Marsala, i pescatori chiedono un’area per la vendita del pesce fresco

pesceMarsala non ha un’area attrezzata e a norma di legge, per la vendita, anche domenicale, del pesce fresco, quello appena trasbordato dai pescherecci dediti alla piccola pesca. Non è una novità. Negli ultimi venti anni questa Città ha perso “terreno” su tutti i fronti. E di opere pubbliche, strutturali ed infrastrutturali, non si è vista neanche l’ombra. L’intera area portuale di Marsala giace nell’immobilismo totale da anni. E cosa assai peggiore a nessuno sembra importare nulla. Del resto il Comune di Marsala ha preferito “liberarsi” da ogni incombenza passando la “patata bollente” alla MYR per la faraonica opera “Marina di Marsala”.  Intanto il porto di Marsala versa in completo stato di abbandonato se non in vero e proprio stato di grave precarietà, viste le condizioni in cui versano le banchine ed i moli. Al suo interno manca qualsiasi infrastruttura, persino un’area per la vendita del pesce fresco che ha indotto i vigili urbani e personale del locale presidio militare marittimo a intervenire nei confronti dei pescatori che la domenica mattina non hanno un’area dove vendere il pescato della notte precedente

La cooperativa Pescatori “Lilybeo”, stanchi ed amareggiati, sono ritornati a scrivere al sindaco Alberto Di Girolamo e al comandante dell’Ufficio circondariale Marittimo di Marsala Gian Luigi Bove per sollecitare la predisposizione di un’area in cui la domenica gli operatori del settore possano procedere alla vendita diretta al consumatore del proprio pescato. Un po’ come avviene nell’area del Salato con il Mercato del Contadino.

L’allora sindaco di Marsala Renzo Carini aveva individuato un’area ed aveva avviato l’iter burocratico invitando i rappresentanti di diversi Enti competenti in materia, a rilasciare i dovuti pareri sul progetto di realizzazione del nuovo mercato ittico. Oltre alle Autorità portuali locali, la nota è diretta a quanti (Marina militare, Genio civile, Vigili del Fuoco, ecc.) hanno già esitato favorevolmente il Piano regolatore del porto. Gli stessi soggetti pubblici sono chiamati ora ad esprimersi sulla nuova opera, tenuto conto che – per realizzarla – sarà necessaria l’adozione di una variante urbanistica al suddetto Piano. Il progetto, con incarico esterno affidato all’ing. Gaspare Canale, si svilupperà nell’area demaniale di via Colonnello Maltese (in prossimità dell’ingresso al Molo Colombo), prevedendo altresì la creazione di servizi connessi e di un bar. Una superficie complessiva di oltre 2 mila metri quadrati, dove verranno realizzati una ventina di lotti con spazi di pertinenza in cui esporre il pesce fresco.

L’argomento era stato oggetto di varie riunioni con l’amministrazione comunale e l’autorità marittima. Nelle suddette occasioni, era stato più volte specificato che il punto di commercializzazione da destinare alle attività dei produttori primari della piccola pesca era già stato individuato dall’amministrazione e che il passaggio successivo sarebbe stato l’emanazione di un bando per l’assegnazione delle postazioni. Purtroppo così non è stato. Tra i sindaci che si sono succeduti alla guida di Marsala non vi è stata mai una coerenza e manca assolutamente lo spirito di continuità

“Ad oggi – scrivono i soci della cooperativa Lilybeo – ancora non si è avuto alcun riscontro e i nostri pescatori sono costretti a commercializzare i prodotti come meglio riescono dato che dal peschereccio non è possibile la vendita diretta per l’inagibilità del porto e la mancanza di uno spazio idoneo, a rischio di sanzioni pesantissime dei prodotti come avvenuto domenica 11 dicembre dove i nostri pescatori, dopo due mesi di inattività per cattivo tempo, si sono visti sequestrare tutti i prodotti ittici e denunciati per vendita di prodotti in cattivo stato di conservazione”.

E pensare che Carini  aveva acquisito tutti i pareri richiesti, per  l’avvio dei lavori per il nuovo mercato ittico. L’unico nodo al pettine erano i fondi per la definitiva approvazione del progetto da parte dell’Assessorato regionale Territorio.  Meno di un mese fa i fondi si sono resi reperibili attraverso il Feamp ed i funzionari dell’Ufficio Pesca del Dipartimento Pesca del Mediterraneo della Regione Siciliana hanno pure sollecito il Comune di Marsala a presentare un progetto per dotare il porto di infrastrutture semi-moventi, in modo da poter essere mosse ed impiegate nell’ambito del nuovo assetto del “Marina di Marsala”. E, il tutto, a costo zero per il Comune di Marsala. Una vera e propria “manna dal cielo”, peccato che la palla non è stata ancora presa al balzo dal Comune di Marsala, malgrado i tempi stringono per la presentazione del progetto.

Da qui dunque il sollecito da parte della Cooperativa Pescatori “Lilybeo” all’Amministrazione Comunale  e all’Ufficio Circondariale Marittimo per dotare il porto delle necessarie infrastrutture per la vendita del pesce fresco, così come previsto dalla normativa in materia di commercializzazione del pescato locale.

 

 

 

 

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