Marsala, non ti riconosco… i turisti denunciano carenze e mancanze

Marsala è scialba, sporca, maleodorante e pecca nei servi pubblici e privati, praticamente è inospitale, non è degna di fregiarsi dell’appellativo di città turistica. Vi starete chiedendo qual’è la novità se, volenti o dolenti, è l’evidenza dei fatti: ma fa più male quando le critiche vengono mosse dai turisti, ancor peggio quando a parlare sono “figli” di questa terrà che vivendo altrove non vedono l’ora di ritornare nella terra nativa per le ferie.

E’ il caso di una signora matura, che vuole rimanere anonima perché teme che i suoi familiari possono essere oggetto di “ritorsioni” , vivendo a Marsala. Lei vive, invece, a Roma da diversi decenni, ma non appena può, ritorna nella sua terra che continua ad amare più di prima. La Signora Maria, nome da noi coniato, è venuta a trovarci in redazione per “sfogarsi”, così ha sottolineato.

È la cinquantesima estate che trascorre a Marsala, forse è anche l’ultima, perchè non sopporta vedere la sua città di anno in anno, sempre più avvolta dal degrado. Non parla da turista, ma si immedesima in essi. Dice che in questa città mancano le norme più basilari per garantire i turisti e assicurare loro i servizi necessari, ad iniziare da quello del trasporto pubblico, che funziona male ed è svolto in maniera approssimata.

La signora Maria ci racconta delle difficoltà con cui ha dovuto convivere domenica quando si è alzata di buon ora con l’obiettivo di raggiungere una  spiaggia del versante sud. Abitando in centro si ferma in piazza Matteotti per fare colazione e comprare alcuni farmaci, ma tutto era chiuso. La Farmacia – ha raccontato la signoria Maria – ha aperto i battenti alle 9, ancora peggio per il bar, ha dovuto attendere le ore 10 per un caffè ed un cornetto. Quando si è lamentata con il barista si è sentita rispondere che era normale, aveva chiuso alle 4 del mattino. Subito dopo, salita sull’autobus, si accorge che l’autista sta percorrendo una strada diversa da quella che porta ai lidi. Pensa di aver sbagliato autobus, ma l’autista gli risponde che non ha sbagliato, ma che deve fare prima carburante. Cos’è dell’altro mondo, sbotta la signora Maria.

Tutto sommato, santa pazienza, finalmente ha raggiunto la meta, ma anche qui si presentano altre difficoltà: non può raggiungere una spiaggia libera perchè gli accessi al mare quest’anno sono chiusi. Armata di buona volontà entra in un lido con l’obiettivo di raggiungere la meta prestabilita. Una vera odissea, dopo una decina di minuti di camminare tra ombrelloni, sdraio, lettini, sedie e salvagente gli si prospettano le attrezzature del lido successivo. E della spiaggia libera neanche l’ombra. Si informa con i bagnanti che la informa che capita spesso a Marsala: le concessioni demaniali si modellano in funzione degli occupanti. In pratica, non sappiamo se sia regolare o meno, quando vi è maggiore affluenza, minore diventa lo spazio a disposizione di chi non vuole, o non puó permettersi, il lido. La Signora Maria, stanca ed amareggiata solo dopo un’ora di affannoso cammino ha trovato un rettangolo “libero da dazi”, sui cui mettere la propria stuoia.

La sera decide di andare per le vie del centro per gustarsi un viaggio nella Marsala di notte ed ecco l’ennesima delusione: le strade sono scarsamente illuminate, mancano i cestini per i rifiuti, in compenso non manca l’immondizia e un brutto odore, forte e sgradevole, avvolge l’aria. Ancor peggio nel dedalo di stradine del centro storico dove abbondano le bottiglie di alcolici vuote e rigoli di urna; qui, oltre ad esagerare nel bere vi si fanno pure i bisogni. In tutto questo contesto di degrado, ciliegina sulla torta, la pressoché assenza di gente in divisa, forze dell’ordine, la cui presenza tranquillizza la gente che passeggia.

Povera Marsala, sbotta la signora Maria. Amareggiata e delusa non riconosce più la sua amata città. La invitiamo ad andare ad incontrare gli assessori al decoro urbano, al turismo e il sindaco per raccontargli dello stato in cui ha trovato Marsala. La signora Maria ribadisce che si trova nel posto giusto. La informiamo, nostro malgrado, che il sindaco non prende in considerazione quanto viene scritto dai giornalisti, perchè lui è convinto di operare bene e che sia la stampa dargli filo da torcere.

La nostra interlocutrice ci stupisce ancora una volta per grinta e determinazione, e dice: “quando un pubblico amministratore, pagato con il denaro pubblico, dimostra di non essere al servizio del cittadino va rimosso. Io mi sono rivolta al Vostro giornale per smuovere la coscienza pubblica, se ancora esiste in questa città. Mi chiedo che fine hanno fatto le opposizioni, dove sono finiti i sindacati, le associazioni di categoria, le forze sociali che, con il loro silenzio, si stanno rendendo corresponsabili di così tanto degrado, stato d’abbandono e disservizi vari. Se non siamo contenti di come ci amministrano, noi cittadini abbiamo il dovere di protestare, di contestare, di scendere in piazza perchè la città è nostra e loro sono solo nostri dipendenti”.

Davanti a tali affermazioni non ho potuto che ringraziare la signora Maria per le sue perle di saggezza. Non aggiungo altro, lascio a voi lettori a meditare.

P. S. da cittadino, con piacere, ho ricevuto una buona lezione di vita. Dovremmo essere in tanti ad avere coraggio, forza e determinazione per cambiare le cose che non vanno.

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