Migliaia di persone hanno “salutato” il maresciallo Silvio Mirarchi al rientro in città del suo feretro

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E’ rientrato a Marsala, poco dopo le 21:30 di ieri sera, in una bara adagiata su un carro funebre scortato da 4 commilitoni in motocicletta, ed un carosello di autovetture dell’Arma, il feretro del Maresciallo Silvio Mirarchi. E’ stato accolto, davanti all’Istituto dei Salesiani, da parenti, amici, conoscenti, commilitoni, autorità ed una folla attonita e commossa di gente comune che ha rotto il silenzio con scroscianti applausi. Dopo gli onori militari il feretro ha fatto ingresso nei locali adiacenti alla chiesa dei Salesiani, in via dello Sbarco per la veglia funebre.

Scene strazianti tra i familiari più intimi ed i colleghi con cui passava gran parte del suo tempo. Nei loro occhi, arrossati per le lacrime versate, si leggeva chiaramente incredulità mista alla rabbia. Un carabiniere mette sempre in conto il mancato rientro in casa, ma nulla e niente può spiegare la barbara uccisione del Maresciallo, colpito alle spalle mentre stava effettuando un appostamento notturno. Una sorta di agguato per stroncare la vita ad un valido ed integerrimo servitore dello Stato. La  Camera Ardente che precede di poche ore i Funerali di Stato che si terranno alle ore 11:00 di oggi presso la Chiesa Madre. Si attende, intanto, l’arrivo in Città di alcune fra le più alte cariche dello Stato anche gli abitanti, davanti ad un così grave fatto di sangue, rivendicano la presenza di due siciliani: Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica originario di Castellammare del Golfo, e Angelino Alfano, Ministro degli Interni, originario di Agrigento. Un atto dovuto, ai familiari del Maresciallo dei Carabinieri Silvio Mirarchi, caduto nell’assolvimento del dovere lo scorso uno giugno 2016 per mano di vili criminali, ma anche nei confronti di tantissimi cittadini che sono rimasti sconvolti da quanto accaduto.

Il Maresciallo Mirarchi, caduto da eroe nella lotta alla criminalità organizzta, viene ricordato come un valoroso Carabiniere, marito e padre esemplare di due ragazzi, poco più che adolescenti, uomo stimato ed apprezzato per bontà d’animo e spirito d’amicizia. Un grande uomo, come grande è stata la perdita per l’Arma dei Carabinieri, per la sua famiglia, per gli amici e per la collettività intera. Addio Maresciallo Mirarchi. Questa sera in migliaia sono andati a tributargli l’ultimo saluto nella camera ardente allestita presso i locali dei Salesiani in via dello Sbarco. La presenza di così tanta gente, fra cui tantissimi cittadini comuni, dimostra ancora una volta che dietro a quell’immagine fredda di esteriorità, Marsala ha un grande cuore che batte per i familiari dello scomparso maresciallo e per l’Arma dei Carabinieri, altra famiglia a cui è stato staccato prematuramente.

Questa sera, e così sarà per tutta la notte e per l’intera mattina di domani, e poi in Chiesa Madre, una fiumara di gente onorerà le spoglie del suo eroe e manifesterà silenziosa e compatta la propria solidarietà a coloro, che per una manciata di euro, mette a repentaglio la propria vita per garantire la sicurezza e l’ordine pubblico in città. Criminali della peggiore specie, quali quelli che hanno aperto il fuoco alle spalle del maresciallo, col chiaro intendo di uccidere, devono essere assicurati alla Giustizia. Questi esseri ignobili, qualunque sia la loro nazionalità, non possono e non devono più far parte del tessuto sociale di questa Città. E, lo Stato, non può non deve negare a questo territorio uomini, mezzi e dotazioni necessarie per stroncare la criminalità, più o meno, organizzata.

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