Marsala, i migranti della Coop. Liberi d’intrecciare celebrano la “Giornata del Rifugiato”

Con la Santa Messa e la Camminata a piedi nel ricordo dei migranti morti in mare, la Diocesi di Mazara ha celebrato ieri a Marsala la 110ª Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato.

Sentiti e partecipati i momenti celebrativi della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato che il Vescovo Angelo Giurdanella ha voluto celebrare ieri a Marsala con una solenne cerimonia eucaristica nella Chiesa Madre e la significativa Camminata nel ricordo di chi ha perso la vita nel Mediterraneo. Alla manifestazione intitolata “Dio cammina con il suo popolo” hanno partecipato i beneficiari dei centri di accoglienza per adulti e minori non accompagnati gestiti dalla Cooperativa “Liberi d’intrecciare”.

 

I migranti del progetto 29 Iter, accompagnati dalle equipe multidisciplinari della Cooperativa Liberi di Intrecciare e del Cepaid Onlus, facenti parte del Consorzio Umana Solidarietà (ente capofila), hanno partecipato alla Santa Messa in Chiesa Madre. Particolarmente toccante è stato il momento dell’offertorio, quando un gruppo di migranti ha offerto alcuni doni emblematici delle migrazioni: il planisfero (simbolo dell’universalità del cammino), il salvagente (strumento di salvezza che ognuno ha il dovere di porgere al fratello in difficoltà) e la tipica coperta termica di colore oro (simbolo dell’assistenza) che avvolge i corpi dei migranti soccorsi in mare per scaldarli.

 

L’omelia di oggi, officiata da Don Mario Pellegrino, missionario comboniano in Sud Sudan, è stata molto sentita. Con fare semplice ma pregno di grande passione, ha condiviso con l’assemblea la gioia del Vangelo, focalizzandosi su alcuni concetti cardine che rimandano alla preghiera di Papa Francesco dedicata a questa giornata. Sono stati toccati alcuni passi della Bibbia inerenti la migrazione e il Libro dell’Esodo che narra il lungo e sofferente viaggio del Popolo ebraico che fuggiva dalla schiavitù d’Egitto. Anche Gesù, come narrano i Vangeli, è stato un migrante, costretto a fuggire in Egitto con la sua famiglia per sfuggire alla morte voluta da Erode. Don Mario ha pregato, infine, affinché tutti noi possiamo avere il dono delle lacrime e della compassione verso gli ultimi, dicendo: “Non possiamo chiederci cosa fare di fronte a una persona che rischia la vita… I cristiani aiutano, senza se e senza ma. Dio è il Dio della vita e non della morte”.

Dopo la Santa Messa, in Piazza della Repubblica si è formato un corteo che ha raggiunto Capo Boeo, punta estrema di Marsala, luogo in cui è avvenuto il lancio dei fiori in mare in ricordo di tutti coloro che in quel mare di speranza hanno trovato la morte. Alcuni ragazzi del Progetto Fami 29 Iter di Marsala, che accoglie minori stranieri non accompagnati, hanno recitato una preghiera nella propria lingua, seguendo l’esempio di Don Mario e di Suor Alessandra Martin, direttrice dell’ufficio diocesano per le migrazioni e la mobilità umana, che ha organizzato la giornata di oggi. Non è mancata qualche lacrima da parte di qualche minore che in quel gesto di saluto ha rivissuto tutta la sofferenza del viaggio, ha magari pensato a chi non ce l’ha fatta ed ha ringraziato perché si trova da questa parte del mare, dalla parte di chi ce l’ha fatta.

Le celebrazioni di ieri a Marsala fanno parte di un programma che si è inaugurato venerdì scorso con la mostra fotografica itinerante “Incontri, sguardi, storie di Accoglienza” al Complesso Monumentale San Pietro. La mostra è gratuitamente aperta al pubblico fino al 4 ottobre prossimo.

La Cooperativa “Liberi d’intrecciare” svolge un ruolo fondamentale nel processo di inclusione dei migranti, offrendo non solo accoglienza ma anche supporto educativo e psicologico. La loro missione va oltre il semplice ospitare: si tratta di creare un ambiente in cui i migranti possano sentirsi parte integrante della comunità, contribuendo attivamente al tessuto sociale.

 

L’importanza della diffusione di messaggi di fratellanza, pace e integrazione non può essere sottovalutata. In un mondo sempre più diviso, iniziative come quelle della Cooperativa “Liberi d’intrecciare” rappresentano un faro di speranza e umanità. Promuovere la comprensione reciproca e il rispetto delle diversità è essenziale per costruire una società più giusta e inclusiva. La loro opera dimostra che l’integrazione è possibile e che, con il giusto supporto, i migranti possono diventare una risorsa preziosa per la comunità.

CATEGORIE
TAG
Condividi

Commenti

Wordpress (0)