Marsala, il peschereccio Jessica II rischia in naufragio sugli scogli della lanterna verde
Sfiorata la tragedia, questa mattina, all’imbocco del Porto di marsala, ove un peschereccio di 10 metri, in legno, è finito contro gli scogli che lambiscono la lanterna verde. Malgrado l’impatta abbastanza violento, tanto da provocare due vistose falle nel fasciame attorno alla chiglia i 5 membri dell’equipaggio del “Jessica II” (iscritto al registro navale 1 TP 1279) sono rimasti illesi. Diramato via radio l’SOS, intorno alle 5:15 di oggi, gli uomini dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Marsala, con il potente gommone in loro dotazione raggiungevano gli scogli dove si trovava incagliata la piccola unità di pesca. Contestualmente si univano alle operazioni di soccorso in mare l’equipaggio della Motovedetta della Guardia di Finanza e di diverse altre imbarcazioni da pesca.
Una vera e propria gara di solidarietà, come spesso accade tra gli uomini di mare, si è mossa attorno al motopesca ed al suo equipaggio. Il tutto sotto il vigile controllo del Comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Marsala, il Tenente di Vascello Gian Luigi Bove, e dei suoi uomini. Accertato che non vi fossero feriti si è subito pensato a salvare l’imbarcazione che rischiava di affondare. Le sentine di bordo non riuscivano a compensare l’acqua che penetrava dallo scafo. Si è provato con una seconda idrovora in dotazione alla motovedetta della Guardia di Finanza, mentre si attendeva l’arrivo dei Vigili del Fuoco del locale distaccamento. Si faceva, quindi, intervenire un sommozzatore per tampone con del compensato marino le falle e con l’ausilio delle pompe idrovore a scoppio, si riusciva a tamponare quel tanto che permetteva allo scafo di liberarsi dagli scogli e di ritornare a galleggiare. Verificata la funzionalità dei motori e rimorchiata da un’altro peschereccio, il natante in difficoltà riusciva a raggiungere i Cantieri Navali Parrinello, senza arrecare alcun danno al mare.
Il Comandante Bove, grazie anche al supporto della “gente di mare” e dei militari è riuscito ad evitare che il naufragio del “Jessica II” che oltre compromettere la sicurezza all’ingresso del porto avrebbe potuto causare gravi danni di carattere economico all’armatore e all’equipaggio, e alla collettività sotto l’aspetto prettamente ambientale.