Marsala, la Science4life “demolisce” il Piano Rifiuti della Esper; troppo esoso per la cittadinanza

differenziata -contenitoriContinua ad essere al centro dell’attenzione, a Marsala, il Piano Rifiuti voluto dall’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Alberto Di Girolamo per contenere i costi della TARI. Il progetto, affidato “misteriosamente” alla Esper srl ha sortito invece tutt’altri effetti: aumenta di 3 milioni di euro la base d’asta per i servizi di raccolta dei rifiuti e pulitura delle strade (oggi assicurati dalla AIMERI spa per 10.250.000,00 euro) e rimane l’incognita dei costi di smaltimento (oggi pari a poco più di altri 4 milioni e mezzo) la somma delle due voci rappresenta l’attuale TARI. Il risparmio annunciato dalla Esper srl per i contribuenti sarà dal 10 al 15% e forse anche piú ma alla Condizione che la quota percentuale della differenziata, a Marsal, passi dal 32,8% di oggi (quota raggiunta dopo 7 anni), al 65% a partire dal prossimo anno fino a raggiungere l’80%, ed anche piú negli anni a venire. In pratica: subito l’aumento di 3 milioni di euro l’anno per i per i prossimi 7 anni, a fronte di un risparmio ipotetico. Molto ipotetico se non impossibile. C”é il rischio che la TARI passi dai quasi 15 milioni di oggi ai quasi 18 milioni di euro al prossimo anno.

Alla vigilia, del tentativo dell’Amministrazione  Di Girolamo di far approvare il “proprio” Piano Rifiuti in Consiglio Comunale, ci giunge in redazione una precisazione dello spin-off dell’ateneo messinese Science4life. L’ingegnere di quest’ultima Rossella Vadalà, che ha illustrato il piano rifiuti realizzato sull’esperienza di Messina, subito dopo l’introduzione del professore universitario Giacomo Dugo, ha diffuso un documento con il quale evidenzia le criticità del Piano Rifiuti dell’Esper srl e respinge le accuse che sono state rivolte al proprio elaborato. Effettivamente l’ingegnere Tornavacca, amministratore della Esper srl, ma anche il vice sindaco Agostino Licari, hanno tenuto atteggiamenti non consoni con chi si ê permesso di criticare il “loro” strumento e con quanti hanno osato, durante l’ultimo Consiglio Comunale aperto, parlare di piani o di progettualità alternative in forma gratuita. Chissà perché, in questa Cittá, tutto ció che é gratuito viene visto con sospetto e come tale va distrutto.

RIPORTIAMO DI SEGUITO IL DOCUMENTO DIRAMATO DALL’INGEGNERE ROSSELLA VADALA’

