Marsala, impazza il “totosindaco”: tanti gli aspiranti primi cittadini
Il “totosindaco” di Marsala indica il dottore Rino Ferrari, dirigente medico del Poliambulatorio di Piazza Francesco Pizzo, candidato ideale a sindaco della città
Trascorsa la pausa estiva impazza, negli ambienti politici e non, il “totosindaco” , l’avvincente “gioco” pronostico che mette alla berlina le più recondite ambizioni di personaggi più o meno illustri, miste a voci popolari, talvolta prive di ogni fondamento.
Nel dubbio, tanto per tastare l’elettorato ci permettiamo di diffondere i loro nomi, quasi per gioco, senza reconditi scopi, alla luce del giorno, com’è nostra abitudine (pronti a smentire la candidatura qualora ci venga chiesto dall’interessato).
Da tempo circolano a Marsala i nomi più disparati ma nelle ultime ore negli ambienti sanitari si fa spazio il nome del marsalese, presidente dell’ordine dei Medici della provincia di Trapani, Rino Ferrari: stimato medico dell’Asp, dirigente presso il poliambulatorio di piazza Francesco Pizzo. Ferrari, figlio del compianto professore di matematica Alessandro, già Membro della Commissione Centrale per gli esercenti le professioni sanitarie su delega dell’allora Presidente del Consiglio dei Ministri Paolo Gentiloni, in passato ha ricoperto, nella Giunta Municipale guidata dal notaio Eugenio Giuseppe Galfano, il ruolo di assessore.
La sua candidatura, non confermata dallo stesso, viene dalla base, dall’elettorato attivo della città, in modo particolare dal mondo sanitario dove Ferrari è molto conosciuto, apprezzato e stimato. Sicuramente il suo nome destabilizza il già precario quadro politico di Marsala. In passato, da solo, con una lista fai da te, ottenne più di 7 mila voti concorrendo contro due “giganti” delle alleanze politiche i cugini Giuseppe ed Eugenio Galfano. Ora i tempi potrebbero essere maturi e condurlo alla vittoria, qualora accettasse l’invito di una parte di elettorato che lo vuole candidato a sindaco.
Ecco gli altri papabili candidati a sindaco di Marsala: dell’avvocato Renzo Carini (già sindaco di questa città); dell’ex consigliere comunale Nicola Fici; del consiglieri comunali in carica Giovanni Sinacori e Aldo Rodriquez; del Presidente del Consiglio Comunale Enzo Sturiano; dell’imprenditore Salvatore Ombra; dell’avvocato Diego Maggio; degli ex deputati Massimo Grillo e Antonella Milazzo; dell’attuale assessore della giunta Tranchida (sindaco di Trapani), la marsalese Andreana Patti; dei deputati regionali in carica Eleonora Lo Curto e Stefano Pellegrino, dell’ex sindaco Giulia Adamo, guai giudiziari permettenti; e chi più ne ha più ne metta
L’unico dato certo, o quanto meno più verosimile, sarebbe la ricandidatura del sindaco uscente. Lo si comprende facilmente dalla frenetica attività che investe la sua giunta ed il suo stretto entourage. Troppi soldi stanno girando negli ultimi mesi e lo si capisce dai numerosi cantieri che affiorano come funghi in un sottobosco in questo autunno. La politica del vogliamoci bene, nonostante tutto, a Marsala ha sempre dato i suoi frutti. Non per nulla i suoi abitanti sono definita da tempo memorabile “asineddri” (nulla a che vedere con il nobile equide, ma al pesce azzurro, così chiamato, che dopo una tornata elettorale in cui fu votato a Marsala un trapanese al posto del candidato locale, fece la comparsa nelle principali strade del centro). Altri tempi direte, ma corsi e ricorsi questa città, politicamente parlando, non è mai stata furba nelle sue scelte.
Se il cardiologo all’ultimo momento dovesse avere uno scrupolo di coscienza l’Amministrazione comunale potrà sempre contare sui “gregari” di turno. Potrebbe essere la volta buona per l’assessore Anna Maria Angileri che ha un grosso seguito e gode della stima di tanti cittadini o del vice sindaco che, seppure non gode della stessa simpatia elettorale, si “sacrificherebbe” ben volentieri.
E, dulcis in fundo, arriva pure la candidatura “in trasferta”. Pare che a sinistra, l’area radical-chic, punterebbe su Gaspare Giacalone, l’attuale sindaco di Petrosino che, se non trova un’altra poltrona al più presto, alla scadenza del secondo mandato, potrebbe essere costretto per motivi di lavoro a ritornarsene a Londra. La politica è sempre stata buona con chi l’ha servita e non potrà permettere la perdita di questa risorsa. E poi il marsalese ama votare i candidati di altre città.
Quanti aspiranti primi cittadini, peccato che la poltrona è una sola e che gran parte di loro non la conquisteranno. La volontà del popolo, come recita la Costituzione, è Sovrana…
Non tanto, comunque, nella città degli “asineddri” dove ancora vanno di moda le “buone” vecchie maniere. Le pacche sulla spalla, il “favore” per scavalcare la trafila burocratica, il “santino” elettorale accompagnato dal buono benzina, qualche sacchetto di spesa – anche dal banco alimentare -, le bollette di utenza pagate nelle zone più disagiate, pizziate, salsiccia arrostita e mangiate di pecora… hanno sempre fatto la differenza. Ogni pronostico, anche alla vigilia del voto, qui viene subito dopo smentito dalle urne.
A chi importa se poi la cittadinanza deve sopportarli per i prossimi 5 anni, patendo la cattiva amministrazione. Il detto comune secondo cui è meglio l’uovo oggi, piuttosto, che la gallina grassa domani, va molto di moda. A Marsala l’elettorato si è sempre dimostrato molto “realista”, specialmente in politica.
Ancora un medico speriamo buono meglio di Carini mamma mia fuori dall’elenco fuori i vecchi sindaci che cosa hanno fatto gli ultimi (Carini Adamo Di Girolamo) niente solo danno al mio paese soprattutto alla Casa Di riposo Giovanni xxiii basta la presa in giro