Marsala: le palme “della discordia” sul lungomare sud
La polemica sulle palme piantate troppo vicine alla strada, tra il Porticciolo e il Ristorante Parrinello, arriva in Consiglio Comunale, ma i lavori non si fermano.
I lavori di recupero della fascia costiera davanti agli stabilimenti Florio, Rallo ed ex Ingham stanno suscitando numerose polemiche a Marsala. La messa a dimora di una lunga fila di palme, a pochi decimetri dalla strada, ha generato preoccupazione e sconcerto tra la popolazione. Centinaia di cittadini, indignati per quella che considerano una scelta avventata e pericolosa, si sono rivolti ai consiglieri comunali. Ieri sera, durante il Consiglio Comunale, la questione è stata ufficialmente sottoposta all’attenzione del vicesindaco e assessore ai lavori pubblici, Giacomo Tumbarello.
I consiglieri Flavio Coppola e Pino Ferrantelli hanno proposto che le palme vengano spostate di almeno uno o due metri dal bordo strada, temendo che, crescendo in larghezza e con l’espansione delle radici, possano danneggiare il manto stradale e, potenzialmente, mettere a rischio la sicurezza pubblica. Ulteriori dubbi sono stati espressi riguardo alla costruzione del marciapiede tra le palme e la strada, che potrebbe ostacolare un eventuale ampliamento della carreggiata in futuro. Nonostante l’abbellimento della costa, l’opera non migliorerebbe la viabilità di questa arteria, fondamentale per il collegamento tra Marsala, i lidi della zona sud e Petrosino. Anzi, eliminando gli spazi di sosta lungo la strada, si rischia di rallentare il traffico o di creare ingorghi in caso di emergenze, come un veicolo in panne o un malore del conducente.
L’assessore Tumbarello ha dichiarato che i lavori procedono secondo il progetto e che tutti gli aspetti sono stati valutati in fase preliminare. Tuttavia, ha assicurato che le osservazioni saranno prese in considerazione e, se ritenute valide, le palme potranno essere spostate. Intanto, i lavori proseguono come previsto, con la costruzione del marciapiede tra le palme e il margine stradale. Solo il tempo dirà se le “obiezioni” sollevate si riveleranno fondate, ma c’è il timore che, una volta completata l’opera, si debba intervenire nuovamente con costi molto più elevati, quando tutto ciò poteva essere evitato con una spesa minima. È un problema ricorrente nel nostro Paese: spesso, l’obiettivo principale non è realizzare opere di pubblica utilità, ma spendere i fondi disponibili per evitare di perdere ulteriori finanziamenti, come è successo con la pista ciclabile.
Per evitare malintesi, non si sta contestando il Progetto Waterfront di Marsala, che contribuirà a migliorare l’aspetto di circa due chilometri di fascia costiera. Il progetto, finanziato con oltre 4 milioni di euro (con tranche rispettivamente di 1,2 milioni e 2,9 milioni), mira a riqualificare l’area di colmata che si estende dal molo della Lanterna Verde fino al ristorante Parrinello. Si tratta di 12.000 metri quadri di costa, dove sono previsti interventi di consolidamento della strada soggetta a smottamenti causati dalle mareggiate invernali, miglioramenti per la sicurezza stradale, il restauro dei vecchi moli Florio e Ingham, attualmente in condizioni precarie, e la creazione di un’area attrezzata per rivitalizzare questo tratto di costa ormai abbandonato.