Marsala: rubano uva in un terreno, un arresto e tre denunce
Nella mattinata di lunedì 17 settembre, i Carabinieri della Compagnia di Marsala, hanno tratto in arresto Mariano Ancona, 87 anni, e deferito in stato di libertà altre tre persone, sorprese a rubare uva in un terreno di Contrada Carillume.
Nello specifico, nel corso della mattinata, durante un servizio di controllo del territorio, i Carabinieri della Stazione di Ciavolo, hanno notato all’interno di un terreno adibito a vitigno, 4 uomini intenti apparentemente a vendemmiare.
Tuttavia, quello che sembrava un normale controllo dei documenti a braccianti agricoli impegnati nella stagionale vendemmia, ha permesso invece di cogliere sul fatto, nella flagranza di reato, quattro individui che stavano rubando uva dalle campagne marsalesi.
All’arrivo dei militari dell’Arma, erano già stati caricata bordo di un trattore una tonnellata di grappoli di uva appena strappati dalle viti. Ad aiutare l’Ancona nel raccogliere la refurtiva, c’erano anche i marsalesi L.G. ed A.I., rispettivamente classe ’50 e ’42, nonché H.M., sessantenne tunisino, i quali sono stati denunciati alla competente autorità giudiziaria per aver concorso nel reato di furto aggravato.
L’Ancona, invece, al termine degli accertamenti di rito, è stato dichiarato in stato di arresto mentre l’uva asportata è stata restituita immediatamente al legittimo proprietario. In sede di udienza direttissima, avvenuta presso il Tribunale di Marsala nella giornata di martedì, il Giudice marsalese ha convalidato l’arresto operato dai militari dell’Arma.
Dopo la cattura dei due soggetti mazaresi, arrestati la scorsa settimana ad opera dei Carabinieri di Petrosino, intenti a rubare 600 kg di uva in un terreno di Triglia Scaletta, l’Arma lylibetana insiste nell’attività di controllo del territorio finalizzata alla prevenzione ed alla repressione dei reati contro il patrimonio, con particolare attenzione – visto il periodo particolarmente sentito e delicato della vendemmia – a coloro che sono dediti ai furti di uva a danno degli agricoltori locali.