Marsala, quando la beneficienza si scontra con la politica
La Beneficienza a Marsala diventa terreno di scontro tra il sindaco e padre Fiorino dell’associazione di volontariato “Opera di Religione Mons. Gioacchino di Leo”.
In piena emergenza coronavirus, quando un folto substrato della società ha seri problemi di sopravvivenza (essendo priva di mezzi per reperire i beni di prima necessità), a Marsala si litiga ed il sindaco si prende il lusso di “liquidare” padre Fiorino e la sua organizzazione che da tempo fornisce un supporto concreto a tante famiglie indigenti. La cosiddetta “ultima goccia”, quella che ha fatto traboccare il vaso, è stata la negazione di un locale spazioso e salubre dove allocare il deposito e centro di confezionamento dei pacchi da destinare alle famiglie povere. Padre Fiorino dopo venti e passa giorno trascorsi negli angusti locali dello Stadio Lombardo Angotta aveva chiesto al sindaco di trasferire la sede logistica (il luogo dove si preparano i pacchi) nei locali del Palasport, per motivazioni più che lecite: “avere spazzi più ampi per evitare il contatto tra i volontari, e preservare altresì le sue condizioni fisiche che sono minate da un indebolimento delle sue difese immunitarie”.
Tale richiesta è stata subito bloccata dal sindaco che diffonde un “anomalo” comunicato stampa con il palese tentativo di screditare la richiesta di Padre Fiorino. Quest’ultimo chiarisce la propria posizione con un suo comunicato stampa in cui ribadisce le motivazioni della querele: “disporre di in centro operativo adeguato ad esigenze di spazio, di aerazione e di logistica per lo stoccaggio degli alimenti e del confezionamento dei pacchi”. Inoltre non volendo essere corresponsabile della salute dei volontari ed indirettamente dei destinatari dei pacchi, padre Fiorino ha rassegnato le dimissioni da coordinatore del servizio, aggiungendo: “in queste giornate di pandemia ho visto il meglio e il peggio di ogni essere umano. Persone che gratuitamente hanno dato il massimo, sapendo di rischiare, per venire incontro alle necessità di centinaia di loro simili. Gesti di generosità piccoli e grandi. Tanta stanchezza, ma tanta gioia nei volti di quasi 50 volontari. Purtroppo – continua padre Fiorino – ho visto invidia (dispiacersi del bene altrui e di quello che si può realizzare per aiutare…), atteggiamenti perfidi di diffamazione e di ostacolo, insulti e accuse sterili tra diversi esponenti della politica locale, volontà di primeggiare e rabbia sterile per sentirsi esclusi da un ‘accordo di collaborazione'”.
Il sindaco, da parte sua, convoca nella sede del Comando della Polizia Municipale di Marsala, senza invitare Padre Fiorino il quale non si è mai chiamato fuori dal fare beneficienza verso le famiglie povere, ma semmai di proseguire autonomamente come da anni l’Opera di religione Mons. Di Leo svolge a Marsala e in alcune altre città della diocesi di Mazara del Vallo. Tant’è che non si è mai fermata. Malgrado gli screzi col Sindaco la macchina mossa da padre Fiorino continua ad operare in luoghi privati salubri e idonei all’attività e continua a distribuzione dei beni di prima necessità ai bisognosi (cibo, farmaci, detergenti, igienizzanti, sanificanti, bombole di gas, pagamenti di bollette di luce, ecc.)
Ciononostante il sindaco ha tenuto una riunione operativa nell’ambito del protocollo d’intesa che vede insieme Comune, Fondazione “San Vito Onlus” e Opera di religione “Monsignor Gioacchino Di Leo”, alla presenza del Vescovo della Diocesi di Mazara del Vallo, monsignor Domenico Mogavero. Un altro colpo basso nei confronti di padre Fiorino che, non essendo stato invitato all’incontro, non gli si è data la possibilità di esporre le proprie rimostranze per l’utilizzo di locali non idonei come quelli del seminterrato della palazzina che ospita la sede dei vigili urbani.
“il Sindaco, senza confrontarsi in una riunione di “cabina di regia” prevista dall’accordo di collaborazione, con la Fondazione San Vito ONLUS e con la Opera di religione Mons Gioacchino Di Leo, entrambe partners dell’accordo di collaborazione – scrive padre Fiorino in un comunicato stampa – ha unilateralmente deciso il trasferimento nel seminterrato del Comando della Polizia Municipale di Marsala. In verità trattasi di un garage, da sempre inutilizzato, anche per la sosta delle autovetture in dotazione alla polizia municipale. Inoltre, cosa più importante, da un sopralluogo effettuato era in evidente stato di non utilizzo da almeno un decennio e, certamente, luogo non idoneo perché insalubre per la conservazione degli alimenti e per lo svolgimento delle attività di confezionamento e di consegna dei pacchi alimentari. Questo è il vero motivo – scrive padre Fiorino – per cui mi sono opposto alla decisione del trasferimento, che non immaginavo essere irrevocabile”.
Un comportamento, quello del sindaco, sicuramente è poco democratico. C’è qualcuno che maliziosamente insinua che la scelta del locale è stata solo un espediente per “scaricare” padre Fiorino che, col suo impegno e la sua reale conoscenza delle sacche di povertà avrebbe potuto oscurare l'”aurea” del sindaco. Un primo cittadino che ha prodotto diversi comunicati stampa per testimoniare il “suo” impegno nella beneficenza e nessuno per difendere la Città dalla scellerata scelta dell’Asp di chiudere oltre l’ospedale Paolo Borsellino anche il Pronto Soccorso. Più che da sindaco, da ex primario di un reparto di Cardiochirurgia non può non sapere dei pericoli a cui incorrono potenzialmente i circa 85 mila suoi concittadini. Ma questa è un’altra storia di cui ritorneremo presto a parlare.
“Quello che ferisce di più è il cosiddetto “fuoco amico” – conclude padre Fiorino – l’essere “accusati” da persone che dovevano essere “alleati” e sempre pronti, che dovevano essere più sinceri e ben disposti, e che invece hanno diffuso falsità, accuse al limite della diffamazione e del discredito personale, e che anche rallentato il “fiume di solidarietà” che abbiamo visto scorrere…”. Conclude con amarezza Padre Fiorino: “Forse, a sentire certe parole e leggere certi post, qualcuno ha sempre “tifato” per dividere o per avere più visibilità individuale, sociale ed elettorale…”.
Peccato che in questa Città sia poco chiaro il termine di beneficienza, “elargizione di beni o denaro a persone bisognose – definizione del Dizionario Treccani”. Non si fa alcun riferimento alla politica, tanto bene a “sentimenti” come gelosia, invidia, rabbia… interessi personali, ecc. nella definizione in lingua italiana. Tutto ciò, generalmente, si manifesta solo nei casi in cui la beneficienza viene fatta per altri intenti. E’ solo un sospetto, auspichiamo infondato, ma quanto sta avvenendo a Marsala e da quanto si legge sui social, occorre alzare la guardia.
La beneficienza, specialmente quella che attinge a fondi pubblici, va “liberata” dal sospetto che possa essere fatta per avere più visibilità individuale, sociale ed elettorale… Il nobile fine della beneficienza non può e non deve mai essere messo in dubbio o, ancora peggio., “manipolato”.