Marsala, itinerario della Processione del Giovedì santo e cenni storici
Oggi, giovedì 24 marzo, a Marsala, si rinnova come ogni anno il tradizionale e storico appuntamento con la Sacra Rappresentazione del Giovedì Santo, la tradizionale processione della via crucis con personaggi viventi. L’importante manifestazione religioso-culturale, una delle più caratteristiche rappresentazioni viventi della Passione e morte di Gesù Cristo in Italia, mescola fede e folklore e affonda le sue radici in un passato tutt’altro che recente.
La Sagra Rappresentazione della Processione del Giovedì Santo a Marsala esce dalla Chiesa Sant’Anna alle ore 13 e dalla via XIX Luglio si snoda attraverso: via V.e F. Pellegrino – P.zza Marconi – Corso gramsci – via M. D’azeglio – via Stuppa – via lincon – P.zza Marconi – largo Sansone – via Sardegna – corso Amendola – P.zza Matteotti – via A. Damiani – via Garibaldi – P.zza Mameli – via Vespri – P.zza del Popolo – via Mazzini – P.zza F. Pizzo (sosta recite per disabili) – via Crispi – via Roma – P.zza Matteotti – via XI Maggio – Via A.Diaz – p.zza S.Francesco – via XIX Luglio e ritiro in Chiesa Sant’ Anna per ore 19.
Grazie alla costanza, alla passione, allo spirito di abnegazione delle varie generazioni di cittadini lilibetani che si sono susseguite, la Sacra Rappresentazione del Giovedì Santo, a distanza di secoli dalla sua prima “edizione” e con i necessari riadattamenti organizzativi, rappresenta ancora oggi per la Città uno degli appuntamenti più attesi dai fedeli, ma anche per tanti turisti che scelgono la Settimana Santa per visitare Marsala e poter assistere all’evento.
La Processione del Giovedì Santo a Marsala ha mantenuto nel tempo l’aspetto di uno spettacolo teatrale itinerante che narra, con scene silenziose e a tratti recitate dagli apostoli i momenti più significativi della Passione di Cristo (dall’ingresso a Gerusalemme e fino all’arresto, alla flagellazione, alla crocifissione, fino ai gruoppi staturui portati dai fedeli del Cristo Morto e della Madonna Addolorata). Quasi tutti i figuranti del corteo religioso sfilano e recitano a volto scoperto, di alcuni che rappresentano il Cristo, che indossano delle maschere antiche maschere raffiguranti la sofferenza e in testa la Corona di Spine.
Le origini della processione del Giovedì Santo risalgono alla prima metà del ‘600 e la scelta di puntare su personaggi viventi, e non su gruppi statuari, lo si dovrebbe al fatto che a Marsala è sempre fiorita una certa tradizione teatrale e filodrammatica, tanto che fu proprio la città lilybetana la prima della provincia a costruire un teatro. Già tra il Trecento ed il Quattrocento, lo spirito della Riforma Cattolica, aveva spinti i fedeli a costituire le Confraternite, tra queste, quella marsalese di Sant’Anna aveva tra i compiti statutari, la visita alle chiese dopo la messa del Crisma del Santissimo Sacramento. I frati, in tale occasione, indossavano la veste bianca e portavano in processione la statua del Cristo Morto ed intorno al Settecento aggiunsero al loro “costume” una maschera ed uno scudo.
E pertanto da attribuirsi alla Confraternita di S.Anna la paternità della processione dei personaggi marsalesi. La svolta della manifestazione si ebbe nel 1755, quando i Padri Crociferi riorganizzarono la processione con le sacre rappresentazioni per le vie cittadine. Intorno alla fine del ‘700, primi anni dell’ 800 accadde a Marsala il lento e progressivo abbandono del clero che fino ad allora faceva impersonare lr figure del Cristo esclusivamente a preti e della nobiltà che faceva impersonare gli apostoli solo a chi vantava do un titolo nobiliare. Fino ai primi anni del ‘900 i personaggi sfilavano in silenzio e solo successivamente si aggiunse il parlare ai personaggi. La rappresentazione teatrale della caduta di Cristo verso il Calvario sin tiene dal 1946 ed è curata da una famiglia marsalese (Famiglia Gamba), il cui ruolo viene tramandato da padre in figlio.
E’ da sottolineare che oggi la rappresentazione si avvale di ottimi impianti recitativi con l’interpretazione di episodi strettamente legati alla narrazione evangelica. I personaggi rappresentati indossano abiti d’epoca, mentre i figuranti del Cristo portano sul volto una maschera di cera per consentire un’ uniformità alla rappresentazione.
La rappresentazione attuale che prende avvio dalla chiesa di S.Anna, vede come primo personaggio un incappucciato della Confraternita di S.Anna che sorregge una lunga croce, affiancato da due uomini che annunciano la processione con il rullio dei tamburi. Seguono i figuranti: “Bambini vestiti da angioletti”, “Bambini in abito bianco”, “Gruppo della Pace”, “Gesù accompagnato dagli apostoli” , “Gesù dinnanzi a Caifa”, “Gesù dinnanzi ad Erode”, “Gesù dinanzi a Pilato”, “Gesù con la Croce lungo il Calvario”, e le “veronichette”, ragazze con abiti colorati che portano al capo le “coppolette” con ex-voto (acconciature ricche di preziosi ori e gioielli) scortate dai carabinieri. Chiudono la rappresentazione la statua di “Cristo Morto”, adagiata su un lungo lenzuolo bianco, retto da trentadue ragazze dette “Figlie di Maria”, vestite di nero con cordoni dorati e scialle bianco e la statua della “Addolorata” e la banda musicale.
I costumi utilizzati durante la Processione vengono conservati e sono visibili in un’apposita sezione del Museo Civico, sito all’interno del Complesso Monumentale San Pietro.