Mogli, casalinghe e disoccupate nel business della droga
PALERMO – L’ultima è stata arrestata alle porte di Palermo. Insieme a due uomini aveva realizzato una serra indoor di marijuana, dove sono state trovate venticinque piante. Le donne sono sempre più coinvolte nel traffico di sostanze stupefacenti e il capoluogo siciliano segue un trend in continua ascesa anche a livello regionale.
Basti pensare che nell’ultimo anno in Sicilia sono state 148 quelle finite nei guai per reati legati alla droga, in gran parte condannate per produzione e detenzione di sostanze stupefacenti. A dirlo sono i dati della relazione annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia, che sottolinea anche l’aumento delle donne che fanno uso di droga, ovvero un quarto di quelle che finiscono in carcere.
Tra queste ci sono delle insospettabili, soprattutto nelle zone in cui gli uomini lavorano “in coppia”, con mogli, fidanzate o compagne. Come nel caso della casalinga incensurata arrestata allo Zen quindici giorni fa. La squadra mobile ha trovato nella sua abitazione quindici chili di hashish, già suddivisi in panetti da un chilo l’uno: erano nascosti in una grande borsa di tela, solitamente utilizzata per fare la spesa. Droga che rivenduta, avrebbe fruttato circa ottantamila euro.
Un business che non voleva lasciarsi sfuggire anche una donna di 55 anni, disoccupata, che abita a Brancaccio: è stata arrestata insieme a due familiari dopo un blitz della polizia che ha smantellato un giro di droga nel quartiere. I tre avevano messo in piedi un vero e proprio market della sostanza stupefacente e la donna è stata trovata in possesso di venti dosi di cocaina e quindici dosi di hashish. Un fenomeno in progressiva escalation, insomma, spesso anche legato alla tossicodipendenza.
I dati, d’altronde, parlano chiaro e si basano anche sulla maggiore percentuale di ricoveri derivanti dal consumo di droga da parte delle donne, che corrisponde al 13,7 per cento. Gli oppiacei sono le sostanze più consumate, seguite dalla cocaina, dalla cannabis e da ipnotici, sedativi o stimolanti.
In tutta l’Isola, rispetto all’anno precedente, sono diventati più frequenti anche gli interventi di polizia, in aumento del 32,07 per cento, con più di cinquemila chili di sostanze sequestrate. D’altronde la Sicilia è la regione, solo dopo la Lombardia, in cui si commette il maggior numero di crimini legati alla droga. Un affare che coinvolge sempre più attivamente il genere femminile, soprattutto le donne con età compresa tra i 25 e i 54 anni.
FONTE: LIVESICILIA.IT