“Cittadini ed amministratori cittadini di Marsala, chi scrive è Rossella Vadalà un’ingegnere messinese la cui attività lavorativa è quasi totalmente dedicata alla materia ambientale all’interno dello spin-off dell’ateneo messinese Science4life che vede come direttore tecnico-scientifico il professore Giacomo Dugo, appassionato cittadino residente a Marsala e figlio di marsalese e già assessore tecnico all’ecologia nel 2008 durante la sindacatura Carini. A titolo puramente personale ed in qualità di responsabile del progetto Science4life per la gestione dei rifiuti nel comune di Marsala, scelgo di consegnare queste righe all’attenzione e al buonsenso della cittadinanza marsalese. Science4life è realtà giovane voluta e costruita dal Professore Dugo e da altri soci, intorno ai giovani ed all’interno della quale ogni giorno operano risorse umane caratterizzate da una notevole eterogeneità e multidisciplinarietà dei profili formativi che, avvalendosi di apparati strumentali di ultimissima generazione, conducono un’ intensa attività tecnico-scientifica egualmente ripartita tra due macrosettori disciplinari: l’alimentazione e l’ambiente che si distinguono per la complessità, l’attualità e la vastità dei contenuti. La necessità di selezionare un progetto che ridisegni il piano di gestione rifiuti nella città di Marsala tra il 2016 ed il 2021, incontra l’interesse tecnico di Science4life, proprio quando prende sempre maggiore consistenza la possibilità che tale selezione rischi di non avvenire del tutto, perché una società settentrionale la ESPER S.r.l. (Ente di Studio Per la Pianificazione Ecosostenibile dei Rifiuti), con sede a Torino, redige, su incarico conferito dal comune per un compenso stimabile intorno ai 25.000 euro, un piano rifiuti per il comune siciliano destinato ad essere approvato in forma bulgara dal consiglio comunale, senza alcuna alternativa tecnicoscientifica che possa consentire una comparazione e accendere l’attenzione sulle criticità presenti nel progetto.
In dieci giorni e con uno sforzo umano e professionale non indifferente, Science4life si candida ad essere alternativa fornendo a titolo puramente gratuito un progetto di massima per la gestione dei rifiuti nel comune di Marsala e sperando di ottenere una proroga temporale necessaria a tramutare quel progetto di massima, in un’ opera progettuale dettagliata, completa ed esaustiva. Così una volta fatto pervenire il progetto alternativo a mezzo PEC a tutti i consiglieri comunali, al sindaco ed al vicesindaco, si punta alla preziosa occasione della seduta di consiglio comunale aperta svoltasi lo scorso 14 giugno nella sede del comune di Marsala, per esporre ai presenti l’alternativa progettuale di Science4life e chiedere il prolungamento temporale necessario a trasformare quel piano di massima in un progetto degno di essere chiamato tale.
Tuttavia questa privilegiata occasione di scambio di idee creata dal consiglio comunale, si tramuta rapidamente nel ‘one man show’ del Dottore Attilio Tornavacca che definisce <> un intervento prolisso, retorico e piuttosto ricco di luoghi comuni e sapientemente plasmato sulla tutta italiana captatio benevolentia del populismo ma soprattutto centrato ad arte sulla demolizione e sulla ridicolizzazione del progetto prodotto da Science4life. Il Dottore Tornavacca che ci viene presentato come ingegnere ma che in realtà possiede una nobilissima laurea in chimica, dopo una iniziale difficoltà nel visualizzare dal browser a schermo intero il documento pdf, inizia a descrivere il progetto ESPER il cui cardine fondamentale risiede nella tariffazione puntuale dei rifiuti, il cui importo è proporzionale al numero di rifiuti prodotti. Questa tariffa viene misurata sulla quantità effettiva dei rifiuti indifferenziati prodotti da ogni singola utenza ed in particolare si paga in base al numero di svuotamenti del bidone carrellato per il residuo secco. La tariffa si compone di una quota fissa e di una variabile: quella fissa tiene conto dei costi per l’istituzione e l’attivazione del servizio, degli investimenti e relativi ammortamenti, dello spazzamento delle strade e dei costi generali ed amministrativi di gestione; mentre la quota variabile si disegna ad hoc sulla quantità di rifiuti conferiti al servizio di raccolta e si quantifica alla luce del numero di svuotamenti del bidone di residuo.
