Marsala: FINCHE’ LA CACCA VA…
Una leggenda aliena racconta che i cani siano stati lasciati qui con noi, su Madre Terra, dagli Elhoim. Esseri superiori che hanno creato anche la specie terrestre per poi lasciarla con rispetto alla sua crescita di conoscenza. Oggi, l’uomo ha ancora per compagni di viaggio emozionale e di percorso di crescita personale, i cani.
Lola, Febo, Furio, Piccolo, Laika, Pece, Dick, Putch, Buba, Whiskey, Meril, Oscar. Tutte personalità diverse, tutti con intelligenza e capacità differenti. Tutti sempre pronti a venirmi incontro con gioia, tutti ancorati a quel mio desiderio di loro longevità immortale. Tutti i cani della mia vita, ad oggi. Tutti amati, curati, educati nel rispetto di regole umane che facevano proprie con sussiego e benevolenza nei miei confronti: l’essere che più amavano al di sopra di ogni cosa. La persona per cui avrebbero dato la vita. Così io per loro. E dico loro, e non essi, perchè sono stati tutti parte di me, come persone delle mie famiglie umane e spirituali, quelle che risiedono, non solo nel cuore di ogni uomo che ama i cani, ma nel suo Es viscerale, nel suo percorso di conoscenza reciproca senza sottomissioni in nessuno dei due sensi. Con amore e rispetto.
Ecco cos’è crescere e vivere con un cane. E’ questo, è rispetto del Sè nostro e suo. Un cane lo rispetti giocando con lui, dandogli un buon cibo sano, curandolo, lavandolo, pettinandolo, portandolo fuori (oggi, forse, possiamo dire uscendolo, senza mai scriverlo) per non negargli la dignità dei suoi bisogni corporali che molti usano tenere, in casa, immagazzinati in una cassetta con trucioli assorbenti. E’ questo il rispetto del proprio Sè e del loro Sè, perchè sono esseri senzienti, amorevoli e buoni se non educati a mordere, a masticare cuscini e suppellettili, a pisciare e a cacare ovunque, anche sui piedi di altre persone e sugli usci di casa di chiunque, senza rispetto per se stessi, per il loro “padrone” umano, per gli estranei. Ma il pesce puzza dalla testa, e molte di queste teste sono potrei dire, di cazzo, ma mi limito a dire arroganti decerebrate, ignoranti, violente e con spunti di mafiosa fobia.
E allora, ciò che viene trasmesso da loro, ai loro cani, sono proprio questi stessi sentimenti che sfociano nella inciviltà e nella incapacità di gestire se stessi, le proprie vite, la propria relazione col mondo.
I marciapiedi di Marsala sono pieni di merda. Non ho mai visto nessuno di questi “proprietari” di cani, perchè questo soltanto possono essere definiti, padroni come di una cosa e non amici di un essere vivente, non ho mai visto, dicevo, nessuno di loro con in mano una spatola, un sacchetto, non per forza apposito, basta quello del supermercato, chinarsi a raccogliere gli escrementi naturali dei propri cani.
Oggi, li lasciano pisciare su una porta, domani sulla carrozzina di un bambino, dopodomani cacano appoggiandosi alla porta a vetri o a una vetrina di un negozio in centro. E attenzione a farglielo notare con sarcasmo, dicendo loro che anche noi siamo capaci di andare a pisciare sull’uscio delle loro case, ottenuto l’indirizzo. Guai! Ci immaginano, pene penzulo a pisciare ovunque. Realmente.
Da decerebrati. Non hanno la capacità di comprendere il sarcasmo delle parole educative, così come non comprendono di non amare il loro cane, permettendogli la mancanza di rispetto verso gli estranei che diviene mancanza di dignità verso loro stessi, poveri esseri animali affidati dal fato a gente capace solo di comprarli in un negozio come fossero oggetti colorati e carini da esibire passeggiando. Questa città è piena di merda, che non è solo dei cani, ma è anche materia cerebrale di “padroni” che nient’altro sanno di essere nelle loro vite. Padroni di oggetti, di animali, di auto SUV, probabilmente anche delle loro donne.
Gente da tenere al guinzaglio se vogliamo che questa città progredisca, cresca, prosperi. Gente, e non persone, incapaci di assumersi le proprie responsabilità civiche. “Teste di cazzo, và“.
Sal Giampino