Marsala, Matteo Salvini messo in fuga da una “scalmanata” contestatrice

Il "match" Salvini contro i contestatori è finito con il clamoroso risultato di due a zero, ovviamente per i contestatori. Vincitori altresì della coppa disciplina per dirla in termini calcistici.

matteo-salvini-a-marsala-campagna-elettorale-vito-armato-noi-con-salviniIl nuovo leader della lega nord, fondatore del movimento politico “Noi con Salvini” ieri sera a Marsala non ha raggiunto il palco per l’atteso comizio a sostegno della campagna elettorale di Vito Armato a sindaco della Città e dei candidati al consiglio comunale. Dopo due ore di attesa, rallegrati dai cori dei manifestanti contro la politica nordista di Salvini che un tempo tanto ha dispregiato il sud ed i terroni, l’auto blu dell’eurodeputato ha raggiunto il Largo Zerilli, dove avrebbe dovuto tenersi il comizio.

Tra l’imponente schieramento di forze dell’ordine, moltissimi dei quali camuffati in abiti civili tra il pubblico, una giovane donna si sarebbe scagliata contro l’auto su cui viaggiava Salvini. Qualcuno sostiene che sia arrivata a toccare lo sportello dove era seduto Matteo Salvini. Niente comunque di così grave, pare, da far attivare il protocollo di sicurezza che ha fatto immediatamente allontanare l’auto dalla piazza. E, cosa assai ben più grave per quanti lo avevano atteso per due ore il fatto che Salvini non ha fatto più ritorno. Praticamente si sarebbe barricato dietro le motivazioni di motivi di sicurezza ed ha disertato la piazza.

La gente è rimasta  incredula. E pensare che lo avevano atteso per circa due ore, malgrado un pungente freddo, ma allietati dai cori molto coloriti. In pratica contestatori con quattro slogan da stadio, e l’incomprensibile gesto di una donna, hanno messo in fuga Salvini. E’ toccato al candidato sindaco Vito Armato, sostenuto dai suoi fedelissimi, prendere la parola per cercare di dare una spiegazione plausibile, ma, quet’ultimo, irritato si è lasciato andare ad uno sterile, quanto inutile, battibecco con i contestatori. Una caduta di stile che avrebbe fatto meglio a risparmiarsi; non serve a nulla rispondere alle provocazioni, specialmente quando qeste vengono mosse da gente che ha solo lo scopo di far degenerare il confronto.

Armato ha usato parole forti contro tutti i candidati a sindaco in gara, ed anche contro chi, all’ultimo momento, non ha presentato la candidatura. Proprio con Milone ne è scaturito un violento confronto pubblico a chi urlasse di più. Finito l’intervento anche il candidato di Cinquestelle, Angileri, ed alcuni dei suoi sostenitori, indispettiti dai toni utilizzati da Armato, ha avuto uno scontro verbale, comunque, lontano dall’attenzione del pubblico. Una serata iniziata male e finita peggio. E, pensare che alle 21:30, orario in cui era previsto l’arrivo di Salvini il clima era abbastanza pacifico, tant’è che la polizia non aveva neanche indossato la tenuta antisommossa. Gli operatori dell’informazione e la gente comune, fra cui anche tanti ragazzini, stava proprio accanto ai contestatori e nessuno ha subito intimazioni, pressioni o danni. Per chi era presente può benissimo dire che è stata una pacifica manifestazione di protesta, un match finito con il clamoroso risultato di due a zero, ovviamente per i contestatori. Vincitori altresì della coppa disciplina per dirla in termini calcistici.

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