Marsala, il “giallo” degli sbarchi clandestini
Ancora uno sbarco clandestino, il terzo in poco più di un anno, a Marsala. E’ accaduto nell’oscurità della notte nel tratto di costa a ridosso del porto, nell’area del salato. Sono arrivati, si presume una decina o forse piu soggetti, abbandonate le due imbarcazioni a riva si sono dileguati, facendo perdere ogni loro traccia.
L’allarme è scattato solo all’alba, quando alla luce del giorno sono state individuate due imbarcazioni da diporto, con motore, alla deriva nei pressi del litorale sottostante il Monumento dei Mille. Mentre sil posto si portava il personale dell’Ufficio Circondariale Marittimo venivano diramate le ricerche dei clandestini alle altre forze dell’ordine. Ormai era troppo tardi gli sbarcati l’hanno fatta franca. I due mezzi nautici sono stati rimorchiati in porto dove sono stati tirati in secco e messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Gli inquirenti stanno indagando in ogni direzione alla ricerca di elementi utili ad identificare i fiancheggiatori, ovvero chi muove le fila e da assistenza logistica. Difficilnente sono arrivati dalla costa opposta con i due natanti ritrovati questa mattina. Troppo piccoli per affrontare la traversata del canale di Sicilia. Con molta probabilitá gran parte della traversata l’hanno fatta a bordo di un mezzo nautico molto più grande.
Altra anomalia al vaglio degli inquirenti è la frequenza e la dinamica. Sicuramente non è un caso che tre sbarchi clandestini avvengano, a distanza di tempo, nello stesso punto e con le stesse modalità.
Si presume che possa operare, sulla rotta Nord Africa – Marsala, un’organizzazione che: compone il gruppo da trasbordare,: trova l’armatore che dietro lauto compenso li nasconde su un peschereccio o un gargo commerciale, e che a poche miglia dalla costa di Marsala li lascia su piccole imbarcazioni con le quali raggiungono la città dove, magari, ad attenderli c’è chi provvede a “nasconderli”.
Le nostre supposizioni sono, forse, frutto di un eccesso di fantasia, ma non dimentichiamoci che qualche mese addietro, proprio da un attracco per imbarcazioni da diporto della città, operava un efficientissimo servizio di taxi nautico per “ospiti indesiderati”, un “gommone charter” per trasbordare extracomunitari espulsi o ricercati. Gente che non sarrebbe passata inosservata ai controlli di frontiera, se fossero giunti con uno dei tanti barconi accolti dall’Italia. La Guardia di Finanza ha messo la parola fine sulle tratta illegale che congiungeva Marsala con una località sulla costa tunisina.