Marsala, in mancanza di bagni pubblici vespasiani a cielo aperto
Mancano i bagni pubblici a Marsala, i cittadini criticano l’Amministrazione Comunale. Non è la prima volta, e forse non sarà neanche l’ultima, che i cittadini ironizzino sulle carenze della città e sulle scarse attenzioni riservate dai pubblici amministratori. Quello dei bagni pubblici è un problema che Marsala, forse, si porta dietro da sempre.
Qualche buontempone, approfittando dell’inciviltà di un cittadino che aveva esposto fra la differenziata un water in ceramica sulla via Frisella, ha pensato bene di aggiungere, in bella vista, un cartello: “In mancanza di gabinetti pubblici fate pure i vostri bisogni. viva Marsala”. Ovviamente, dopo qualche giorno, gli addetti alla raccolta dei rifiuti hanno provveduto a rimuoverlo. Ha invece “lunga vita” l’altro water in ceramica, ancora esposto, con altrettanto cartello in bella vista, che ignoti hanno posto in prossimità del parcheggio della spiaggia libera del cosiddetto Fortino, quella caletta di sabbia subito dopo la pericolosa curva del lungomare che precede il primo lido balneare. Nel cartello, con tanto di data e firma della posa dell’opera, vi è scritto: “Dopo numerosi solleciti, telefonate, raccolta firme e quant’altro, finalmente il “Sindaco” e tutta l’Amministrazione hanno provveduto a mettere un “cesso” pubblico. I bagnanti del Fortino commossi ringraziano. 21/07/2016″.
Per chi non avesse seguito la cronaca di questa estate è da giugno che i frequentatori di questa spiaggia libera, una fra le poche che ha un ampio parcheggio e non è compressa fra i limiti di due concessioni balneari, chiedono l’installazione di un bagno chimico; del resto per come si era sempre fatto. Negli ultimi due anni l’interesse dell’Amministrazione comunale per questa spiaggia è scemato: prima hanno tolto (dallo scorso anno) la postazione di salvataggio (i bagnini), poi lo scivolo che consentiva l’utilizzo dell’area ai disabili, e da quest’anno pure il bagno chimico. In tanti, fra consiglieri comunali, qualche assessore ed un paio di dirigenti del Comune, si erano impegnati per ripristinare tali servizi, ma l’estate è quasi finita e l’unico bagno pubblico, a parte quello ironicamente posto in luogo, è dato dal canneto oltre la strada litoranea. Una cosa davvero indecorosa. Sta avendo, invece, grande successo l’installazione “artistica”, il cesso, che continua ad essere fotografato e persino oggetto di selfie dei frequentatori della spiaggia e dei tanti turisti, soprattutto quelli che viaggiano in camper, che giornalmente si fermano per l’ampio parcheggio
Mancano i gabinetti pubblici a Marsala. Non è una “emergenza” delle ultime ore, è da anni che se ne parla. I pubblici amministratori di questa Città non hanno mai avuto a cuore tali strutture sino al punto di arrivare a chiuderle, sostenendo che vi sono le toilet degli esercenti commerciali e dei locali pubblici a supplire questa grave carenza. Del resto il problema è limitato ai turisti; a casa un bagno ce l’abbiamo tutti. E poi, per come erano gestiti, quelli pubblici non erano certo il vanto del decoro pubblico: quasi sempre sporchi, maleodoranti, scarsamente utilizzati perchè a rischio sanitario, e per lo più bivacco di “maniaci”. Giulia Adamo da Sindaco fece interrare i vespasiani di fronte l’ex Standa, a pochi metri dalla centralissima Piazza della Repubblica. Gli unici gabinetti pubblici che la città offre sono quelli posti all’ingresso di via Giuseppe Garibaldi del Mercato Ittico Ortofrutticolo e quelli, un tantino decentrati, di Piazza Porticella. Quanto meno i fruitori di questa parte della città hanno un posto per i propri bisogni fisiologici.
Per la restante parte della città turisti e visitatori, ma anche cittadini a spasso, non possono permettersi di avere una “impellenza” perchè sarebbero costretti a “tenersela”, se non vogliono farla per strada. Fra tutte le alternative possono sempre invocare la pietà del gestore di uno dei tanti locali pubblici che affollano il centro, ma non si assicura il successo. Alla domanda di poter usufruire dei “servizi” la risposta è quasi sempre la stessa: il bagno è rotto, è fuori servizio, non funziona, manca l’acqua, è momentaneamente in manutenzione. Ed ecco che le strade più strette, scarsamente illuminate e meno transitate di Marsala diventano vespasiani a cielo aperto. In fine settimana il wc sotto le stelle è particolarmente affollato dagli “aficionados” della movida marsalese e, talvolta, oltre al residuo liquido lasciano pure qualche poco gratificante rifiuto solido tra le viuzze ed vicoli del centro storico. Un odore sgradevole, pungente, impregna il manto stradale e costringe i malcapitati abitanti della zona a chiudere gli infissi. Ne più e ne meno all’odore che si avverte nelle medine (centri storici) di certi sperduti paesini del nordafrica.
Se questo è esempio di una città che si proietta nel turismo… ditecelo voi!