Marsala, il processo per truffa all’Inps rinviato a novembre
E’ stato rinviato al 6 novembre il processo per truffa aggravata all’Inps e falso ideologico che vede imputate 41 persone, quasi tutte marsalesi.
Devono rispondere, secondo la pubblica accusa, di aver percepito l’indennità di disoccupazione, “non dovuta”, grazie a “raggiri”. L’ammontare della truffa all’Inps è stato valutato in circa 268 mila euro.
A disporre il rinvio a giudizio era stato il giudice per le udienze preliminari Annalisa Amato, ma alcune mancate notifiche hanno impedito che il processo entrasse subito nel vivo, davanti al giudice monocratico Andrea Agate. Al centro della vicenda c’è l’impresa edile “AGEMA srl” ed i loro rappresentanti, gli imprenditori: Giovanni Di Dia, di 49 anni, Salvatore Leggio, di 40, di Partinico, e Giuseppe Romualdo Bonafede, di 60, marsalese, ma residente a Trappeto (Pa). I tre devono difendersi anche dall’accusa di associazione per delinquere.
Alla sbarra vi sono anche i loro dipendenti (almeno sulla carta), che in concorso avrebbero chiesto e ottenuto indennità di disoccupazione, per l’accusa non dovute, tra 600 e 12 mila euro ciascuno.
I “falsi operai” imputati (cinque, davanti al gup, hanno preferito patteggiare la pena) sono: Antonio Natale Bonventre, Andrea Brugnone, Maurizio Barraco, Domenico Francesco Accardi, Antonino Massimo Accardi, Claudio Acunzo, Luca Vito Crimi, Antonino Massimo Crimi, Carlo Casano, Vito Di Dia, Pietro Giuseppe Demma, Roberto Denaro, Luigi Firenze, Francesco Giacalone, Francesco Gerardi, Antonino Laudicina, Pasquale Umile, Alex Mancini, Giovanni Angileri, Salvatore Pellegrino, Alexandra Elena Predea, romena residente a Marsala, Vincenzo Parisi, Paolo Rallo, Vincenzo Antonino Rallo, Bernardo Sata, Santo Settimo Tumbarello, Fausto Omar Teri, Alessandro Antonino Trombino, Alessandro Testa, Giuseppe Titone, mazarese, Gaetano Zizzo, Francesco Chirco, Vincenzo Catalano, Pietro Bellissimo, Angelo Giacalone, Alberto Giacalone, Girolamo Scalia, e Nicolò Titone. Tra gli avvocati difensori, Gianpaolo Agate, Francesco Moceri, Vito Cimiotta, Duilio Piccione, Alessandro Casano, Giacomo Frazzitta, Stefano e Gabriele Pellegrino, Giovanni Galfano, Massimiliano Tranchida, Edoardo Alagna, Silvia Di Girolamo, Salvatore Fratelli, Leo Genna, Gaetano Di Bartolo, Walter Renda, Giacomo Pipitone, Graziella Rallo, Francesca Frusteri e Francesca Lombardo.
Secondo l’accusa, i tre imprenditori si sarebbero associati allo scopo di truffare l’Inps, stipulando con i “falsi operai” contratti per “false assunzioni”, per poi interrompere i rapporti con “falsi licenziamenti”.