E’ proprio con l’intento di celebrare il valore del progetto ESPER e della tariffazione puntuale, che il direttore della ESPER ricorre ad alcuni esempi: il comune di Mercato San Severino, 22.000 abitanti circa, ubicato nell’entroterra e senza vocazione turistica, un esempio che pare quindi poco attinente con Marsala, non meno che Policoro, Cassano delle Murgie, Tolfa, Mola di Bari, Capannori e Olbia facendo seguire a queste le realtà più grandi e più in vista: Trento ed il prestigioso comune di Levanto, Parco delle cinque Terre. Interessante notare cosa accomuna la gestione dei rifiuti in alcuni comuni che hanno scelto il progetto ESPER. Ad esempio Mola di Bari, Cassano delle Murgie e Policoro vedono la gestione dei rifiuti assegnata alla Tradeco S.r.l. cui, (secondo quanto riportato dal sito dell’ANSA in un articolo del 19 maggio 2016) vengono sequestrati beni mobili ed immobili per oltre tre milioni di euro con l’accusa di frode fiscale.
Diverso è certamente l’iter di assegnazione degli appalti nei comuni virtuosi del nord, ovviamente non si vuole lasciare intendere nulla di diverso da quello che si scrive ma solo rilevare come la premessa fatta dal direttore della ESPER, secondo la quale la srl che rappresenta collabora solamente con gli enti pubblici, non può bastare a purificare l’intero percorso post progettuale dei piani ESPER. Durante il proprio intervento il dottore Tornavacca, sceglie di pronunciare quella che l’ars oratoria latina avrebbe definito una contra Science4life S.r.l,. attaccando il progetto concorrente su alcuni fronti scelti ad arte per fare risuonare in sala il disappunto degli operai preoccupati per il loro avvenire cui alcuni amministratori hanno consigliato di partecipare in massa alla seduta. Il nostro progetto viene principalmente attaccato sul fronte dei costi affermando che con la cifra calcolata nel progetto di Science4life e pari a 6.019.935 di euro, non si possono raggiungere obiettivi virtuosi quali quelli prefissi dalla ESPER e che a pagare la riduzione dei costi saranno principalmente gli operatori del settore, le cui unità, sempre stando alle pubbliche dichiarazioni di Tornavacca, verrebbero ridotte a 71. Si premetta che a Marsala il servizio di raccolta rifiuti viene gestito dal 2009 dalla Aimeri Ambiente, attraverso un contratto firmato dall’Ato Tp1 a livello provinciale e che costa alla città 14.764.340 milioni di euro l’anno, un prezzo totalmente inadeguato al numero di abitanti ed alle caratteristiche di questo comune; mentre la Esper prevede un costo di 10.751.255,50 a regime e assicurerebbe l’impiego per 7 anni alle 140 unità lavorative attualmente impegnate dall’Aimeri.
Occorre fare alcune precisazioni in merito, se il progetto di Science4life aumentasse il proprio costo complessivo di 2.800.000 euro circa, garantirebbe di raddoppiare le proprie unità lavorative portandosi al numero previsto dalla ESPER e mantenendo i propri costi sempre a livelli inferiori. L’intento del progetto Science4life non è quello di raddoppiare le proprie unità lavorative convogliandole nella gestione della sola raccolta differenziata traducendo questa mansione, per la quale sarebbero bastevoli le unità attualmente previste dal nostro progetto, in un ammortizzatore sociale. Science4life propone un piano di gestione dei rifiuti ad ampio raggio nel quale le 140 unità di lavoratori vengano ripartite in tutto l’iter di valorizzazione delle diverse categorie merceologiche di rifiuto: dalla gestione degli ecopunti fissi e mobili, alla pulizia delle spiagge, ai centri di recupero dei rifiuti, agli impianti di selezione e trattamento dell’indifferenziato per produzione di CSS (combustibile solido secondario) da impiegarsi quale combustibile nelle centrali termoelettriche siciliane (come l’Edipower di San Filippo del Mela, in provincia di Messina) da istituire in uno dei tanti terreni privi di destinazione d’uso presenti in Marsala; alla gestione di un impianto da posizionare nello stesso territorio di Marsala adibito alla digestione anaerobica del rifiuto organico finalizzata alla produzione di biogas ed ammendante di qualità che possa sostituire l’impianto attualmente gestito dalla Sicilfert. Srl, oggi causa di emissioni odorigene insopportabili e vari altri disagi per la popolazione. ESPER parla