Marsala: l’emergenza coronavirus e l’insostenibile “stupidità” di tanti
In piena emergenza coronavirus a Marsala non si rispettano i decreti emessi dal Presidente del Consiglio dei Ministri per frenare la diffusione del Covid-19. Disobbedienza o stupidità?
Quello che sta accadendo nelle ultime ore a Marsala – premesso che nessuno intende diffondere allarmismo – mi lascia perplesso, attonito e sgomento: la nostra città si sta dimostrando insensibile alle misure di contenimento del coronavirus, anzi “disubbidiente”. Mentre non si trovano più mascherine, amuchina ed alcol – già da giorni – in questo fine settimana la movida non si è fermata, malgrado il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte che vietava tutte le attività con assemblamento di persone.
Paradossalmente i locali, dalle foto che circolano sui social, hanno lavorato come sempre, con avventori in massa in pochi metri quadri. Non sono mancati i controlli della Polizia Municipale ma, ragazzi e meno giovani, non hanno rinunciato a divertirsi e a “socializzare’,. incuranti dei pericolosi contatti fisici (strette di mani, abbracci, baci) e della distanza di sicurezza (minimo un metro) per evitare il rischio di essere contagiato o di contagiare il prossimo. Tutti possiamo essere “infetti” e non saperlo visto che abbiamo avuto contatti con altri (non sempre il contagio si manifesta con problemi respiratori seri e temperatura corporea superiore a 37,5 °).
Evidentemente i nostri baldi giovani, molti dei quali con i capelli già brizzolati, sprezzanti del pericolo non temono il coronavirus anche se il famigerato Covid-19 è sicuramente tra noi viste le tante persone che sono rientrate dalle aree rosse del nord Italia e non si sono autodenunciate alle autorità, tantomeno si sono sottoposti all’auto-quarantena. Loro sì che sono dei “duri”, sprizzano coraggio da ogni poro.
Tanto se sono giovani, magari incoscienti portatori sani, si considerano immuni al coronavirus visto che muore chi ha più di settanta anni o chi è afflitto da altre patologie. Questo, più o meno, è il quadro clinico di chi si ammala e muore – oggi – al nord (territorio notoriamente meglio attrezzato sotto l’aspetto sanitario rispetto al resto d’Italia).
Ora che le camere di rianimazione sono in tilt per il sovraffollamento dei pazienti che necessitano di respirazione artificiale nessuno ha notato che in un solo giorno ci hanno lasciati in 133?
E, tutto sommato, siamo ancora in una fase in cui si pensa ancora si contenere il virus facendo appello al buon senso degli Italiani, ovviamente marsalesi “disubbidienti” esclusi.
Nessuno delle diverse centinaia di persone che questo fine settimana hanno affollato i locali pubblici di Marsala si è chiesto cosa accadrà fra qualche giorno, quando – Dio non voglia – non vi saranno i posti necessari ad intubare i loro cari (mamma, papà, i nonni, gli zii). Niente paura potranno continuare ad affollare i locali, magari per “affogare”, i loro rimorsi di coscienza, nell’alcool e proseguire con il nuovo lavoro che gli ha attribuito il coronavirus, quello di untori “incoscienti” o “dementi”.
Ancora una volta questa città mi stupisce. Non comprendo quale parte degli appelli alla prudenza possano aver originato tanta superficialità nei comportamenti dei miei concittadini. Nessuno chiede l’adozione di misure eccezionali, ma almeno il buon senso della società civile per superare lo stato di emergenza in cui si trova il nostro Paese.
Contribuire a diffondere il coronavirus è un gravissimo pericolo per l’incolumità propria, dei propri cari e della collettività. Ogni persona contagiata potenzialmente è un pericolo, per la sua stessa vita e per quella degli altri. Non si esclude, nei prossimi giorni un ulteriore inasprimento delle regole imposte dal Governo per garantire quarantena ai soggetti “sospetti” e limitazione dei contatti fisici fra la popolazione “sana”.
