Marsala, aumenteranno di 3 milioni di euro i costi del servizio di raccolta rifiuti e pulitura strade

cassonetti_differenziataAumenta di 3 milioni di euro il costo della raccolta dei rifiuti ed il servizio di pulitura delle strade a Marsala su uno scenario “svizzero” in cui i cittadini con meticolosa precisione devono espletare una differenziata a regola d’arte. E’ questo il “brillante” risultato ottenuto dalla Esper srl. di Torino che ha tracciato il Piano Rifiuti di Marsala. Il Consiglio Comunale aperto, anche se in tarda serata, ha svelato “l’inghippo” del nuovo Piano Rifiuti fatto realizzare  dall’Amministrazione Comunale alla società piemontese. Lo scopo era quello di ridurre i costi e la Esper srl, sulla carta promette risparmi, dal 10 al 20% ed anche più. Risparmio, non certo, nessuno lo garantisce. che si concretizzerebbe solo nell’ipotesi in cui la percentuale della differenziata a Marsala passi dall’attuale 38,83% (traguardo raggiunto in 7 anni). al 65% (al primo anno di nuova gestione), per spingersi all’80%, ed anche oltre nei sei anni successivi. Allo stato attuale, di certo e di inconfutabile, vi è solo l’aumento della base d’asta dei servizi di raccolta e di pulitura delle strade, che andranno in appalto prima dell’estate.

E’ inspiegabile quanto sta accadendo, ma la cosa assai grave é che, malgrado le criticità sollevate, il Comune di Marsala sembra intenzionato ad approvare e rendere operativo il Piano Rifiuti dell’Esper srl, già costato 25 mila euro, o giù di li. Una azienda che fattura piú di 500 mila euro l’anno e che ha solo due dipendenti in pianta organica.

Non stiamo scherzando, il Sindaco Alberto Di Girolamo, o chi per lui, forse il Vice Sindaco Agostino Licari, o altri che “manovrano” da dietro le quinte, hanno affidato la redazione di un Piano Rifiuti alla Esper, che avrebbe dovuto far diminuire i costi, invece si scopre che accade il contrario. E’ sicuro l’aumento di 3 milioni di euro sulla base d’asta, ma é molto incerto il risparmio ipotizzato che si avrà solo se si differenzia una percentuale di rifiuti superiore al 65%, un tetto  sull’ipotesi che, con molta probabilità, non sarà mai raggiunto. Un vero “fallimento” che l’Amministrazione Comunale vorrebbe far passare per un successo, tant’è che sarà sicuramente approvato e reso esecutivo con molta probabilità.

PHOTO_20160614_193024Oggi, infatti, si ritorna in Consiglio Comunale con l’intenzione dell’Amministrazione Comunale di tentare il “colpaccio”, fare approvare, e quindi rendere operativo, il Piano dei Rifiuti. Per riuscire nell’impresa, il sindaco, dovrà accattivarsi la simpatia di Giovanni Sinacori, Flavio Coppola, Eleonora Milazzo (tutti e tre del gruppo Udc) e del consigliere comunale Ferrantelli (Forza Marsala); oppure di altri “pezzi” di un’opposizione politica frammentata e mai unita. Formula prettamente poco ortodossa, ma già provata e omologata a Marsala quando con i 4 “dell’opposizione ” rimasti in aula, seppure si sono astenuti dal votare, consentirono ai 12 consiglieri rimasti fedeli al Sindaco di far approvare l’aumento della TARI dell’8%. Se si ripetese la stessa anomalia  si farebbe un gravissimo danno all’Ente, alla Città e alla popolazione.

organico-contenitoreEbbene, se magari siamo stati poco chiari nel nostro ragionamento, il Comune di Marsala che da 7 anni lotta contro l’Aimeri Spa per ridurre i costi, ora potrebbe bandire un appalto, maggiorando del 30% i costi di raccolta rifiuti e pulitura delle strade. Se gli attuali 10.250.000 euro percepiti annualmente dalla azienda che ha gestito tali servizi sembrava una cifra inverosimile, ora con il Piano Rifiuti ci si va ad impelagare con un appalto che prevede a monte 3 milioni di euro in più. Se la matematica non è un’opinione, il costo totale della TARI, passerebbe dalle attuali 14.764.145 euro di oggi (di cui 4.514.145 euro sono per la quota smaltimento e 10.250.000 euro di compenso all’Aimeri Spa per la raccolta dei rifiuti e la pulitura delle strade) a 17.810.145. Poi, nell’ipotesi che in Cittá si raggiungessero gli standard stacanovisti del nord Italia, dove la differenziata si fa da più tempo, si inizierà a risparmiare qual cosa. Non occorre dimenticare che, oltre a qualche eccezione in Italia la percentuale media è ancora del 45,2%.  Dov’é il risparmio?

