Marsala, tra risse, atti vandalici e danneggiamenti la città rischia di piombare nel “coprifuoco”
Marsala sta vivendo uno dei momenti più drammatici degli ultimi 30 anni. Qualche decina di disadattati che si esaltano perchè vivono in branco senza regole, si atteggiano a “bulli” e si stanno “impadronendo” del centro storico.
Tre risse, quelle di cui si ha notizie, in una sola settima sono tante e lasciano precludere una crescita esponenziale della microcriminalità nei mesi a venire.
L’ultima rissa di cui si parla in città, tra ragazzi, molto probabilmente minorenni, è scoppiata ieri sera nella centralissima Porta Mazara. Un gruppo di ragazzi se le sono date di santa ragione e bene è finita che le bottiglie di birra che tenevano strette nelle mani non sono state utilizzate come arme improprie.
Diversamente è finita ad un giovane immigrato nei pressi del rifornimento di carburanti all’angolo fra le vie Gramsci ed Ugdulena. Qui due marsalesi, fra cui un minore hanno pestato, aiutandosi con un casco, la loro vittima, lasciandola priva di sensi a terra. I due marsalesi sono stati fermati e dovranno rispondere di lesioni gravi davanti alle autorità giudiziarie competenti.
Della terza rissa si sa ben poco, sarebbe avvenuta nei pressi dell’area attrezzata del lungomare colonnello Maltese. Quattro persone dopo un violento diverbio si sono allontanati da occhi indiscreti andando a schiarirsi le idee dietro al Monumento ai Mille.
Tre gravi fatti avvenuti in luoghi pubblici, davanti agli occhi increduli dei passanti hanno turbato la città che, alto indice di furto a parte, è pur sempre considerata una città tranquilla. Negli ultimi tempi una recrudescenza di “bulli” che si sfogano spesso e volentieri distruggendo i pochi oggetti di decoro urbano, scrivendo sui muri e danneggiando le proprietà altrui, stanno creando non pochi problemi.
Anzi destano parecchie preoccupazioni nella popolazione che di anno in anno ha sempre più bianchi i capelli visto che i giovani animati da buona volontà emigrano per cercare un futuro migliore da quello di lavoratore precario a vita alternato a lunghi periodi di disoccupazione.
Il fenomeno dei danneggiamenti, degli atti vandalici, dei disturbi della quiete pubblica, dei disordini e persino delle risse è in crescendo. Ancora più drammatica è la dipendenza di tantissimi giovani ad alcol e sostanze stupefacenti. Altre due pericolosissime leve che assieme al bullismo sfociano quasi sempre nei gesti criminali ancora più gravi. C’è il rischio che la popolazione sana, per paura ritorni a chiudersi in un volontario coprifuoco, come già avvenne negli anni ’80. Fu il notaio Salvatore Lombardo, da sindaco, a far ritornare a vivere Marsala. Oggi l’Amministrazione Comunale è assente.
Marsala non puó essere lasciata in balia di qualche decina di scalmanati. Questa è una città che in passato si distingueva per arte, cultura e rivestiva un ruolo primario fra i luoghi dove si viveva meglio. Tutto ció è oggi in pericolo. Le responsabilità sono molteplici e ci investono tutti indiscriminatamente: è venuto meno il ruolo della famiglia, della scuola, degli enti pubblici e persino della Chiesa che non riesce ad essere più un polo di aggregazione per i giovani.
Se non vogliamo vivere i prossimi anni come in una favelas sudamericana sbracciamoci le maniche. E OGNUNO DI NOI, per il proprio ruolo che riveste nella società, inizi a dare una sterzata al cattivo andazzo di cui volente o dolente è stato complice. Il silenzio non ha mai aiutato a nessuno.
Alberto Di Paola