Nove anni di carcere per “lu zu Turiddu”, il “paninaro che uccise il proprio estorsore

Riconosciuta l’attenuante della provocazione, il giudice delle udienze preliminari di Marsala Annalisa Amato ha condannato a nove anni e quattro mesi di carcere il 61enne commerciante ambulante castelvetranese Salvatore Accardi, che la sera del 10 gennaio scorso, intorno alle ore 20, uccise con un colpo di fucile, il 40enne pregiudicato Ignazio Pellicane. Da quello che è emerso dalle indagini di carabinieri e Procura, l’ omicidio sarebbe stato il tragico epilogo di una lunga serie piccole richieste estorsive che andavano avanti da anni. Pare, da oltre dieci anni. Più volte, infatti, il pregiudicato ucciso avrebbe chiesto al commerciante piccole somme di denaro, oppure non pagava per i panini e le bibite che consumava.

Questo aveva portato all’esasperazione il commerciante castelvetranese, conosciuto da molti come “lu zu Turiddu”. Era questo, infatti, anche il nome che campeggiava sulle insegne del suo camion-panineria, che nel tardo pomeriggio dello scorso 10 gennaio era stato parcheggiato in via Caduti di Nassiria, nella zona commerciale di Castelvetrano, a poche centinaia di metri da Belice Città.

Pellicane come capitava spesso andava a mangiare nel chiosco di Accardo, ma non avrebbe mai pagato. L’ennesima consumazione senza avere pagato ha fatto scattare l’ira del commerciante che ha sparato col proprio fucile di caccia. Salvatore Accardo, subito dopo aver sparato, si è recato presso la sede dei Carabinieri per raccontare la sua versione dei fatti. Gli inquirenti avrebbero definito l’omicida una persona tranquilla, dedita al proprio lavoro, invece la vittima avrebbe avuto una personalità difficile e con numerosi episodi strani alle spalle. Pellicane in passato era stato accoltellato da un amico per gelosia ed era stato arrestata insieme a un complice per una serie di furti in appartamento. Ora giunge la condanna del Tribunale di Marsala che ha tenute conto delle attenuanti