Max sequestro da 40 milioni di euro eseguito dalla Guardia di Finanza ai danni di depositi di carburanti
Il Nucleo di Polizia Tributaria del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Trapani, in collaborazione con i funzionari dell’Agenzia delle Dogane/Ufficio di Trapani, al termine di lunghe e laboriose indagini delegate hanno dato esecuzione ad un provvedimento emesso dal GIP presso il Tribunale di Marsala che ha disposto gli arresti domiciliari nei confronti di 5 persone e il sequestro di beni per oltre 40 milioni di euro, tra cui la Pinta Zottolo Spa di Mazara del Vallo, uno dei depositi fiscali di carburante più importanti della Sicilia (con capacità di stoccaggio di circa 4 milioni di litri di oli minerali) e la Messana Saverio Srl di Alcamo.
Questi sono i destinatari dei provvedimenti, riportati da una testata on line, le cinque persone finite ai domiciliari: il mazarese Nunzio Santi Villari (ditta Pinta Zottolo), l’alcamese Vincenzo Messana (ditta Messana), il palermitano Giuseppe Lo Presti, i catanesi Eugenio Barbarino e Alessandro Tirendi.
L’ordinanza del GIP si inquadra in un contesto di ampio respiro investigativo che ha consentito di di svelare un complesso meccanismo fraudolento di vastissime proporzioni finalizzato all’evasione fiscale. In particolare l’attività investigativa svolta dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria e dai funzionari dell’Agenzia delle Dogane, con l’ausilio di numerosi e variegati strumenti di ricerca della prova, anche di natura intercettiva, ha consentito di accertare che la Pinta Zottolo Spa aveva simulato la denaturazione di enormi quantità di gasolio da destinare ad usi agevolati (con aliquota fortemente scontata o esente) ed emesso falsi documenti di trasporto e false fatture di vendita dello stesso prodotto nei confronti di clienti compiacenti o talvolta addirittura completamente estranei ed ignari di essere destinatari solo cartolari del prodotto petrolifero.
In realtà, in questo modo, la società per azioni era precostituita cospicue scorte di carburante da destinare all’autotrazione (che sconterebbe un’aliquota d’imposta notevolmente maggiore) da poter commercializzare, completamente “in nero”, destinandole a vari operatori di settore compiacenti. Attraverso tale meccanismo truffaldino l’organizzazione ha contrabbandato, in soli 2 anni, circa 40 milioni di litri di gasolio, per un imposta evasa pari a circa 25 milioni di euro (tra IVA e Accise), aumentando esponenzialmente il proprio volume d’affari e acquisendo un ruolo di supremazia sul mercato dei carburanti.
Al termine delle indagini, nel corso delle quali sono rimaste coinvolte oltre 100 presone, il Gip presso questo Tribunale, ha disposto oltre all’arresto dei principali responsabili, il sequestro dei depositi fiscali: Pinta Zottolo Spa con sede a Mazara del Vallo (TP); Messana Saverio Srl di Alcamo (TP). Nonchè degli impianti, delle attrezzature, delle autocisterne e del prodotto petrolifero destinati o serviti per commettere le condotte di contrabbando, per le quali la Legge prevede la confisca obbligatoria, per un valore complessivo di oltre 40 milioni di euro