Marsala: la Polizia ha sequestrato 4,5 tonnellate di marijuana per un valore di oltre 22 milioni euro
La Polizia di Stato, a Marsala, ha rinvenuto e posto sotto sequestro una fiorente piantagione con oltre 15 mila piante, estese su 20 mila metri quadrati di serre, portando all’inceneritore ben 4,5 tonnellate di marijuana per un valore di mercato che oltrepassa i 22 milioni euro.
L’operazione antidroga della Polizia di Marsala ha sgominato una vera e propria fattoria del crimine, posto sotto sequestro un ingente quantitativo di stupefacente ed individuato due tra i responsabili della piantagione.
Il max sequestro effettuato dalla polizia segue di pochi giorni il sequestro di altre piantagioni, sempre a livello “industriale” nel marsalese da cui si deduce che negli ambienti criminali Marsala non è più la città del vino, bensì quella della marijuana; una sorta di appendice del nordafrica, con la differenza che in Italia a coltivazione è illegale. Gli ultimi due max sequestri evidenziano che è in atto una vera e propria recrudescenza del fenomeno e per la “difesa” delle coltivazioni la criminalità organizzata non ha esitato ad uccidere prima un rumeno, forse anche più di uno, e poi il maresciallo in servizio dei carabinieri Silvio Mirarchi.
I segnali che in città circolasse tanta “erba” non erano passati inosservata al Dirigente del Commissariato di Marsala Teofilo Belviso e al Commissario di Polizia Salvatore Avvento che hanno impiegato ogni risorsa a loro disposizione per incentivare i servizi anti droga ed in modo particolare le aree che si prestano maggiormente alla coltivazione della canapa indiana e al traffico delle sostanze stupefacenti. Un’impresa non facile in una Città territorio come Marsala che si estende su 108 agglomerati extraurbani abitati dove il Commissariato di Marsala col suo organico ridotto a lumicino e con pochi mezzi di locuzione, molti dei quali vecchi e mal funzionanti, a stento riesce a garantire una sola pattuglia, permessi per malattia permettenti.
Marsala era sotto “scacco” e mentre i carabinieri piangevano assieme alla società civile l’atroce perdita del maresciallo Mirarchi occorreva dare una pronta e immediata risposta alla criminalità organizzata, anche se questo significava un sacrificio in termini di permessi, riposi e ferie. Gli sforzi investigativi della Polizia di Stato venivano segnatamente indirizzati verso l’individuazione di colture intensive la cui sola presenza in loco potesse giustificare una così massiccia circolazione di marijuana nel territorio. Venivano predisposti, pertanto, avviati tutta una serie di mirati servizi investigativi nell’hinterland marsalese, soprattutto nelle are ritenute maggiormente sospette. Il raffronto dei dati investigativi raccolti consentivano di individuare, in località Cozzaro, un esteso terreno recintato che veniva prontamente sotto stretto controllo dalla Sezione Antidroga del Commissariato di Polizia di Marsala.
Sin dalle prime ore dell’alba, venivano predisposti mirati servizi di appostamento e osservazione in loco, che culminavano in una irruzione che permetteva di rinvenire un’imponente piantagione di marijuana, dell’estensione di circa 20.000 metri, organizzata in numerose serre dotate di un efficientissimo sistema di irrigazione che consentiva di irrorare oltre 15.000 piante.
L’attività di indagine consentiva altresì di rinvenire circa 10 chili di marijuana già pronta per lo spaccio, oltre ad un attrezzatissimo laboratorio destinato alla lavorazione delle piante, dotato di un’area in cui queste venivano stese e messe ad essiccare e di un banco in cui i fiori ricavati venivano raggruppati in dosi destinate alla vendita. Ulteriormente, veniva individuato un vero e proprio deposito di fertilizzanti, massicciamente utilizzati per aumentare la resa delle piante ed accelerarne la maturazione.
Si sequestravano pertanto 4,5 tonnellate di marijuana, che, se immessa sul mercato, avrebbe fruttato un illecito profitto di circa 22,5 milioni di euro. L’attività di indagine, allo stato ancora in corso, ha consentito di deferire all’Autorità Giudiziaria lilibetana due soggetti, allo stato irreperibili, ritenuti responsabili del reato di illecita coltivazione di marijuana e di detenzione ai fini di spaccio della medesima sostanza.