Marsala, la “lentezza” nella distribuzione dei buoni spesa alimenta malumori, polemiche e sospetti
MARSALA, DISTRIBUITI BUONI SPESA AD OLTRE 400 FAMIGLIE, TRA MALUMORE E POLEMICHE. IN SETTIMANA SI PROCEDERÀ ALLA CONSEGNA DEGLI ALTRI
L”emergenza coronavirus a Marsala viene gestita con tanta improvvisazione, poca programmazione e nella lentezza della burocrazia. Ancora una volta la nostra testata raccoglie malumori e polemiche sulla gestione “comunale” della beneficienza a Marsala. Oggi ci soffermiamo sui buoni spesa alle famiglie disagiate. A distanza di 40 giorni dal DPCM di Giuseppe Conte che ha fermato gli italiani a casa, si apprende che il comune di Marsala ha consegnato solo 400 buoni (distribuzione avviata solo da pochi giorni) e che le istanze di assistenza sono oltre 2500.
Inoltre: “….responsabili e dipendenti – affiancati da personale proveniente da altri Uffici – hanno già valutato oltre la metà delle 2.500 istanze pervenute con diverse modalità (cartacee, per mail, pec e telefono) – si legge in un comunicato stampa del Comune di Marsala). Si tratta di una meticolosa e necessaria verifica delle dichiarazioni rese dai richiedenti, anche al fine di stabilire l’ordine di priorità da assegnare alle richieste”. Infine il sindaco aggiunge: “…prevediamo di completare la distribuzione entro questa settimana, compatibilmente con le risorse finanziare che lo Stato ha messo a disposizione”.
Quindi non solo la lentezza della macchina amministrativa, ma anche il pericolo che non tutte le richieste possano essere esaudite. E non si tratta di cifre che possono cambiare lo stato sociale ai bisognosi (in base al nucleo familiare: un componente, 200 euro; due componenti, 300 euro; tre componenti, 400 euro; quattro o più componenti, 500 euro.
Si ricorda al Sindaco, all’assessore alle Politiche Sociali che i destinatari di tali buoni sono nuclei familiari economicamente disagiati, senza reddito e senza misure di assistenza (non percettori di reddito di cittadinanza o di altri emolumenti sociali). Quindi nuclei familiari in stato di povertà assoluta. Gente disperata, tante volte con prole numerosa, che sbarcava il lunario con lavori saltuari e/o “pseudo continuativi”, ma rigorosamente in nero e per pochi euro l’ora, o svolgendo “attività” al limite della legalità e talvolta anche oltre. Il lungo permanere a casa ha tolto loro ogni possibilità di poter raggranellare qualche decina di euro al giorno, per non morire di fame.
Non si comprende come mai tanta lentezza nell’erogare gli aiuti economici dello Stato a Marsala, visto che l’assistenza sociale avrebbe dovuto avere un quadro chiaro e costantemente aggiornato sulle fasce più deboli e maggiormente esposte alla povertà. E, dulcis in fundo, tanto per “semplificare” le procedure e rendere ancora più “veloce” l’utilizzo del buono il Comune di Marsala ha imposto ai destinatari la registrazione tramite il portale web dedicato (https://buonispesa.sicare.it/sicare/buonispesa_login.php) o tramite l’applicazione “MUNICIPIUM” (scaricabile da Playstore/AppStore).
I buoni spesa, quindi, sono spendibili nei negozi convenzionati a registrazione avvenuta e solo dopo la verifica d’ufficio. Una vera assurdità che rallenta ulteriormente l’utilizzo del buono spesa e, talvolta, mette in crisi il destinatario che non è in grado di gestire queste formalità burocratiche per scarse conoscenze informatiche, perchè non ha un computer o un smartphone, perché non ha accesso alla rete internet. Sono famiglie per lo più con scarsi mezzi, basso indice di istruzione e generalmente poco inclini a pratiche informatiche. Se ne poteva fare a meno, piuttosto che complicare un meccanismo d’intervento che doveva essere il più immediato possibile.
In questa città anche le cose più semplici diventano difficili e tutto viene fatto soppesare come intervento “straordinario”.. Proprio la scorsa settimana la macchina della beneficienza, messa su da due Associazioni del terzo settore sotto la supervisione del Sindaco si è miseramente appesantita, sotto il peso del “sospetto”.. Pare che qualcuno stesse speculando per accrescere di popolarità individuale, sociale e persino con finalità elettorali come denunciato da Padre Fiorino.
Lo stesso ebbe a scrivere, al riguardo, parole pesanti come macigni: “… atteggiamenti perfidi di diffamazione e di ostacolo, insulti e accuse sterili tra diversi esponenti della politica locale, volontà di primeggiare e rabbia sterile per sentirsi esclusi da un ‘accordo di collaborazione”. E, lo stesso conclude con amarezza: “Forse, a sentire certe parole e leggere certi post, qualcuno ha sempre “tifato” per dividere o per avere più visibilità individuale, sociale ed elettorale…”.
Vi starete chiedendo perché sta accadendo ciò? Perché tutta la macchina organizzativa per fronteggiare l’emergenza sanitaria ed economica dovuta alla pandemia del Covid-19, a Marsala è stata accentrata nelle mani del sindaco e dei suoi strettissimi collaboratori. Una forzatura, forse, visto che il primo cittadino aveva l’obbligo di istituire a Marsala il Coc, Centro Operativo Comunale (Legge 225/1992 – Art. 15). Una struttura operativa, capace interagire sul territorio con i vari attori impegnati in una emergenza di carattere straordinario (supporto sanitario, pronto intervento, forze dell’ordine, Protezione Civile, volontariato, assistenza sociale e interventi benefici) in grado di operare a stretto contatto con il CCS provinciale (Centro Coordinamento dei Soccorsi, presieduto dal prefetto) e il COR, (Centro Operativo Regionale, presieduto dal presidente della regione).
Di fronte a tanta disorganizzazione una domanda nasce spontanea: tanta approssimazione politica amministrativa è solo frutto di incapacità oppure di una bieca strategia con finalità elettorali?