Marsala, riflessioni sulle Processioni della Settimana Santa
Rappresentazioni e Processioni Pasquali… “tra fede e teatralità” a Marsala. L’antica processione del Giovedì Santo, nata intorno all’anno 1600 ad opera di una confraternita costituita da nobili e non,presso la chiesa di Sant’Anna di Marsala, nel corso dei secoli si è molto evoluta teatralmente su quella che era inizialmente l’organizzazione e lo svolgimento.
Dalla semplice Croce portata in spalla da un confrate che, indossando un saio, aveva l’obbligo di far visita a Gesù sacramentato solennemente esposto nelle ore vespertine del giovedì santo nei cosidetti “Sepolcri” addobbati in chiese cittadine, vede oggi tale manifestazione come una vera e propria manifestazione artistica ove diversi gruppi di attori interpretano scene della Via Crucis mettendo in risalto quella che fu la passione e il dolore delle ultime ore di Gesù Cristo. Le manifestazioni iniziate il mercoledì presso il complesso monumentale San Pietro ad opera di attori che hanno fatto rivivere la sofferenza del Cristo nell’orto degli ulivi è continuata il Giovedì con una processione riportante alcune scene che, magistralmente interpretate, hanno fatto rivivere il sommario processo sostenuto davanti a Caifa e a Pilato e che ha successivamente portato alla liberazione di Barabba e la crocifissione di Gesù di Nazaret.
Scene crude, a volte impressionanti soprattutto per i bambini , ma, per chi affronta la processione con il vero spirito di fede sulle sofferenze del Cristo e non sulla Teatralità della processione, fanno della processione un momento di riflessione per ciò che quell’uomo-Dio ha voluto volontariamente sostenere per il riscatto del genere umano.
Un plauso agli attori per il lavoro sostenuto, alla confraternita che ha ben lavorato per dare questo momento di riflessione e di fede, ma un piccolo monito a coloro che (nella Via Abele Damiani), non avendo forse ben capito lo spirito della processione hanno applaudito la caduta del Cristo forse pensando che si trattasse di una normale Commedia Teatrale itinerante rappresentata per le vie della Città e non un momento di riflessione sulle sofferenze di un Figlio Crocifisso e di una Madre inerme alla cattiveria di chi, ieri come oggi, erroneamente pensa che basta uccidere una persona per cancellarne il pensiero o le idee.
Antonino Ampola