Messa in suffragio ai defunti e polemche per la traslazione dele salme al cimitero di Marsala
Alcune centinaia di persone questa mattina hanno assistito alla celebrazione della Santa Messa in suffragio ai defunti, questa mattina, al cimitero di Marsala. All’iniziativa hanno preso parte numerosi Preti della città che in corteo hanno sfilato per le vie del cimitero benedicendo i loculi sul percorso che conduce dall’ingresso principale alla piazzetta antistante i “caduti di Ustica”, ovvero i loculi dove riposano le vittime marsalesi della strage della sera di venerdì 27 giugno 1980
La Santa Messa, officiata da Padre Giuseppe Ponte e concelebrata dagli altri sacerdoti della Chiesa marsalese, hanno partecipato numrosi cittadini nonchè il sindaco Alberto Di Girolamo e l’assessore alle politiche sociali Clara Ruggieri. Una nota di calore, in chiave cristiana, che è stata tanto apprezzata da quanti si trovavano al Cimitero per far visita ai loro cari defunti.
Non ha fatto piacere, invece, a chi -magari venendo da fuori città- non trovare il proprio caro nel loculo in cui risiedeva da decine di anni. Cosa è accaduto? Nessuno a provveduto a contattare il personale addetto del Cimitero entro il termine perentorio comunicato con affissione pubblica sul loculo della scadenza dell’affitto del posto. Tutto legale, la legge lo permette. Ed ecco che chi non andava da anni al cimitero a trovare i bisnonni e trisavi, ha fatto la brutta esperienza di non trovarli; perchè sfrattati.
Polemiche e malumori hanno invece suscitato le recenti operazioni di traslazione delle salme da loculi “scaduti”, ma anche da posti in “deposito” effettuate nelle Società Mortuarie di San Francesco e Santa Teresa. Una donna in preda ad una crisi isterica, e forse non aveva tutti i torti, ha denunciato la fuoriuscita di liquidi da un loculo del complesso di San Francesco. Ha chiesto subito l’intervento del Responsabile Medico e delle Autorità Cimiterali temendo che tali liquidi provenienti della salma in putrefazione avessero compromesso l’igiene dei locali. A causare l’inconveniente era stato l’avvio delle operazioni si traslazione di alcune salme, non portate a termine prima della riapertura del cimitero per le ultime festività. Stessa cosa è stata denunciata da quanti si sono recati a Santa Teresa dove un brutto odore impregnava l’intero complesso. Anche qui, una decina di giorni addietro, erano state traslate alcune salme che si trovavano in deposito. Operazione che poteva essere fatta dopo le festività dei Ognissanti ed i morti che vedono il massimo afflusso di visite in queste due giornate.
Il cimitero di Marsala, come quello di tante altre città italiane, ha una estensione limitata e, nella fattispecie di quello lilybetano sarebbe di appena 4 tumuli, termine con cui anticamente si indicava il suolo sacro per la sepoltura in città. Ciò non ha fatto altro che provocare una crescente riduzione del contratto di locazione a tempo – non acquisto – che viene firmato dagli eredi del povero estinto con l’Amministrazione Comunale. Un tempo era di 99 anni, ma col crescere delle mortalità in città e non essendoci più spazi edificabili, tali contratti sono stati ridotti di decennio in decennio fino ai 60 anni di oggi. Ebbene trascorso tale termine il personale del Cimitero provvede a segnalare ai familiari dello scomparso che è in scadenza la locazione del loculo ed invita gli stessi a rinnovare il contratto. Trascorso un termine, indicato sul foglio che viene attaccato sul loculo stesso, il Cimitero provvede a rimuovere i resti mortali per porli in ossario, e poi riassegnerà tale spazio ad un nuovo “ospite”.