Marsala, ragazze rumene costrette a prostituirsi, misure restrittive per gli sfruttatori

Ragazze rumene costrette a prostituirsi da una organizzazione familiare che aveva sede in Marsala.

Illuse di trovare in città una buona occupazione, dignitosa e ben retribuita, venivano, invece, private dai propri documenti e costrette a prostituirsi per 30/50 euro a prestazione sotto il vigile controllo dei loro aguzzini, i fratelli Chiciug: Costantin e Florin. La moglie C. P. del primo si occupava invece di trovare le giovani vittime, già in precarie condizioni economiche, in Romania da schiavizzare. L’organizzazione organizzava gli incontri con i clienti anche nei Comuni di Mazara, Salemi e Favignana, portava le ragazze e si assicurava che tutto si svolgesse come era stato concordato

Ecco cosa scrivono, dettagliatamente i Carabinieri sull’organizzazione sgominata:

Una vasta operazione dei Carabinieri della Compagnia di Marsala, ha permesso di individuare e perseguire gli appartenenti ad una rete criminale che, con base nel territorio lilybetano, gestiva, organizzava e amministrava lo sfruttamento di giovani donne di origine rumena, costrette a prostituirsi. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Marsala e condotte dai Carabinieri della Sezione Operativa, sono iniziate nel maggio del 2018 grazie alla denuncia di una delle ragazze vittima di sfruttamento. La stessa, dopo essere stata persuasa a raggiungere Marsala dietro la promessa di una sicura occupazione, una volta giunta nel territorio lilybetano, veniva costretta dagli appartenenti al gruppo criminale – che nel frattempo l’avevano privata anche dei documenti personali -a svolgere l’attività di meretricio.

Le indagini, condotte dai Carabinieri mediante servizi di osservazione e pedinamento e supportata da intercettazioni telefoniche, hanno consentito di delineare le modalità operative dell’intero gruppo criminale ed il ruolo svolto da ogni singolo appartenente.

In tale sistema, il ruolo predominante era sicuramente svolto  Costantin Chiciug , rumeno classe ’83, il quale si occupava personalmente di procacciare i clienti, di fissare gli appuntamenti e di contrattare il prezzo delle prestazioni sessuali. Gli incontri con le ragazze non avvenivano soltanto sul territorio marsalese ma anche nei comuni di Salemi, Mazara del Vallo e Favignana. Il prezzo delle prestazioni – che nella maggior parte dei casi veniva interamente trattenuto dal CHICIUG – era variabile a seconda della durata del rapporto: 30/50 euro in media, fino a giungere a 400 euro per un’intera notte.

Altro ruolo di spicco era sicuramente rivestito da  Florin Chiciug, rumeno classe ’95, fratello di Costantin, il quale affiancava quest’ultimo nella gestione degli incontri e nell’accompagnamento delle ragazze nei luoghi concordati con i clienti, pronto – inoltre – ad intervenire in caso di problemi con i pagamenti o in caso di difficoltà con le ragazze, qualora queste si rifiutassero di accompagnarsi ai clienti.

Le indagini esperite, consentivano altresì di far emergere la figura di C.P., moglie di Costantino Chiciug la quale – invece – aveva il compito di ricercare le donne da destinare all’attività di meretricio. Ciò avveniva sia mediante false promesse di lavoro, sia prospettando lauti guadagni a ragazze già in precarie condizioni economiche.

Le risultanze investigative raccolte dai Carabinieri della Compagnia di Marsala sotto la guida della Procura della Repubblica, hanno consentito al G.I.P. del Tribunale lilybetano di disporre la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti dei fratelli Chiciug, nonché dell’obbligo di dimora nel comune di Marsala per C.P., con la prescrizione per la stessa di non allontanarsi dalla propria abitazione dalle 20 alle 07.Allo stato, il solo Florin Chiciung risulta irreperibile sul territorio nazionale e le sue ricerche sono tuttora in corso.

L’operazione condotta dai Carabinieri della Compagnia di Marsala – che evidenzia la massima attenzione data dall’Arma al preoccupante fenomeno dello sfruttamento della prostituzione – consente alle giovani vittime di essere tutelate dalle prepotenze dei loro aguzzini.

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