Omicidio, ragazza spara al vicino di casa che aveva schiaffeggiato il padre

PALERMO. Il film del delitto ripreso da una telecamera nascosta installata dalla famiglia di Alessandra Ballarò,la ventenne che ha confessato: “Sì, sono stata io”. Indagato il fartello della ragazza per aver nascosto la pistola.

Alessandra Ballarò sapeva che in casa la famiglia custodiva una pistola. Ieri l’ha impugnata nel bel mezzo dell’ennesima lite con i vicini, dopo che il padre aveva preso uno schiaffo dal padre di Leonardo Bua, l’uomo che ha ucciso esplodendo almeno tre colpi.

Gli spari hanno raggiunto anche il fratello che è ancora ricoverato in gravi condizioni all’ospedale Villa Sofia di Palermo. Lei alla polizia dopo un lungo interrogatorio in cui prima ha detto che qualcuno voleva colpire con un martello il padre, poi ha cercato di discolparsi, alla fine ha detto: “Sì sono stata io”. Il fratello della ragazza, Andrea Ballarò, è indagato per avere nascosto l’arma.

Un sistema di telecamere nascoste sul balcone al primo piano della famiglia Ballarò ieri ha ripreso le fasi del delitto. Telecamere che la famiglia Ballarò ha cercato di far sparire ma che gli investigatori della squadra mobile hanno scovato durante le indagini coordinate dala pm Amelia Luise. “Sono stati molto bravi i nostri uomini – dice il capo della squadra mobile Rodolfo Ruperti – perché hanno visto questi occhi elettronici che puntavano sulla piazza tra le piante del balcone subito dopo il loro arrivo nella piazza. Un’intuizione che ci ha fornito una prova schiacciante”.

Il film dell’omicidio è così arrivato nelle mani dei poliziotti che hanno ricostruito in pochi minuti quanto successo in piazzetta Caruso a Palermo. Alla lite in strada hanno preso parte le due famiglie e anche qualche vicino.

Da una parte c’erano Alessandra Ballarò, la sorella, il padre, dall’altra i due fratelli Bua, il padre e la mamma. Altri quattro vicini si sono poi aggiunti alla discussione. Al centro della lite un rancore antico, legato a un casa che i Ballarò avrebbero venduto ai Bua e che – a dir loro – non sarebbe mai stata pagata. Tanto che c’è un processo in corso davanti a tribunale civile di Palermo.

Alla polizia erano arrivate diverse denunce negli anni di danneggiamenti in quella piazzetta. Porte, auto e piante distrutte dall’una e dall’altra parte. Ma le denunce erano sempre contro ignoti. E in zona non c’è nessuno che non conosce quell’odio tra le due famiglie.

Sono le 17 quando i due nuclei familiari, ieri, si affrontano in strada. Qualche spintone tra i familari, i vicini intervengono per calmare gli animi, in altri momenti per dare sostegno ai Bua o ai Ballarò. Fino a quando il padre di Bua schiaffeggia il padre di Alessandra Ballarò. Un solo schiaffo che ha innescato la follia omicida. Alessandra Ballarò rientra in casa, prende la pistola e spara in rapida sequenza i colpi contro il mucchio di persone puntando ai Bua. Il primo colpo ferisce al volto Leonardo Bua che cade a terra. Poi gli spari centrano il fratello Giuseppe. Il gruppo di persone, come testimoniano le riprese delle telecamere, si concentra subito su Leonardo Bua.

La sorella di Alessandra Ballarò cerca addirittura di fare anche un massaggio cardiaco. Nulla da fare, l’uomo è morto sul colpo. Alessandra Ballarò viene spinta in casa dai parenti, poi però esce di nuovo in piazza. Arrivano la moglie di Bua e tutti gli altri parenti, nella confusione qualcuno è riuscito a far sparire quella pistola.

Alla polizia i familiari della giovane cercheranno di fornire una ricostruzione diversa dei fatti: prima il padre e poi il fratello, arrivato in un  secondo momento in piazza, si sono addossati la colpa di quegli spari. Ma le immaggini hanno inchiodato Alessandra Ballarò, che a 20 anni finisce al carcere Pagliarelli di Palermo accusata di omicidio volontario.

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