Marsala, proposto un riconoscimento a 3 agenti di Polizia, gli “eroi” di via Oberdan: salvarono 18 persone
Un riconoscimento ufficiale agli agenti di polizia che salvarono la vita a 18 condomini rimasti imprigionati nei propri appartamenti a seguito di un incendio sprigionatosi nel garage sotterraneo. A proporre un encomio solenne agli agenti di Polizia: Nicolò Cusimano, Alessio Maggio e Enzo Tobia, per la dedizione e dovere ai compiti d’istituti, nonchè al coraggio – ritenuto non comune, dalle persone salvate -, sono quattro famiglie salvate “dall’infermo” che si era sprigionato la notte tra il 30 ed il 31 maggio presso il condominio “Punic”, al numero civico 119/A di via Guglielmo Oberdan a Marsala.
A scrivere, due distinte lettere (che pubblichiamo integralmente in coda al nostro articolo) sono le famiglie Pellegrino/Cascio, Falsitta e Linares; l’altra porta la firma del signor Piero Agate. Entrambe sono state inviate al Capo della Polizia, sua Eccellenza il Prefetto Franco Gabrieli; al Prefetto di Trapani, sua Eccellenza Giuseppe Priolo: al Questore della Provincia di Trapani, dottor Maurizio Agricola; al Dirigente del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Marsala, dottor Salvatore Altese; al Sindaco di Marsala.
Il signor Pietro Agate, in un passaggio della sua bellissima, quanto toccante lettera scrive: “Vorrei rivolgere un plauso particolare ai Poliziotti Nicolò Cusimano, Alessio Maggio e Enzo Tobia, del Commissariato di P.S. di Marsala che, nel mentre i VV.FF. erano intenti a domare l’incendio, lottando con questo fino alle prime ore dell’alba, come già accennato, mettevano a repentaglio le loro vite e, senza alcun indugio e privi di adeguate protezioni, si avventuravano tra ambienti sconosciuti, tra corridoi e vani resi quasi invisibili dal fumo nero, raggiungendo e portando in salvo, uno ad uno, tutti i condomini, tra i quali il sottoscritto, rimasto nel frattempo isolato, insieme a due familiari sul balcone del 3° piano, ed in balia dell’intensissimo fumo nero sprigionatosi dalla combustione che aveva già invaso e saturato anche il mio appartamento. In particolare l’Agente Nicolò Cusimano, una volta raggiunto il mio appartamento, unitamente a due vigili del fuoco dotati di precauzioni e bombole di ossigeno, si prodigava privandosi della propria maschera d’ossigeno collegata ad una bombola di essi, innanzi tutto per il salvataggio dei due membri della mia famiglia, ovvero mia moglie e mia suocera e rimanendo con me sul balcone, intanto divenuto una sorta di canna fumaria cercava di mantenere saldo il mio stato d’animo, con parole d’incoraggiamento”.
Dalla lettera firmata dalle tre famiglie, già menzionate, si legge testualmente: “…mossi da un sentito e sincero sentimento di ringraziamento, con la presente intendono mettere a conoscenza le SS. LL. che i poliziotti che sono intervenuti in nostro soccorso si sono prodigati a pieno delle loro capacità fisiche, professionali mettendo a repentaglio la loro vita”. Ed ancora proseguono raccontando i momenti agghiaccianti vissuti quella fatidica notte: “… nella sensata convinzione che qualcuno di noi potesse veramente perdere la vita o riportare seri rischi per la salute, intendiamo nuovamente ringraziare questi uomini che le SS. LL. affinchè il loro operato non passi inosservato…. quello fatto da loro (i tre poliziotti) comunque, per noi considerati ANGELI CUSTODI, sia stato fatto come dei EROI”.
Purtroppo come speso accade nella società di oggi non si dà la giusta valutazione agli eventi, alle persone e alle cose. E, magari, gesti eroici, come quelli narrati nelle due lettere giunte in redazione passano inosservati. Siamo “testimoni” di riconoscimenti dati per cose molto più futili dal Sindaco di Marsala, come qualche fascia vinta in un concorso di bellezza o la partecipazione di un acconciatore ad un evento in fiera. Il silenzio delle Istituzioni attorno a questa vicenda ci lascia perplessi.
Sarà sfuggita a chi di competenza?
Oppure è stata “volutamente” archiviata, “dimenticata”!
In via Oberdan (pochi giorni fa), come in via Rapisardi (il 22 maggio 2016) e costantemente (con cadenza quasi giornaliera) su tutto il territorio troppi incendi provocano danni e turbano la tranquillità degli abitanti. Ciò dovrebbe far riflettere, soprattutto alla luce di quanto accaduto la notte tra il 30 ed il 31 maggio scorso in via Oberdan, dove ignari cittadini stavano per perdere la vita nel sonno, per un incendio di non accertata natura, forse… “doloso”!
Una cosa appare certa se quella sera la pattuglia del Commissariato di Polizia di Marsala fosse stata impegnata in altri compiti d”istituto qualcuno delle 18 famiglie messe in salvo dai tre poliziotti se la sarebbe vista davvero brutta. Non è da tutti, senza adeguate protezioni, con un misero straccio bagnato davanti alla bocca e al naso, salire, soccorrere, scendere e risalire, fino all’estremo delle proprie forze per una gabbia scale trasformata in canna fumaria. Hanno operato, i tre poliziotti, in condizioni disumane: nel buio pesto della notte, avvolti da una spessa coltre di fumo, a temperatura elevata (sviluppata dalla combustione di 4 auto e tre scooter) e respirando aria intrinseca di gas nocivi. Tant’è che sono dovuti ricorrere alle cure ospedaliere per intossicazione. L’operato di questi tre poliziotti non può e non deve passare inosservato, sono meritevoli di un riconoscimento pubblico. La Città ed il Corpo di Polizia hanno un grosso debito nei loro confronti.
Se qualcuno avesse dubbi sull’operato, fuori dal comune coraggio, dei tre poliziotti lo invito a leggere le due lettere sotto riportate ed in modo particolare l’ultima frase scritta da Pietro Agate: “IO ERO LI’ E NON PARLO PER SENTITO DIRE… GRAZIE RAGAZZI”
Queste le lettere giunte in redazione: