Marsala, un arresto per ricettazione
Una pattuglia dei carabinieri ha bloccato a Marsala sulla S.P. 21, in contrada Ciavolotto, una Vespa Piaggio priva di targa e condotto da un cittadino straniero. Il giovane, da un primo controllo eseguito, risultava essere cittadino tunisino ma sprovvisto di documenti sia d’identità che del motociclo nonché privo di fissa dimora. Egli aggiungeva, inoltre, che il veicolo gli era stato regalato da un suo connazionale, di cui non ricordava il nome e che si trovava in Tunisia. Considerate tali circostanze, l’assenza di ogni tipo di documento nonché la versione poco credibile fornita, pur non avendo una targa di riferimento, i Carabinieri della Stazione di Ciavolo, diretti dal Maresciallo Francesco Perrone, hanno pertanto sottoposto a fermo di indiziato Ali Brahim, tunisino clandestino, 28enne, ritenuto responsabile del reato di ricettazione del mezzo su cui stava viaggiando.
Inoltre da una perquisizione personale nella tasca sinistra del giubbotto, veniva trovato un coltello a serramanico di genere vietato che è stato sottoposto a sequestro. . Considerate tali risultanze ed i gravi indizi di colpevolezza a suo carico, pur essendo passato lo stato di flagranza di reato ma sussistendo un concreto e reale pericolo di fuga in virtù del fatto che Brahim non aveva una fissa dimora ed era entrato illegalmente in Italia, è stato sottoposto ad un fermo di indiziato di delitto per ricettazione del mezzo rubato. Terminati gli atti di rito, quindi, su disposizione del magistrato di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Marsala, è stato associato alla casa circondariale di Trapani, in attesa della convalida del fermo.
Attraverso i numeri di telaio lo scooter risultava essere stato rubato il 28 maggio 2014 ad un cittadino marsalese, il quale aveva sporto regolare denuncia di furto. Il proprietario del motociclo veniva invitato in caserma il quale, giunto sul posto, riconosceva la sua vespa che gli veniva contestualmente restituita All’esito dell’udienza tenutasi ieri pomeriggio, il G.I.P. del Tribunale lilybetano ha avallato l’operato dei militari dell’Arma, applicando a Brahimla misura cautelare dell’obbligo di dimora nel Comune di Marsala.