Spero che non si debba ricorrere a misure drastiche. Del resto è risaputo che prevenire è meglio di curare. E, in una Provincia – come la nostra – con solo 26 posti in rianimazione, c’è ben poco da ridere: “disubbidienza” o “stupidità, qui si sta giocando con la morte
Alberto Di Paola
Penso che la fuga di notizia sulla Lombardia sia stata in parte voluta, in fondo si libera un vasta area dei meridionali da assistere. Al tempo stesso questo dimostra quanto mediocre, egoista ed incosciente è la classica persona del SUD. Il problema è culturale perché c’è sempre stata la convinzione che noi siamo i più furbi, “sperti” per dirla in siciliano, tanto è un problema degli altri,non mi riguarda, non mi interessa. Vi confesso che come medico sono molto preoccupato perché regioni, con sistema sanitario ben organizzato, sicuramente più virtuose e tecnologicamente più attrezzate, sono già al collasso. Il Sud e la Sicilia in particolare, non sono pronti a fronteggiare questa situazione per risorse, strutture, personale. Ieri ho visto le immagini di città come Marsala piena di gente in giro, al mercato, nei bar, come se nulla fosse. Questo mi rattrista perché non soltanto dimostra che non si ha rispetto di quello che attualmente stanno vivendo i nostri connazionali ma soprattutto perché la gente dimostra di non aver rispetto di se stessa, dei propri cari e delle persone vicine. La diffusione di questo virus purtroppo è dovuta più alla nostra ignoranza che alla sua patogenicita’. Forse quando la cosa toccherà i nostri affetti più cari o noi stessi ( spero mai) si prenderà coscienza della gravità del problema, fino ad allora noi siciliani saremo sempre i più “ sperti”. Come cittadino vi invito a stare a casa ed a rispettare le raccomandazioni che vengono continuamente fornite, come medico a darci una mano con i vostri comportamenti , per non rendere vani tutti gli enormi sacrifici che tutti gli operatori del comparto sanitario fanno ogni giorno per tutelare la vostra vita e quella dei vostri cari.
ANCORA, PURTROPPO, NON SI è COMPRESA LA GRAVITA’ DEL POBLEMA CORONAVIRUS. NESSUNO DI NOI VUOLE METTERE IN ATTO LE POCHE REGOLE PER EVITARE I CONTAGI IN MASSA E L’ESPARDERSI DELL’EPIDEMIA. NON RIESCO A COMPRENDERE IL MENAFREGHISMO DELLE PERSONE DI FRONTE ALL’EVIDENTE PERICOLO CHE STIAMO ATTRAVERSANDO DA QUALSIASI PUNTO DI VISTA SANITARIO CHE ECONOMICO.INVITO TUTTI AD AVERE UN ATTEGGIAMENTO PIù RISPETTOSO SIA NEI PROPRI CONFRONTI CHE NEI CONFRONTI DEGLI ALTRI, RISPETTARE LE REGOLE MESSE IN ATTO DALLA SANITà, COMUNICARE TEMPESTIVAMENTE EVENTUALI MALESSERI PERCHè COSì FACENDO SONO SICURO CHE TUTTI ASSIEME SCONFIGGEREMO QUESTO VIRUS CHE CI STA METTENDO VERAMENTE IN GINOCCHIO.
Molti dei locali del marsalese, si sono adoperati ad installare internamente dei sistemi di sterilizzazione, debatterizzazione dell’aria a base di ozono, che in presenza di virus lo inattiva. Certamente la diffusione viene fatta la notte quando i locali sono chiusi, ma i suoi effetti durano molto tempo anche durante la giornata con micro diffusioni che impediscono z batteri e virus di diffondersi. Avvenuto ciò l’ozono diventa ossigeno e quindi aria fresca.
I medici hanno già deciso chi vivere e chi morire.. Questo qui nel nord.. Messaggio di guerra.. Purtroppo nn sono abbastanza le apparecchiature di rianimazione. Nn inventato da me ma da medici e anestesisti.. Ora mi chiedo come si può essere così incosciente e ignoranti??.. Se si ammalano molte persone li… Avete già 1 condanna. Solite teste vuote. Ragionate e informatevi.. Stipidi senza fine.
Non riesco a capire in quale parte del nord i medici abbiano già deciso chi deve vivere e chi deve morire. Forse, su questo contagio, non tutti abbiamo le idee chiare sulla reale portata delle conseguenze umanitarie ed economiche che potranno gravare su questa nostra tanto bistrattata Italia. Con tutte le difficoltà del caso, le eccellenze della sanità del nord si sono già attivate, ed in corso d’opera, stanno gestendo al meglio questa “emergenza”.
Diversamente, nell’ipotesi di un eventuale contagio anche nelle regioni del sud, le relative strutture sanitarie,come già noto, potrebbero non essere adeguatamente attrezzate in termini di efficienza organizzativa.
Senso civico, a tutti i livelli, pari a zero!
Interventi di prevenzione, attraverso presidi del territorio, da parte delle istituzioni locali non pervenuti!
Inoltre, che dire sull’organizzazione, adeguatezza ed efficienza delle strutture sanitarie del territorio nell’ipotesi di eventi tragici?