di campagna informativa sulla quale ha previsto una spesa di 258.997 euro e prevede che questa venga posta in essere da giovani con figure professionali non specificate. Il nostro spin-off intende affidare un’ intensa attività informativa non meno che una costante vigilanza, a figure professionali dal profilo tecnico-scientifico strettamente correlato alla materia ambientale ed ha previsto per queste attività una spesa di 165.996 euro, intendendo porre in essere azioni di controllo ed informazione che interessino in forma trasversale tutte le categorie della cittadinanza marsalese e che abbia soprattutto l’intento di diffondere una nuove cultura sui rifiuti e sulla loro valorizzazione e tramutazione in risorse, sgombrando definitivamente il campo da dubbi ed errori fuorvianti su questo argomento.
Il professore Dugo, che è stato liquidato dal dottore Tornavacca come esperto di agrumi, possiede un curriculum di parecchie decine di pagine disponibile in rete, dal quale si evince un largo ventaglio di solide conoscenze e competenze scientifiche; e’ autore di un migliaio di consulenze tecniche molte delle quali in materia ambientale e per prestigiose aziende quali l’Edipower Italia S.p.a e la IAM di Gioia Tauro. Da molti anni il professore Dugo dirige una squadra che attraverso un uso simultaneo degli strumenti della didattica e della ricerca, provvede a studiare le problematiche ambientali ed individuare per esse una soluzione consapevole del legame strettissimo che unisce la tutela dell’ambiente con la qualità dei prodotti agricoli e con il loro profilo nutrizionale e salutistico. Segnalo inoltre che il professore Dugo è docente di Additivi e contaminanti, una disciplina universitaria interamente dedicata allo studio delle sostanze nocive all’ambiente quali metalli pesanti, prodotti alogenati, plastificanti e quanto altro proviene dalla cattiva gestione dell’ambiente e ho collaborato insieme a lui alla stesura di un testo tra i più completi sulla contaminazione degli alimenti da contenitori in plastica (Contenitori in plastica per alimenti- edizioni Chiriotti 2015). Lo stesso professore Dugo che come si è ricordato all’inizio di questa lettera, è stato assessore tecnico all’ecologia nel 2008 durante la sindacatura Carini, mi ha in più occasioni parlato di un progetto per la raccolta differenziata da lui elaborato con l’unico consigliere dei verdi presente al tempo nel consiglio comunale e che avrebbe portato la spesa per la gestione dei rifiuti da sette a quattro milioni di euro. In quegli stessi anni I’assessore Giacomo Dugo aveva potuto verificare che i compattatori per carta, cartone e plastica e le bilance pesa-rifiuto, acquistati anni prima dal sindaco Lombardo non erano mai stati utilizzati, piuttosto abbandonati all’autoparco. Vano si è risolto lo sforzo dell’assessore Dugo che dopo averne curato il recupero ne ha costatato un rinnovato abbandono.
Al progetto Science4life viene fatto notare quanto poco congrua sia la scelta di ritirare i cartoni negli esercizi commerciali una sola volta alla settimana ma di contro si suggerisce agli esercizi commerciali che producono scarti del pesce di congelarli prevedendo dunque che essi si dotino delle strumentazioni adeguate. E’ semplice constata tre inoltre, come nel giorno della raccolta dei materiali cellulosici, il deposito di carte e cartoni proveniente dalle utenze domestiche sia estremamente limitato e gestibile con un solo ritiro settimanale. Durante il proprio intervento il direttore della ESPER confonde Marsala con Trapani, ignorando quale forte senso di autonomia storica pervada i cittadini di questo comune siciliano e lo stesso Tornavacca arriva a colpevolizzare Science4life di puntare su giovani inesperti. Viviamo da siciliani, una triste realtà, quella di una regione che continua ad affidare i capitoli più importanti della propria amministrazione al nord, trascurando la fucina di idee, progetti e speranze rappresentata dai giovani professionisti del sud: dai tantissimi ingegneri, architetti, biologi ambientali in grado di prodursi nell’elaborazione di un progetto per la gestione dei rifiuti a Marsala considerando anche la vastità di informazioni che la rete oggi mette a disposizione e tutti gli approfondimenti che con un attento lavoro bibliografico si possono svolgere.
Rossella Vadalà”

