Omicidio Coraci, arrestati la sorella ed il padre dei presunti autori del delitto. I Gatto una famiglia dedita allo spaccio

Arrestati padre e figlia per concorso in spaccio di sostanze stupefacenti. I carabinieri, su ordinanza di custodia cautelare disposta dall’autorità giudiziaria, hanno tratto in arresto Gianfranco Gatto di 50 anni e la figlia Graziella di 24 anni, sorella di Francesco e Vincenzo Gatto, rispettivamente di 29 e 22 anni, precedentemente arrestati per l’omicidio di Enrico Coraci, avvenuto ad Alcamo, la notte del 21 novembre 2015.

GATTO GRAZIELLA 2Infatti, proprio nell’ambito delle attività sviluppate a seguito del grave evento delittuoso, si comprendeva come i membri della famiglia Gatto avessero intrapreso ad Alcamo un’attività di commercio e cessione di sostanze stupefacenti, del tipo cocaina e marijuana, risalente nel tempo. In particolare, dalle investigazioni emergeva il ruolo di Graziella nella vendita di piccoli quantitativi di droga al dettaglio presso la propria abitazione, ubicata peraltro a pochissimi passi dal luogo ove venne consumato l’omicidio in danno del Coraci. Papà Gianfranco si occupava invece dell’approvvigionamento e custodia  dello stupefacente, nonché del recupero dei crediti vantati nei confronti degli assuntori assieme agli due suoi figli maschi.

Proprio in tale contesto, che ha portato agli odierni arresti, sarebbe maturato anche l’omicidio di Enrico Coraci, il cui movente, secondo quanto appurato dagli inquirenti, sarebbe riconducibile ad un credito per plurime cessioni di cocaina vantato dai Gatto nei confronti della vittima.

enrico-coraciSarebbe stato ucciso per un debito non onorato Enrico Coraci, il giovane alcamese, colpito mortalmente al petto con un fucile a canne mozze, caricato con pallettoni calibro 12. Per l’efferato delitto vennero arrestati i fratelli Francesco e Vincenzo Gatto, rispettivamente di 29 e 22 anni. Le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Alcamo, diretta dal Capitano Savino Capodivento, sono proseguite incessantemente per delineare i contorni dell’omicidio del Coraci ed il contesto in cui è maturato.

Le risultanze investigative dei carabinieri ha portato all’emissione di altre due misure restrittive. nei confronti del padre e della sorella dei due accusati per omicidio, emesse dal G.I.P., Dott. Antonio Cavasino e richiesta dalla Dott.ssa Rossana Penna, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Trapani, che ha coordinato le indagini unitamente al Procuratore della Repubblica, Dott. Marcello Viola

tentato omicidio-alcamo-fratelli gatto-agguatoSi ipotizza infatti che, quella sera, il Coraci venne attirato dai fratelli Francesco e Vincenzo Gatto proprio a casa della sorella, luogo di abituale cessione dello stupefacente, per dirimere la controversia avuta qualche ora prima, con lo scopo di tendergli così l’agguato a colpi di arma da fuoco, che ha portato alla sua morte.

L’arma del delitto era stato un fucile da caccia a canna mozza calibro 12,con matricola abrasa, trovato dagli investigatori unitamente a tre cartucce a pallettoni del medesimo calibro ancora incamerati, occultato tra l’erba alta ed alcuni massi in un terreno poco distante dall’abitazione dei Gatto in contrada Gammara di Alcamo.

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