Marsala, rimossa la bomba restano i dubbi: a chi era rivolta l’intimidazione
E’ rientrato, poco prima delle ore 14 di oggi, l’allarme bomba a Marsala. Dopo circa un paio di ore disagio nella circolazione veicolare sulla Via Dante Alighieri (ex Circonvallazione) gli artificieri hanno rimosso la bomba. Si tratta di un ordigno prettamente bellico, di fabbricazione russa, una cosiddetta “ananas”, in pratica una bomba a mano. L’ordigno, dopo le dovute precauzioni è stato recuperato e messo in sicurezza dagli artificieri intervenuti. Pare che la bomba a mano, si trovasse con la spoletta inserita, per cui nell’impossibilità di esplodere. Non era intenzione, quindi, di chi l’ha depositata nella cassetta della pubblicità, farla esplodere e forse privo pure di polvere da sparo. Forse voleva mandare un “messaggio” esplicito, chiaro ed inequivocabile, di “terrore” rivolto a qualcuno della zona. Gli inquirenti stanno ancora indagando, ma non è facile venire a capo dell’intrigata matassa. Il duplice interrogativo: chi ha messo la bomba e a chi era destinata la minaccia lascia aperta ogni ipotesi. E gli investigatori vogliono vederci chiaro.
Nonostante la non pericolosità, la bomba per un paio d’ore ha catalizzato l’attenzione delle forze dell’ordine e fino all’arrivo degli artificieri si era temuto che potesse esplodere. L’ordigno è stato trovata nella cassetta condominiale della pubblicità in prossimità al numero civico 84, tra le vetrine del Superstore Crai. Ad accorgersi della bomba a mano è stato un militare che abita nella zona. Diramato l’allarme sul posto sono giunti i carabinieri, che conducono le indagini, ma anche la Polizia di Stato ed i vigili urbani. Verificata l’esistenza dell’ordigno le forze dell’ordine hanno messo in sicurezza la zona facendo allontanare passanti e curiosi e chiudendo la viabilità. Sul posto si sono immediatamente portate tutte le pattuglie del Nucleo Operativo della Compagnia di Marsala assieme al personale del Nucleo Artificieri Antisabotaggio del Comando Provinciale Carabinieri di Trapani che, attuando tutte le cautele del caso, ha verificato che si trattava un simulacro di una bomba a mano di fabbricazione russa, inoffensiva poiché priva di esplosivo e risalente alla seconda guerra mondiale.
Dopo circa due ore tutto è andato per il meglio, il pericolo bomba è rientrato, ma non gli interrogativi. Chi è stato e a chi era rivolto il terrificante “messaggio di morte”: ai gestori del supermercato o ad un inquilino del condominio. Circa sei mesi fa un’auto, parcheggiata sempre davanti allo stesso numero civico, è stata distrutta da un incendio doloso. Non è dato sapere se tra i due fatti possa esserci un collegamento. Qualcuno, sul posto, parlava anche di strani movimenti in uno degli appartamenti della zona. Saranno le autorità a fare luce sul gravissimo attentato intimidatorio.
Marsala tutto sommato è sempre stata una tranquilla città di provincia, ma negli ultimi mesi troppi fatti di cronaca hanno scosso gli abitanti, fra cui la morte del maresciallo dei carabinieri Silvio Mirarchi il cui contesto investigativo apparirebbe ancora poco chiaro. E, non ultimo, il max incendio di via Mario Rapisardi. In città ha operato il gruppo elitrasportato dei Cacciatori di Calabria, corpo speciale dei carabinieri, e i risultati conseguiti sul fronte sono stati lusinghieri. Ciò denota che la città necessita di un incremento consistente della presenza dello Stato prima che si ritorni a sparare per le strade come nel ’90.