Marsala, un corteo funebre sui generis, tra: canti, “esaltazioni”, imposizioni e minacce. Viva l’integrazione multietnica
Padroni della città? La domanda nasce spontanea, questa mattina, nel corso di un funerale abbastanza sui generis svoltosi tra canti “religiosi”, forse, “esaltazioni”, imposizioni e minacce “poco ortodosse” rivolte a chi, incuriosito, col proprio telefonino ha osato immortalare il corteo funebre. I fatti che stiamo per narrare sono accaduti alle ore 11:05, durante il funerale un immigrato, pare quello del giovane recentemente deceduto a seguito dell’incidente di via Trapani che ha recentemente scosso la città e alimentato una gara di solidarietà per fornire di giubbini catarifrangenti i ciclisti extracomunitari.
Il corteo funebre, composto da una cinquantina di giovani di colore, ha accompagnato il feretro (uscito dalla camera mortuaria ove si trovava la salma), percorrendo controsenso un tratto della via Selinunte per innestarsi sulla via Roma. Una cosa molto inusuale, tra l’altro una ordinanza emessa dall’allora sindaco Salvatore Lombardo non permette l’accesso dei cortei funebri sulla via Roma da quasi un quarto di secolo. Da indiscrezioni attinte sul posto sarebbe stata una imposizione dei partecipanti al corteo, quella di attraversare tutta la via Roma. Gli stessi che erano stati informati del fatto che non era possibile attraversare via Roma, lo hanno fatto comunque; mettendo sicuramente nei guai l’impresa che ha eseguito il servizio funebre che aveva preventivamente concordato il tragitto come ordinanza vuole.
La stranezza di vedere un corteo funebre attraversare via Roma e l’udire canti, slogan preghiere e solo loro sanno cos’altro, hanno attirato l’attenzione della gente che, non avendo contezza di quanto stava accadendo, sono usciti fuori degli edifici per vedere cosa accadeva. Qualcuno avendo osato fotografe o filmare è stato subito circondato da un gruppo di migranti che, col fare molto farraginoso (per non dire minaccioso n.d.r.), intimava loro di non farlo. In alcuni momenti si è temuto al peggio. Solo all’inizio della via Roma per ben due volte si è sfiorata la violenza. Una sorta di intolleranza che ha lasciato perplessa tanta gente. Anche perché non era un motivo prettamente religioso, visto che alcuni dei migranti del corteo hanno ripreso per intero la cerimonia senza che nessuno vi si rivoltasse contro. Pur comprendendo il dolore per la perdita di una persona cara e con tutto il rispetto possibile per gli usi e le tradizioni altrui, atteggiamenti del genere questa città ed i suoi abitanti non se li meritano proprio.
E’ grave quanto accaduto oggi a Marsala. Ciò dimostra che tra tanti poveri sventurati che giungono nel nostro Paese c’è gente che è intollerante e irriverente a noi stessi che li ospitiamo e garantiamo alle loro esigenze. Una sorta di razzismo che ci lascia molto perplessi. Comportamenti simili meritano le dovute riflessioni. Non è la prima volta che pseudo profughi creano disordini o si macchiano di reati. A scanso di equivoci, d’incomprensioni o di “interpretazioni speculative”, lunge da questa testata qualsiasi risentimento razziale e/o di intolleranza verso chiunque; ma episodi gravi, come questo, non vanno nascosti o giustificati; anzi debbono essere segnalati alle autorità preposte. Le prevaricazioni vanno condannate, specialmente quando vengono manifestate nei confronti della popolazione inerme, come accaduto questa mattina a Marsala.
Nessuno può infischiarsene delle regole e assumere atteggiamenti quasi intimidatori per imporre il proprio volere alla Città e agli ignavi cittadini che questa mattina si trovavano in via Roma a Marsala. Questa testata vanta di essere garantista – come ha sempre mostrato -, ma in casi del genere non può restarsene in silenzio solo perché una cinquantina di immigrati pensano di fare ciò che gli passa per testa e farla franca solo perché sono “ospiti”. Anche perché, se fosse accaduto il contrario l’opinione pubblica avrebbe messo alla gogna i responsabili e lo Stato avrebbe preso le dovute misure; vero è se: “la legge è uguale per tutti”!
Che si inizi, anche per la loro stessa sicurezza, con una dura applicazione del codice della strada: “Caratteristiche costruttive e funzionali e dispositivi di equipaggiamento dei velocipedi: art 68. comma 1. I velocipedi devono essere muniti di pneumatici, nonché: a) per la frenatura: di un dispositivo indipendente per ciascun asse che agisca in maniera pronta ed efficace sulle rispettive ruote; b) per le segnalazioni acustiche: di un campanello; c) per le segnalazioni visive: anteriormente di luci bianche o gialle, posteriormente di luci rosse e di catadiottri rossi; inoltre, sui pedali devono essere applicati catadiottri gialli ed analoghi dispositivi devono essere applicati sui lati. comma 6. Chiunque circola con un velocipede senza pneumatici o nel quale alcuno dei dispositivi di frenatura o di segnalazione acustica o visiva manchi o non sia conforme alle disposizioni stabilite nel presente articolo e nell’articolo 69, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 24 a euro 97”. e delle norme comportamentali: “I ciclisti devono procedere su unica fila in tutti i casi in cui le condizioni della circolazione lo richiedano e, comunque, mai affiancati in numero superiore a due; quando circolano fuori dai centri abitati devono procedere su un’unica fila salvo che uno di essi sia minore di anni dieci e proceda sulla destra dell’altro”. Meglio prevenire che rilevare incidenti stradali
Alberto Di Paola
non basta un buon articolo, adesso bisogna agire. dobbiamo essere noi cittadini a comunicare a tutte le autorità di polizia e giudiziarie i comportamenti irregolari di questi ospiti non…..
Carissimo Alberto come sempre scrivi in modo esemplare, affrontando un problema a mio avviso molto importante per tutti.
Anni fa anch’io avevo parlato della pericolosità di coloro che girano in biciclette non conformi al Codice Stradale, in zone buie e con gente di colore spesso vestiti di nero.
Per non parlare poi del loro modo di comportarsi.
Complimenti sempre, sei unico.
Un affettuoso saluto
Isabella
Bravissimo, articolo scritto con maestria!