Non decolla il piano di co-marketing per “finanziarie” Ryanair”
Il Prefetto ha invitato i sindaci “inadempienti” a firmare un documento stilato dalla Camera di Commercio, con il quale li impegna economicamente su Ryanair
Non decolla il piano di co-marketing per “finanziarie” Ryanair”, la compagnia aerea battente bandiera irlandese potrebbe lasciare definitivamente Trapani. Dei 24 Comuni del trapanese che firmarono l’accordo di “finanziare” il piano di marketing posto dalla Ryanair come condizione base per rimanere a Trapani solo in 8 hanno fatto fede all’impegno assunto. E, precisamente i Comuni di Erice, Buseto Palizzolo, Castellammare del Golfo, Favignana, Paceco, Partanna, San Vito Lo Capo e Valderice, nonchè la Camera di Commercio di Trapani che da sola ha versato l’intera cifra (300mila euro) prevista per la prima annualità del contratto che ha durata triennale.
I restanti 16 comuni non hanno ancora versato le quote previste dall’accordo di co-marketing sottoscritto con Ryanair. Eclatante, fra questi, è la presenza di Trapani e Marsala, le due città che si danno guerra per attestarsi la territorialità dello scalo Vincenzo Florio e, allo stesso tempo, le città che hanno avuto negli ultimi anni un maggiore incremento della presenza turistica. Entrambi avrebbero dovuto sborsare 300 mila euro ad Ente e non lo hanno fatto. Cosa assai più grave e che le Amministrazioni dei due Comuni hanno pure deliberato per le strutture ricettive, e alo stesso tempo preteso dai turisti, la tassa di soggiorno, proprio per riversare nelle casse di Ryanair la propria quota parte del piano di co-marketing.
Lo ha reso noto il Prefetto Leopoldo Falco, nel corso di una conferenza stampa tenutasi ieri mattina (18 settembre) al Palazzo del Governo. Il ritardo nei pagamenti previsti dall’accordo di co-marketing rischia di pregiudicare i rapporti con il vettore low cost irlandese e, quindi, le sorti dello scalo trapanese di cui, in questi ultimi giorni si è tornato a parlare per paventati tagli di rotte da parte della compagnia aerea. Dopo lo storico aumento dei transiti da e per Trapani e Birgi, che ha sfiorato quota 2 milioni di transiti è iniziato il declino, delle 5 aeromobili: ne sono rimaste 2 e dopo i paventati tagli di rotte per la prossima stagione estiva si presume che ne resterà uno. E, mentre il Trapani Birgi si avvia sulla scia del tramonto altri aeroporti crescono in maniera esponenziale. E’ il caso di Comiso, l’aeroporto del Presidente Crocetta, l’ultimo nato sull’Isola si respira di già aria di potenziamento, di ampliamento delle rotte. Tutto questo entusiasmo è positivo per il territorio e la sua economia.
Il Prefetto ha lanciato un appello a tutte le amministrazioni comunali, soprattutto quelle di Trapani e Marsala, quest’ultima attualmente commissariata, a versare le cifre dovute. Il Prefetto ha invitato i sindaci “inadempienti” a firmare il documento, stilato dai legali della Camera di Commercio, che costituirebbe un passo di garanzia ulteriore rispetto all’impegno formale raggiunto, anche per suo tramite, nei mesi scorsi.
Questa redazione, che segue da vicino l’evolversi delle alterne situazioni al Trapani Birgi, auspica che sia solo una questione di euro e non un subdolo e viscido piano occulto per far chiudere l’aerostazione. L’assenza della Regione Siciliana, del Presidente Crocetta e degli assessori ai Trasporti e al Turismo non lasciano presagire nulla di buono. A che serve detenere il pacchetto di maggioranza delle azioni dell’AIRGEST la società mista pubblico-privata che gestisce l’aerostazione Vincenzo Florio quando dalle sue piste, in un futuro non molto lontano, voleranno solo gli aquiloni, autorità militare permettente. La responsabilità più grave ricade proprio sul governo Crocetta che, oltre ad aver dimostrato disattenzione per l’aeroporto, non è mai intervenuto. Un silenzio anomalo, strano, come anche quello del Commissario Straordinario dell’Ente Provincia Regionale di Trapani che da quando si è insediato non si è mai interessato dell’Aeroporto.