On-line il video de: I Giganti della montagna
Ha riscosso grandi consensi di pubblico, a Marsala, I Giganti della Montagna, la rappresentazione teatrale dell’ultimo e incompiuto testo pirandelliano, portato in scena dai giovani di T.A.M. (Teatro Abusivo Marsala). Lo spettacolo, totalmente autoprodotto, si è pregiato della la regia di Massimo Pastore (aiuto regia di Simona Linares e coreografie di Rachele Via) e della consulenza del professore, poeta e saggista Nino Contiliano, che ha scritto il finale dell’opera. Le riprese sono state curate dal Centro Produzione Hermes di Marsala, media partner del T.A.M. (Teatro Abusivo Marsala), che oltre a diffonderle su youtube le ha passate in onda sui canali 93 e 629 del digitale terrestre di Videosicilia e Hermes Tv. Suggestive le location scelte per la prima e le dure repliche: le prime due nel suggestivo Parco delle Cave (lo stesso luogo dove lo scorso anno venne portato in scena “Troades”, un lavoro tratto da “Le Troiane” di Euripe, nella riscrittura – degli anni ‘60 – di J.P. Sartre) e sul litorale di Torre Sibiliana, a due passi dal mare. I Giganti della Montagna, l’ultimo e incompiuto testo pirandelliano, narra la vicenda di una compagnia di attori in cerca di un luogo dove poter rappresentare “La favola del figlio cambiato” (altro lavoro dello stesso Pirandello) e trovano rifugio in una villa chiamata “La Scalogna”, abitata da un gruppo di misteriosi personaggi a capo dei quali vi è il “mago” Cotrone. I personaggi sono stati brillantemente interpretati dagli attori, tutti marsalesi del T.A.M, di Masssimo Pastore: Sara Bonini, Stefano Parrinello, Giorgia Amato, Marta Marino, Fausto Sammartano, Marco Maggio, Peppe Pantaleo, Giovanni Lamia, Chiara Vinci, Maria Chiara Cappitelli, Giorgio Tranchida, Cristina Genna, Marco Marino, Marina Genna, Davide Pastore, Francesco Pellegrino, Monica Pellegrino, Rachele Via, Laura Caimi, Mirko Giacalone, Flavio Parrinello, Alberto Marciante, Chiara Cicala. “La pièce di Pirandello – dice Massimo Pastore – che racconta la storia di Cotrone e dei suoi scalognati, della Contessa e della sua Compagnia, a noi appare come un estremo tentativo di parlare – attraverso la parabola della sconfitta della Poesia per mano di una società ossessionata dal “consumo” e dalla tecnica – della radicale e inestirpabile forza dell’Arte, dell’assoluta necessità di affermare, anche a costo di un sacrificio estremo, la bellezza di un gesto d’amore, anche se ormai inutile e tardivo, di una parola, anche di una sola parola in più per la nostra sete di immortalità, di rinascita, di trasformazione, sete che solo il persistere ostinato e cosciente del non “essere solo per noi”, solo per qui ed ora, non spegnerà mai”.
L’intento del T.A.M. (Teatro Abusivo Marsala), è quello di dare testimonianza di un Teatro che resiste alla banalità, alla durezza di cuore, alla miseria d’animo, alla superficialità e all’egoismo che questi nostri tempi sembrano volere affermare come unici e vittoriosi principi di sopravvivenza.
“Ma noi, che ci definiamo “teatranti abusivi” perché ostinatamente “sognatori abusivi” tra le macerie di questi giorni con poco cielo per i sogni – aggiunge il regista – non vogliamo sopravvivere. Noi vogliamo vivere, a piene mani e a pieni polmoni. E il nostro teatro ha fame di questa pienezza di vita e di Poesia, di desiderio e di splendore”. “Questa avventura meravigliosa che è stata la preparazione de I Giganti della montagna – conclude Pastore – l’ho potuta realizzare e vivere grazie ad alcune straordinarie e preziose persone che ho la fortuna immensa di avere accanto. Sono, come ho già detto loro, la mia musica, la mia migliore vita. Sono i ragazzi del TAM. La luce e le stelle che vedrete in scena. E che io porterò sempre nel posto più bello del mio cuore”.