Marsala, NON è più sospeso il Piano Paesaggistico, il CGA annulla la sentenza del TAR

Una maledizione sembra aver colpito Marsala, quando si iniziava a tirare una boccata d’aria per le sorti dell’economia cittadina con la pioggia di milioni di euro che si è riversata come una “manna dal cielo” sull’aeroporto di Birgi, ritorna l’incubo della “mummificazione” del territorio con l’entrata in funzione del tanto temuto ed osteggiato Piano Paesaggistico.

Il CGA, Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione siciliana, ha “resuscitato”, facendolo ritornare in vigore con effetto immediato il Piano Paesaggistico che era stato recentemente sospeso con apposita decisione di primo grado del TAR, il Tribunale Amministrativo Regionale. , che aveva stabilito invece di sospendere la validità del piano, che alla politica marsalese proprio non va giù.

Il ricorso era stato presentato dal sindaco di Marsala Alberto Di Girolamo quando si accorse che la Regione aveva approvato il Piano Paesaggistico, contro il volere delle forze economiche, sociali e politiche della città, perchè la sua amministrazione – che si era insediata dopo Giulia Adamo che aveva fatto guerra alla presentazione della bozza di tale strumento urbanistico -, non avrebbe inoltrato istanza di revisione in tempo utile agli uffici di competenza. Storie di ordinaria disamministrazione a cui si è cercato di tamponare con un ricorso al TAR, accolto dal Tribunale Amministrativo Regionale che aveva dato una sospensiva fino alla definitiva trattazione nel prossimo mese di febbraio.

Ora, con la decisione del Tribunale Amministrativo d’Appello, si ritorna indietro: il Piano Paesaggistico è in vigore e si impone all’Ente Comune di attuarlo anche in forma retroattiva revocando tutti quei permessi che erano stati firmati nel momento in cui vi era la sospensione. Dopo il danno ora pure la beffa: gran parte del territorio marsalese, anche di aree strategiche per il rilancio economico dell’agricoltura, delle attività artigianali, del turisimo è stato “mummificato”. Lungo tutta la fascia costiera, per 4 chilometri, fino alla linea ferrata, non sarà più possibile creare insediamenti urbani. Praticamente a Marsala viene preclusa ogni forma di sviluppo.

Intanto la notizia è stata commentata come una grande vittoria per il locale circolo di Legambiente: “Aggiungiamo grande soddisfazione per l’ordinanza del Consiglio di Giustizia Amministrativa del 24.07.2018 che ha sospeso l’annullamento del piano paesaggistico di Marsala disposto dal T.A.R di Palermo. Questo significa che il piano paesaggistico è pianamente vigente in attesa del giudizio di merito rinviato all’udienza del 9 febbraio 2019. Chiediamo pertanto agli uffici comunali e tutti gli enti preposti di non rilasciare premessi a costruire e a revocare quelli rilasciati, in questi mesi, in contrasto con le previsioni del piano paesaggistico”.

Si a tutelare l’ambiente – aggiungiamo noi – ma guai a sacrificare la sopravvivenza di una intera collettività. Viene lecito e spontaneo chiedersi dove fossero gli ambientalisti quando si è cementificato sulla spiaggia, quando sono stati chiusi i varchi a mare. Queste sono stati episodi gravissimi a cui nessuno, o quasi, si è mai realmente opposto. Ci chiediamo da cittadini indignate, oltre che da operatori dell’informazione: come è finita la demolizione delle case insanabili nelle aree demaniali e non?

Solo una ventina di edifici abbattuti in 7 anni, a fronte di migliaia di altri nelle stesse identiche condizioni che non sono stati toccati, dimostra che non vi è alcuna intenzione ad esercitare la legalità. Questa è la grande vergogna che tutti conosciamo, ma forse preferiamo far finta di non conoscere. Un Piano Paesaggistico, buono per quanto possa essere, invece,  non può essere stilato da studenti universitari che non conoscono Marsala e poi imposto al territorio. In questo caso di difesa dell’ambiente vi è veramente poco, sembra invece una prevaricazione a tutti gli effetti.

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