Marsala, l’ultimo saluto a Nicoletta: migliaia di persone ai funerali
Ora le spoglie di Nicoletta riposano in pace nel Cimitero Comunale. Alcune migliaia di persone, fra cui tanti giovani, hanno partecipato ai funerali che si sono tenuti presso la Chiesa Madre in piazza della Repubblica. Il feretro, dopo la camera ardente allestita nella vicina chiesa di San Pietro, ha raggiunto piazza loggia, già piena da una folla commossa e, poco prima delle ore 16:00 di oggi, uno scrosciante applauso ha accompagnato Nicoletta all’ingresso in chiesa. Ai funerali hanno preso parte, oltre ai familiari, parenti ed amici, le autorità cittadine e tantissima gente di tutte le estrazioni sociali.
Nelle prime file i familiari, il papà Damiano Indelicato, la moglie Maria Rita Angileri ed il fratello Cristian, straziati dal dolore per aver perso l’amata Nicoletta in una maniera così assurda quanto feroce, su cui ancora – forse – vi è tanto da chiarire. Anche il Vescovo della Diocesi, Monsignore Domenico Mogavero, che ha officiato la funzione religiosa si è commosso, la sua voce è stata rotta dal pianto all’inizio della Santa Messa.
“E’ assai difficile capire quanto è accaduto, perchè ripugna il nostro spirito e fa ribollire la nostra sensibilità”. Il Vescovo, ha anche detto: “Come si fa a non essere turbati di fronte all’assassinio di una persona sola e indifesa, vittima di un disegno perverso, orchestrato sotto l’influsso del diavolo, ispiratore di tutto il male che nasce nel cuore umano, traviato dal peccato”. Monsignore Mogavero ha al contempo avuto parole di consolazione, invitando a continuare ad avere fede in Dio. “Molti urlano la propria indignazione…Dio comprende il dolore…tuttavia chi è morto è associato a Cristo, morto e risorto, ed è con lui nel Regno della Pace, dove non c’è dolore o affanno”.
In una chiesa gremita, forse come non mai, con migliaia di persone rimaste altresì fuori per non aver trovato. Posto, la città si è voluta unire al dolore della famiglia Indelucato-Angileri, dei parenti e degli amici che hanno accolto Nicoletta e Cristian tanti anni fa quando vennero adottati da una coppiaa benestante per avere un futuro migliore. Purtroppo così non è stato per la sfortunata Nicoletta Indelicato, uccisa nel fiore degli anni, a soli 25 anni, dalla furia omicida di un amico, dopo essere tratta in inganno da quella che riteneva essere la sua migliore amica – se non da tutti e due, complici perversi e spietati carnefici -. Sarà la magistratura, comunque, a chiarire cosa sia accaduto quella notte fra sabato e domenica scorsa.
Gli inquirenti stanno ancora indagando e non trovano riscontri appaganti nelle dichiarazioni dei due individui in stato di arresto. Non vi è un movente che possa giustificare così tanta brutalità. Una violenza inaudita, Nicoletta è sta uccisa con 12 coltellate, inferte pare con due coltelli diversi o quanto meno non attribuibili tutte alla sola arma ripescato nel fiume Mazzaro. L’autopsia ha riscontrato pure un paio di costole rotte, il volto tumefatto con i segni di sigarette spente sulla faccia della vittima, nonchè l’incendio del corpo, eseguito nel vano tentativo di disfarsene. Coltelli, la tanica con la benzina, il posto isolato quanto tetro scelto per l’omicidio non possono essere casuali. Sembrano lo scenario ben organizzato, con premeditazione, da un omicida, forse due o più, assetati di sangue
Il fratello Cristian ha ricordato la sorella come una persona “dolce, altruista e solare”. Forse sono state proprie queste sue doti ad avergli fatto abbassare la guardia nei confronti di chi diceva di essere la sua migliore amica, Margareta Buffa, 29 anni, accomunate dallo stesso destino (romena adottata pure lei a Marsala). Era stata proprio lei, nel cuore della notte ad invitarla ad uscire, forse mentre assieme a Carmelo Bonetta, 35enne, bracciante agricolo con la passione dei balli caraibici – reo confesso del delitto -, avevano premeditato tutto. E poi, con quale “coraggio” sono andati a ballare, a Castelvetrano, come se nulla fosse accaduto.
Non vi sono parole per commentare tanta cattiveria.
Che Dio accolga in gloria la povera Nicoletta e che dia la forza ai suoi familiari di poter superare così tanto dolore. Da direttore di questa testata, ma soprattutto da cittadino di questa comunità, non posso che, nel porgere le mie condoglianze, pregare per loro.
Alberto Di Paola