Marsala, multato per aver portato il cagnolino sulla spiaggia
Capita proprio di tutto, questa estate, a Marsala, anche la multa per aver portato il cagnolino in spiaggia. Non volendo entrare in merito alla legge, poiché è tale e va rispettata, la solerzia e l’intransigenza degli uomini dello Stato, nel reprimere l’abuso, è alquanto discutibile. Duecento euro sono una bella “cifretta“, la povera bestia non aveva certamente inquinato il mare o arrecato chissà quali danni alla collettività. Del resto, se dobbiamo dirla tutta, di abusi sulle nostre spiagge se ne fanno di ben altri e molto più gravi del cagnolino sul bagnasciuga.
Non occorre la lente d’ingrandimento per accertarle ad iniziare degli scarichi a perdere di gran parte dei pozzi neri di quegli “onesti” cittadini che hanno cementificato sulla spiaggia e/o di certi detentori di concessione demaniale; dei molti varchi a mare (gli accessi per raggiungere la spiaggia), recintati e chiusi con possenti cancelli posti sulla “presunta” libera proprietà; dei lidi balneari a fisarmonica (che si allargano e si restringono asseconda degli occupanti), a discapito della spiaggia libera; di chi abusa giocando giornalmente a pallone o con racchettoni sull’arenile; delle imbarcazioni e scooter d’acqua che fanno incursione nell’area interdetta alla navigazione; delle ruspe di certi esercenti del demanio pubblico che puliscono la propria concessione dalle alghe a discapito delle adiacenti spiagge libere; degli abusi “notturni”: falò ancora accesi e le orme di zoccoli di cavallo e le ruotate di autovetture e motociclette che spesso e volentieri la mattina si trovano in bella evidenza sulla spiaggia libera. Anche questi sono abusi, forse molto più gravi del cagnolino sulla spiaggia.
Con questo nessuno vuole “assolvere” il bagnante per aver portato il cane sulla spiaggia, ha sbagliato e avendo trasgredito l’ordinanza della Capitaneria di Porto è giusto che la paghi la multa, e tanto meno si vuole screditare l’operato degli uomini dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Marsala per essersi attenuti alla legge. Purtroppo in questa città manca la cultura, l’amore per il territorio e la salvaguardia dell’ambiente. Se fosse accaduto sul lago di Lugano (Svizzera), nessuno avrebbe avuto modo di obiettare; E, forse, neanche il “trasgressore” si sarebbe permesso di portare il suo amico a quattro zampe sulla spiaggia, perché avrebbe trovato i divieti ben esposti. Purtroppo a Marsala non è così.
Pubblichiamo qui di seguito la lettera che sta facendo il giro sulle testate on line della città
Alle mie rimostranze sul fatto che il cane sia di piccola taglia, dell’orario di fine giornata i militari non danno nessun peso ed applicano rigidamente la norma.
Mi chiedo: se le autorità preposte fossero sempre così allora perché:
1) non si può utilizzare la spiaggia tra il lido Tibouron e il chiosco Escondido senza il pericolo di essere presi a pallonate? (Situazione che perdura da vari anni)
2) non si può fare il bagno al largo in sicurezza dato il transito di moto d’acqua ed altri natanti?
3) nell’ultimo tratto di spiaggia verso Petrosino si vedono sempre più frequentemente dei kite surfisti che fanno le loro evoluzioni in una zona dedicata alla balneazione?
4) non sono predisposti degli avvisi con i divieti vigenti?
Purtroppo noto, da Marsalese che vive da trent’anni in un altra città, che nulla è cambiato rispetto al l’accoglienza dei turisti, che le autorità stanno ben alla larga dall’infastidire certi interessi e la regola di vita è sempre la stessa: il più prepotente vince!
Francesco”
lettera già pubblicata su TP24