoranti o sulle bancarelle delle pescherie si rischia di trovare solo tonno congelato oppure pescato dalle gradi lobby o – peggio – frutto di attività illegale”.

fonte: www.repubblica.it

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