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    Il prof. Dugo collabora con Edipower S.p.A. (cioè con A2A): è proprio che ne mina la credibilità. Edipower/A2A, che ha in proprietà la centrale elettrica di San Filippo del Mela, ha presentato il progetto per un mega-inceneritore da oltre 500 mila tonnellate l’anno in una zona (quella del milazzese e della valle del mela) ad alta vocazione turistica, sottoposta da decenni ad un inquinamento di cui non vede l’ora di liberarsi. Ora l’ing.Vadalà parla di CSS da smaltire nella CTE di S.Filippo come se l’inceneritore fosse già cosa fatta, mentre in realtà la Valutazione di Impatto Ambientale ha ricevuto lo stop dal Ministero dei Beni Culturali. Perciò, cari amici marsalesi, vi consiglio di diffidare di questi signori: dietro i titoli accademici spesso si nasconde disinformazione interessata.

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      La ringrazio per aver aggiornato il quadro delle posizioni rivestiste dagli attori di questo inutile scontro sul fronte del Piano Rifiuti a Marsala. Lei ipotizza, giustamente per la sua tesi: “dietro i titoli accademici spesso si nasconde disinformazione interessata.”, riferito al professore Giacomo Dugo che, a suo dire, collabora con Edipower S.p.A. Il nocciolo della questione, oggi non è Dugo e la Edipower S.p.A., bensì la Esper srl ed il suo Piano Rifiuti. Premesso che, per noi, aziende e chi li rappresenta sono eccezionali, quello che ci appare strano, in questa vicenda, è la difesa a spada tratta dell’Amministrazione e dei tecnici dell’Esper che appaiono – sarà una nostra impressione – troppo attaccati e irremovibili sulle loro posizioni. L’idea che che una amministrazione comunale imponga un Piano Rifiuti “blindato”, che magari sarà eccezionale, crea sospetti, incomprensioni e confusione nell’opinione pubblica. Noi, da operatori della comunicazione, cerchiamo solo di contribuire, con l’informazione, alla designazione di un buon Piano Rifiuti, di una discreta gara d’appalto, ma soprattutto di una eccellente gestione del servizio, per la collettività. Il tutto, ovviamente, al miglior rapporto qualità/prezzo. Se questo è chiedere tanto…..

