È stato diagnosticato in Sicilia il primo caso di West Nile, il virus veicolato dalle zanzare che sta mettendo in crisi il Nord Italia. Si tratta di un anziano di 73 anni, originario di Marsala, ricoverato in gravi condizioni in Rianimazione a Trapani. In base alle prime indagini epidemiologiche dell’Asp, nell’ultimo periodo non aveva viaggiato nelle zone a rischio: potrebbe quindi trattarsi del primo caso autoctono. Gli infettivologi lanciano un appello alla popolazione: «Proteggetevi con repellenti e zanzariere e svuotate i sottovasi delle piante».
L’uomo è stato ricoverato a metà agosto nel reparto di Terapia intensiva del “Sant’Antonio Abate” di Trapani, guidato da Antonio Cacciapuoti: «Il paziente – spiega il medico – è arrivato con una grave forma di tetraparesi e insufficienza respiratoria che ha richiesto la tracheostomia. È stata una diagnosi difficile fatta per esclusione. Tutti gli esami erano negativi, finché abbiamo pensato come ultima ipotesi che potesse trattarsi di West Nile. Abbiamo così prelevato dei campioni di sangue per la ricerca degli anticorpi specifici, inviati al laboratorio di riferimento regionale Crqc di Palermo diretto da Francesca Di Gaudio, che ha confermato la diagnosi. Poi i campioni sono stati inviati anche al Policlinico di Palermo per analisi biomolecolari più approfondite che hanno dato esito positivo».
L’Asp di Trapani ha avviato un’indagine epidemiologica nella zona in cui vive il paziente. Da escludersi che sia una forma di importazione: non risulta che l’uomo sia di recente rientrato da Veneto, Emilia Romagna e altre regioni a più alta circolazione della cosiddetta “febbre del Nilo”. In tutta Italia, stando all’ultimo bollettino dell’Istituto superiore di sanità pubblicato ieri, sono già 475 i casi accertati, di cui 25 mortali. «West Nile – spiega Pietro Colletti, primario di Malattie infettive a Marsala – è un virus che ha come serbatoi gli uccelli selvatici e le zanzare, soprattutto del tipo culex. Viene trasmesso solo dalla puntura di insetto e non c’è possibilità di contagio da uomo a uomo. Il virus può colpire anche equini, cani e gatti».
È una malattia che nella maggioranza dei casi si manifesta in forme asintomatiche, ma esistono anche forme che causano febbre, cefalea, dolori articolari. Solo in rari casi, come quello che ha colpito l’anziano di Marsala, dà sintomi di natura neurologica importanti e in un caso su mille può causare encefalite. «Purtroppo – dice Colletti – non esiste una terapia antivirale specifica. L’unico modo per proteggersi è la prevenzione. Per questo bisogna utilizzare repellenti anti-zanzare, dotarsi di zanzariere, svuotare le piscine dei bambini e i sottovasi delle piante, dove si annidano gli insetti. Inoltre, specie se si va in campagna, bisogna utilizzare pantaloni lunghi».
L’assessorato regionale alla Salute ha da anni avviato un sistema di sorveglianza veterinaria per la prevenzione del West Nile, con analisi periodiche su allevamenti di uccelli ed equini, ma anche campionamenti su uccelli selvatici e zanzare. «Al momento – conclude Colletti – non si può parlare di un focolaio dal momento che è stato diagnosticato un solo caso, ma bisogna tenere alta la guardia».