Nigeriano violento, chiesto l’intervento del sindaco di Petrosino. Gli abitanti si rivolgeranno al Prefetto
La sfilza di reati, commessi lunedì sera al supermercato Spendi Meno, dall’immigrato nigeriano Joshua Enafobo ha fatto saltare la pazienza ai commercianti, ai dipendenti e agli abitanti della zona stazione di Petrosino. Il giorno successivo agli eventi illustrai nell’articolo di ieri, una folta delegazione di gente, stanca e avvilita, di continui raptus del giovane nigeriano si sono rivolti al primo cittadini affinché intercedesse con le autorità competenti per un definitivo allontanamento dalla città, prima che possano verificarsi fatti irreparabili. Il sindaco Giacalone ha cercato di tranquillizzare la popolazione ed ha annunciato che ne avrebbe parlato con il Prefetto di Trapani.
Intanto Enafobo, per i disordini che aveva già compiuto nei giorni precedenti, si trova in stato di arresto per i reati di Tentata Rapina, Sequestro di Persona e Resistenza a Pubblico Ufficiale. Su disposizione della Procura di Marsala, e solo dopo aver accertato l’impossibilità di alcune comunità ad ospitarlo in regime di arresti domiciliari, lo stesso veniva tradotto presso la Casa Circondariale di Trapani San Giuliano, dove attenderà l’interrogatorio di garanzia del G.i.p. di Marsala. La cosa non tranquillizza minimamente gli abitanti della zona stazione di Petrosino i quali temono che presto possa ritornare in luogo come ha già fatto.
Da alcuni mesi, sul primo tratto della via Ugo La Malfa, non vi è più pace. Innumerevoli sono stati i disordini causati dal nigeriano che hanno reso necessario l’intervento della forza pubblica per calmarlo e riportare l’ordine pubblico. Malgrado non sia più ospite del centro per immigrati CAS della Cooperativa Sociale l’Arca di cui è presidente Mario Bonanno, ha continuato a frequentare la zona ed ha anche abusato della struttura. Joshua Enafobo è diventato una sorta di incubo per i gestori, gli impiegati della cooperativa e persino per gli altri circa 100 ospiti, alcuni suoi stessi connazionali, fino al punto che ne hanno chiesto l’allontanamento forzato alle autorità per l’immigrazione. Il suo atteggiamenti prevaricatore e violente rendeva invivibile il Cas di Petrosino. Diverse sono state le volte che, in preda a veri e propri raptus, ha messo in pericolo l’incolumità pubblica della comunità e arrecato danni consistenti a mobili e suppellettili che spesso volano dalle finestre. Malgrado la sua giovane età, 18 anni appena, ne ha combinate di tutti i colori con la sua condotta rissosa e violenta, tanto da essere deferito all’Autorità Giudiziaria per una serie di reati commessi sia ai danni delle strutture che lo hanno ospitato tra Calatafimi, Marsala e Petrosino, che nei confronti degli amministratori e dei loro dipendenti, nonchè degli altri immigrati ospiti.
Gli imprenditori delle attività commerciali della zona, ed i loro dipendenti, sono stanchi delle continue scorribande del giovane nigeriano. La situazione è diventata insostenibile, un persona “deviata” disturba, molesta, minaccia ed in preda a raptus di violenza tiene in subbuglio una intera comunità. Nessuno degli altri circa 100 ragazzi del centro di accoglienza CAS ha mai dato problemi o ha avuto comportamenti irriguardosi nei confronti dei petrosileni che li hanno accolti e danno loro saltuariamente dei lavori da svolgere in agricoltura. Dall’arrivo di questo ragazzo Nigeriano la gente del posto inizia a guardare con sospetto tantissimi altri giovani immigrati della zona, che colpe non hanno.
Il ragazzo nigeriano, forse sofferente di qualche disturbo, tiene in scacco le forze dell’ordine, i membri della comunità per immigrati e incute paura negli esercenti commerciali, nei dipendenti e negli abitanti della zona. Quest’ultimi, fanno appello all’Autorità Giudiziaria e alla Prefettura di Trapani per allontanare definitivamente Joshua Enafobo dalla zona, prima che possa verificarsi qualche evento irreparabile. Pertanto si sono prefissi di chiedere un incontro urgente con sua Eccellenza il Prefetto di Trapani, autorità competente in materia, per evitare che il giovane nigeriano, infischiandosene dei provvedimenti giudiziari che gli ‘pendono, possa ritornare a terrorizzare una intera comunità.
L’ultima volta che è andato in escandescenza sono dovuti intervenire, con coraggio, una decina di ragazzi del vicino centro per immigrati CAS di Petrosino. Per la cronaca si riporta quanto ha fatto Joshua Enafobo, armato di una spranga di ferro ha fatto irruzione nel supermercato della nota catena “Spendi meno” di via Ugo La Malfa, nei pressi della stazione ferroviaria. Con l’atteggiamento di una persona psichicamente instabile ha raggiunto le casse e rivolgendosi alla cassiera avrebbe farfugliato qual cosa del genere “sono venuto a prendere il denaro…. ”.
La ragazza terrorizzata dall’energumeno scappava dal supermercato e chiedeva aiuto ai passanti e ai gestori delle attività economiche della zona mentre l’uomo con la spranga di ferro non permetteva ad una decina di persone, tra dipendenti e clienti, di lasciare l’esercizio commerciale per una decina di minuti. Poi, non contento prendeva i carrelli della spesa e li scagliava in strada, contro le auto che transitavano. In soccorso dei dipendenti e dei clienti del supermercato giungevano una decina di ragazzi del vicino centro per immigrati CAS, gestito dalla Cooperativa Sociale l’Arca
All’arrivo dei carabinieri Joshua Enafobo in preda ad un nuovo raptus di presunta follia si scagliava contro uno dei carabinieri e dopo averlo violentemente spintonato gli ha avrebbe pure sputato in faccia. In supporto dei carabinieri della locale stazione si portavano pure gli agenti di una pattuglia del commissariato di Polizia di Marsala.