No alle trivellazioni del Canale di Sicilia, il Consiglio Comunale di Marsala adotta uno specifico atto deliberativo
In previsione vi è anche un Consiglio comunale aperto al quale invitare politici e tecnici nazionali che testimonino, ancora una volta, i rischi di azioni cruente nel Mediterraneo
Approvato nel corso dell’ultima seduta del Consiglio Comunale un atto deliberativo per fermare le trivelle. Da Sala delle Lapidi si alza un coro unanime che dice no all’articolo 38 della legge Sblocca Italia e viene dato immediato parere negativo alla richiesta di petroliferi (petrcon). Il Consiglio Comunale ha infatti espresso parere sfavorevole ai sondaggi petroliferi in un tratto di mare di oltre 4.000 metri quadrati antistante i territori della Sicilia Occidentale. La richiesta era stata avanzata dalla ditta Schlumberger Italiana S.p.a. Il decreto Sblocca Italia consegna i nostri mari e la nostra terra ai petrolieri. Dopo il loro passaggio rimarrà la devastazione. Secondo dati del ministero dell’Ambiente, le ricerche e le estrazioni nel Canale di Sicilia si estenderanno in un area di quasi 13mila kmq, per 10 milioni di barili estraibili. Un quantitativo irrisorio che oltre a non risolvere i problemi energetici del Paese potrebbe provocare la fine della pesca e delle aspirazioni turistiche dell’Isola. Il gioco non vale la candela, ma il Premier insiste sul carburante fossile dimenticandosi, forse, che vi sono altre energie, a impatto ambientale zero, che non aspettano altro che essere catturate e messe in rete.
“Con la deliberazione adottata anche il Consiglio comunale ha voluto ribadire il suo “NO” alle prospezioni di idrocarburi liquidi e gassosi in mare, atto questo che prelude alle trivellazioni. L’impatto ambientale dovuto ai forti spari di aria compressa nei tratti di costa antistanti le province di Trapani, Agrigento e Caltanisetta provocherebbero distruzione nella flora e nella fauna marina con gravissime conseguenze. Da qui il parere negativo su ogni iniziativa che turberebbe in maniera irreparabile l’habitat naturale del nostro mare di Sicilia”. Questo il commento del Presidente del Consiglio Comunale Enzo Sturiano
Ma l’azione di tutela ambientale non termina con l’approvazione dell’atto deliberativo. “E’ nostra intenzione – prosegue il massimo esponente di palazzo VII Aprile – costituire un apposito Comitato con esperti del settore, politici, ambientalisti per non tralasciare ogni azione finalizzata a bloccare i sondaggi e successivamente le trivellazioni. In previsione vi è anche un Consiglio comunale aperto al quale invitare politici e tecnici nazionali che testimonino, ancora una volta, i rischi di azioni cruente nel Mediterraneo”.
Al problema della salvaguardia del Canale di Sicilia si erano interessati in passato sia il già Sindaco di Marsala Giulia Adamo con una battaglia a fianco del WWF, sia il Commissario Giovanni Bologna che a tal riguardo aveva commissionato all’ing. Patti e all’arch. Cosentino, tecnici comunali, una relazione dettagliata sulle prospezioni poi trasmessa e approvata dal Consiglio comunale.