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    L’ingegnere Vadalà, ha scritto la seguente frase diffamatoria: “Interessante notare cosa accomuna la gestione dei rifiuti in alcuni comuni che hanno scelto il progetto ESPER. Ad esempio Mola di Bari, Cassano delle Murge e Policoro vedono la gestione dei rifiuti assegnata alla Tradeco S.r.l. cui, (secondo quanto riportato dal sito dell’ANSA in un articolo del 19 maggio 2016) vengono sequestrati beni mobili ed immobili per oltre tre milioni di euro con l’accusa di frode fiscale”.

    Tale affermazione è innanzitutto falsa perché la società Tra.de.co. srl a Mola di Bari non ha mai né operato né vinto gare (si può facilmente verificare consultando il link del comune di Mola di Bari http://www.comune.moladibari.ba.it/mettiamola-al-posto-giusto).
    Inoltre è chiaro l’intento diffamatorio nei confronti di ESPER srl per i seguenti motivi: delle circa 40 gare espletate negli ultimi anni con il supporto della ESPER, la società Tra.de.co. srl ha vinto solo due gare (una al massimo ribasso nel comune di Policoro e l’altra con la formula dell’offerta economicamente vantaggiosa a Cassano delle Murge, ed in tutte e due questi Comuni la Tra.de.co. srl operava già come precedente gestore).
    Cercare di far passare la ESPER come un soggetto che agevola l’assegnazione delle gare alla Tra.de.co. (falsificando anche l’esito della gara di Mola di Bari) è un’azione gravissima e diffamatoria, che non trova alcun fondamento nei fatti. L’attività di Direzione ed Esecuzione del Contratto (DEC) operata dalla società ESPER nel Comune di Cassano delle Murge infatti, ha consentito di scoprire e perseguire un illecito molto grave commesso dalla Tra.de.co srl. ESPER ha scoperto e segnalato che la società in questione aveva distribuito ai cittadini sacchetti per l’umido con i marchi che dovevano certificare la biodegradabilità e la compostabilità dei sacchetti, ed invece, a seguito di specifiche analisi di laboratori indipendenti, si è scoperto che i sacchetti distribuiti erano costituiti di polietilene a bassa densità addizionato di carbonato di calcio per farli assomigliare ai sacchetti biodegradabili.
    L’ing. Vadalà afferma inoltre un dato palesemente falso quando scrive che la società ESPER è costituita da soli tecnici del Nord Italia e, attingendo a una retorica ormai stantia, evidenzia che l’incarico affidato a Esper sottrarrebbe occasioni di lavoro a giovani professionisti del Sud. Semplicemente consultando il sito http://www.esper.it chiunque può verificare che ESPER ha sede a Torino, Roma e Bari, che tra le sue più brillanti professionalità, ci sono tecnici residenti in Sicilia (l’Ing. Salvatore Genova che è anche Direttore Tecnico della ESPER, il dott. Andrea Cappello) che hanno redatto, insieme a Ezio Orzes e Attilio Tornavacca, il Piano ESPER di intervento a favore del comune di Marsala intitolato “Progettazione del nuovo servizio di igiene urbana porta a porta e predisposizione del modello di introduzione della tariffazione puntuale”.
    Nel tentativo di diffondere dati errati l’ing. Vadalà arriva perfino a smentire lo stesso progetto da Lei redatto laddove afferma che con altri 2.800.000 euro si potrebbe “raddoppiare le proprie unità lavorative portandosi al numero previsto dalla ESPER e mantenendo i costi sempre a livelli inferiori”. Infatti il progetto a firma Science4life prevede a pagina 45, solo per i costi del personale, una spesa di oneri di mano d’opera pari a oltre 3 milioni di euro e quindi per raddoppiare il numero del personale previsto il costo non lieviterebbe solo di altri € 3.132.436,47 (non 2.800.000) ma anche per la lievitazione del costo dei mezzi e delle attrezzature da affidare a tale personale (ma forse l’Ing. Vadalà pensa che basti promettere di poter assumere altro personale per risolvere le evidenti incongruenze del proprio progetto senza preoccuparsi di come dovrebbero operare tali persone senza mezzi ed attrezzature). Un tecnico che si propone come esperto del settore non può infatti ignorare, volutamente o meno, che non è possibile valutare solo i costi del personale senza considerare i costi degli automezzi e delle attrezzature che questo personale dovrebbe utilizzare.

    L’ing. Vadalà afferma anche che il Piano ESPER prevede di mantenere solo gli attuali 140 posti di lavoro. Anche quest’affermazione è falsa poiché il Piano ESPER non prevede di mantenere solo 140 posti di lavoro poiché il numero di addetti è superiore (in estate diventano 166 il primo anno e poi 156 dal secondo anno) e viene previsto il mantenimento del posto di lavoro non solo gli operatori addetti allo spazzamento e alla raccolta ma anche quello dei sorveglianti, impiegati, coordinatori e responsabili così come obbligatoriamente previsto dalla normativa di settore ed, in specifico in Sicilia, dall’Accordo Quadro Regionale per il passaggio del personale dagli ATO alle SRR del 6 agosto 2013. Nel progetto Science4Life i costi dell’attuale personale è stato invece semplicemente ignorato (così come è stata ignorata la normativa di settore che salvaguarda il posto di lavoro degli attuali addetti).

    Se nel progetto a firma Science4life Srl si conteggiassero anche i costi dell’attuale personale, dei mezzi e delle attrezzature necessarie, il costo lieviterebbe a livelli superiori a quelli del progetto ESPER. La motivazione consiste principalmente (ma non solo) nella “inspiegabile” ed assurda scelta di noleggiare i mezzi anziché acquistarli ed ammortizzarli nei sette anni di appalto! Ciò comporta delle evidenti diseconomie, a vantaggio dell’azienda che noleggerà i mezzi a tutto discapito della comunità di Marsala.

    Relativamente ai macroscopici errori della tabella di pag. 42 del Piano Science4Life (tabella completamente errata poiché la composizione merceologica totale ammonta al 125,96 % mentre dovrebbe essere il 100% ed inoltre la somma delle varie frazioni non è 27.638.227 ma 34.811.507) l’Ing. Vadalà ha invece deciso di sorvolare. Forse la consapevolezza di aver frettolosamente presentato un progetto in cui nemmeno le somme e le percentuali risultano corrette è comprensibilmente troppo imbarazzante.