Marsala, manca l’acqua e gli immigrati protestano. Polizia e vigili per riportare l’ordine alla Casa di Riposo

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Singolare protesta, ieri sera, degli immigrati,  ospiti dell’IPAB Casa di Riposo Giovanni XXIII di Marsala. Il “pomo della discordia” è l’acqua che viene erogata a singhiozzo alla struttura socio assistenziale di via Alcide De Gasperi. Pare che il Comune, non si conoscono le motivazioni, stacchi l’erogazione dell’acqua potabile allo scoccare delle ore 17 di ogni sera. Di solito, anche se con grandi difficoltà, le cisterne della Giovanni XXIII riescono a colmare il fabbisogno notturno della struttura, ma ora che ospita un centinaio di immigrati, giovani e con esigeneze diverse dagli abituali ospiti dell’ospizio, l’acqua non basta. Diverse sono state le proteste degli extracomunitari in questi ultimi mesi e l’IPAB ha sempre provveduto con mezzi propri, pagando autocisterne private per il trasporto del prezioso liquido, o con le autobotti dell’Ufficio Acquedotto.

Ieri sera qual cosa non sarebbe andata per il verso giusto ed uno degli ospiti si sarebbe arrabbiato parecchio facendo impaurire una dipendente. L’uomo colto dai nervi ha dato un calcio contro il triangolo che indicava “pavimento bagnato”. Ne è scaturito un diverbio fra l’extracomunitario e la donna che svolge le mansioni di inserviente. Presa dalla paura e temendo che gli ospiti del centro si coalizzassero per una max protesta, ha fatto intervenire sul posto gli agenti: del locale Commissariato di Pubblica Sicurezza e della Polizia Municipale. Il tutto si è risolto, fortunatamente, pacificamente con la mediazione delle forze dell’ordine  e del neo Commissario straordinario ad acta Franco Mannone, marsalese, che recentemente è succeduto nella carica al suo collega Ignazio Genna. Dopo qualche ora l’acqua è ritornata a scorrere dai rubinetti avendo provveduto con l’autobotte  dell’Acquedotto Comunale a colmare le cisterne della struttura, e la protesta degli immigrati ospitati è rientrata. Non si esclude, da parte della Polizia di Stato, l’avvio di provvedimenti giudiziari nei confronti degli immigrati coinvolti, qualora le parti “lese” sporgano regolare denuncia.

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