Per compredere  la vistosa condizione posta dalla Esper ci si ê sorbiti quasi 5 ore di estenuante botta e risposta tra gli intervenuti al Consiglio Comunale aperto di Marsala e l’ing. Attilio Tornavacca, Amministratore della Esper srl, l’azienda che ha redatto un malloppo di ben 300 pagine per dimostrare. Il suo Piano Rifiuti, alla fine, ha confuso le idee della platea. Tutti erano convinti che l’importo a base d’asta di 13.296.540 euro era comprensivo di tutto, anche dei costi di stoccaggio, trasporto e smaltimento dei rifiuti indifferenziati in discarica. Un piccola “svista”… qualcosa come 4.514.145 euro pagati per lo scorso anno e forse soggetti ad aumentare nel tempo, visto che la continua chiusura delle discariche allunga le distanze chilometriche del trasporto e talvolta variano, quasi sempre al rialzo, anche le tariffe.

differenziata -contenitoriUna bella favola, invece, quella illustrata dall’ing. Attilio Tornavacca, Amministratore della Esper srl. Avvincente é stata la difesa a spada tratta del Vice Sindaco Agostino Licari che, piú di ogni altro, ha elogiato la Esper srl ed il  Piano partorito. Nella sua “arringa” ha poi garantito i posti di lavoro ai 140 operai dell’Aimeri e l’aumento dei compensi a quanti di loro vorranno lavoreranno di più. Uno scrosciante applauso ha rotto il silenzio in aula consiliare, mentre uno dei tanti operai dell’Aimeri che assisteva ai lavori, affascinato dal fervore del Vice Sindaco, lo ha ribattezzato: “assessore con le palle”.

Buono per lui, se un domani decidesse di passare alla politica attiva, potenzialmente ha 140 famiglie che già lo “adorano”.

Alla luce di quanto emerso, e assodato che l’Amministrazione Comunale vuole adottare il Piano di Rifiuti della Esper,  è il caso di chiedersi a chi giova tutto ció, quali oscuri “interessi” potrebbero celarsi dietro. CENTO milioni di euro, impegnati sulle spalle dei cittadino che dovranno onorarli nel giro di 7 anni, non sono “noccioline”. Non si può brigliare un bando pubblico con le regole dettate da una azienda privata. Qui non si vuole mettere in dubbio le capacità dell’Esper srl, o il lavoro dalla stessa prodotto, ma non si può approvare un Piano Rifiuti senza sapere se è in linea o meno con quello regionale. Le linee guida del Governo nazionale, recepite dalla Regione Siciliana nel nuovo Piano Rifiuti della Sicilia, non possono essere disattese.  Tra l’altro il Piano della Regione é ormai prossimo alla sua approvazione.

Non si comprende perché, a Marsala,  vi sia tanto interesse a far passare subito il Piano Rifiuti della Esper srl in Consiglio Comunale quando si potrebbe temporeggiare e valutare misure e strumenti alternative. Nel frattempo la Commissione Consiliare, di concetto con l’assessore al ramo, potrebbero esaminare i 4 o forse più  Piani Rifiuti presentati gratuitamente, o prendere in considerazione quanto venuto fuori dal dibattito libero e spontaneo del Consiglio Comunale, e confrontare il tutto con le 250, e forse più, istanze presentate dai cittadini per denunciare le carenze del servizio porta a porta fatto fin ora dall’Aimeri. Una Amministrazione a cui stanno a cuore le sorti della popolazione amministrata farebbe proprio questo e non pretendere, in preda al “delirio”, l’approvazione di un Piano Rifiuti che non convince. L’intera vicenda, intanto, suscita polemiche, a partire dall’affidamento dell’imcarico alla Esper srl che sarebbe avvenuto in maniera poco “ortodossa” (una convenzione, diretta per poco meno 25 mila euro, senza aver fatto alcuna richiesta di preventivo ad altre ditte).

Da buon “venditore”, l’Ing. Tornavacca, non ha mai fatto alcun riferimento che tale risparmio si configura solo nel momento in cui la percentuale della differenziata esca dalla zona critica, ovvero la soglia 65%.  Una impresa epica che non può e non deve essere assolutamente veicolata come una meta facilmente raggiungibile. L’ingegnere della Esper, per tutto il tempo, non ha mai fatto riferimento a quanto ammonta il ritorno della vendita dei materiali correttamente riciclate e quale sarà il ruolo della sua azienda a Marsala. Il fervore con cui ha difeso il Piano di Rifiuti, già pagato dal Comune, ha lasciato intendere che la Esper srl avrebbe, forse, qualche interesse da difendere. Non si è parlato, infatti, del ruolo che assumerà nella gestione del Piano. O quale sará il suo ruolo nei prossimi 7 anni. Per sgombrare i dubbi, Tornavacca  ha detto che non parteciperà all’appalto e non fornirà strumenti e attrezzature. Sarà vero?

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