Marsala e il progetto “legalità” di Porta Nuova
Il recupero di Porta Nuova ritorna a suscitare perplessità di carattere estetico, ma anche etico e legale. Non mancano le polemiche in città
Porta Nuova, piazza particolarmente a cuore di ogni marsalese, recentemente acclamata a luogo simbolo della legalità, continua ad essere al centro di non poche polemiche circa la scomparsa degli antichi sedili di marmo, la Pisa del nuovo basolato, l’assenza di decori urbani, ecc. Dulcis un fundo le autorizzazioni per l’uso del suolo pubblico di due ristoratori concorrenti che si affacciano sulla piazza.
Cerchiamo di riassumere la storia per meglio arrivare a comprendere i fatti di oggi. Subito dopo l’esecuzione dei lavori di demolizione del obbrobrio del gazebo “abusivo” il sindaco Adamo fece installare un giardino artificiale non tanto gradito alla cittadinanza. Poi, arrivato Di Girolamo alla guida della città, impiega tutto il suo mandato per la sostituzione del giardino artificiale con un freddo basolato in marmo assieme al recupero di un bene sottratto alla mafia che vi si affaccia. Il recupero della piazza e dell”edificio divenne il simbolo della legalità della precedente Amministrazione nell’ultima campagna elettorale, ma non fu sufficiente a farli restare con il mandato successivo.
Arrivata l’Amministrazione Grillo, quando ancora la ditta esecutrice dei lavori di recupero dell’area non aveva ancora consegnato i lavori, uno dei locali della via Armando Diaz apre un gazebo sulla Piazza. Fioccano foto e proteste sui social e mentre l’opinione pubblica si divide in due fazioni, arrivano i vigili urbani che avrebbero multano il gestore del locale, pare, perché sprovvisto di regolare autorizzazione. Come spesso accade a Marsala, dove ogni occasione è buona per mettere in mezzo la politica, non poteva essere diversamente per un gestore che era candidato in una delle liste che sostenevano il sindaco Di Girolamo.
In piena “fibrillazione” politica spunta una e_mail dell’ufficio preposto al rilascio delle autorizzazioni all’utilizzo del suolo pubblico intestata ad un altro ristoratore concorrente di via Diaz il cui locale ha pure un ingresso secondario sulla piazza di Porta Nuova. Dalla comunicazione ufficiale si apprende che non possono essere rilasciate autorizzazioni fino a quando non saranno finiti e “consegnati” i lavori di recupero della piazza dalla ditta che li ha eseguiti in appalto.
Colpo di scena, qualche tempo dopo il locale che aveva per primo occupato parte del suolo pubblico, lo stesso gestore a cui era stata contestata l’apertura su Porta Nuova, sarebbe ritornato a lavorare a differenza del secondo che non ottiene “misteriosamente” le regolari autorizzazioni dal Comune di Marsala. I titolari, sentendosi vittime di una discriminazione, scrivono e firmano un dettagliato racconto sui fatti e lo postano su Facebook per renderlo pubblico, dal quale si legge testualmente:
“…. un locale attiguo al nostro si ritaglia uno spazio in piazza Porta Nuova, addobbandolo con vasi e piante iniziano l’attività di ristorazione…. Non nascondiamo il nostro disappunto e denunciamo i fatti avvisando telefonicamente il comando di Polizia Municipale. Dopo un controllo ci viene detto che hanno tutti i permessi pertanto possono legittimamente operare in piazza!”
“Ma come è possibile che tutto questo accada in uno stato di diritto? Perchè noi NO e loro SI! Ci piacerebbe ricevere una risposta da parte di questa pubblica amministrazione visto che nonostante l’evidenza dei fatti tutti fanno spallucce. Non nascondiamo il nostro scoraggiamento, ma siamo pronti a ripartire più forti di prima se ce lo permetteranno!”
Non si conoscono le motivazioni di questa presunta scelta che finisce di avvantaggiare un ristoratore a discapito di un altro, entrambi operanti sulla stessa Piazza. Sarà cura dell’amministrazione accertare cosa sia avvenuto. L’opinione pubblica, intanto, sui social non si esime dall’emettere sentenze di condanna. Sulla vicenda abbiamo ricevuto in redazione, e pubblichiamo qui di seguito, una lettera a firma del professore universitario, Giacomo Dugo, già candidato a sindaco di Marsala, il quale usa toni molto forti. E ci mette la propria faccia (come si suol dire in politica) e aggiunge pure tanto di firma.
“A proposito del “progetto di Porta Nuova”… Tempo fa su Facebook, in replica ad un post che commentava su Porta Nuova e la tipologia di insediamento che si stava profilando, avevo commentato e criticato che a Marsala in questo momento ci sono cose ben più gravi, come un inquinamento da plastica anche combusta, eternit, rifiuti di demolizioni di fabbricati e di attività artigianali ecc.
Oggi però, alla luce di ciò che appare e ciò che si sta consolidando in quella piazza che un tempo rappresentava lo specchio e la “porta” della nostra Marsala, mi rendo conto della gravità di ciò che è successo e continua a succedere per avallo e/o per inerzia di chi dovrebbe amministrare la città e gli interessi dei marsalesi, TUTTI…
Al di là dei lavori durati alle calende, forse neppure ultimati (come sembra dal progetto) e forse neppure realizzati a regola d’arte (?), mi chiedo oggi dove è finito il decoro urbano, il rispetto di regole etiche ed estetiche su quella piazza?!
Le stesse che negli anni imposero proprio la rimozione del gazebo che affiancava la villa comunale..
Già dal confronto con foto storiche si notano cambiamenti significativi sul perimetro della piazza, modifiche rudimentali, prospetti fatiscenti e aperture di porte (apparentemente di cantiere) laddove si trovavano finestre, il tutto a beneficio di privati e di attività commerciali che improvvisamente, nonostante l’evidente precarietà e la mancanza di sicurezza/salubrità delle loro strutture, hanno avuto accesso, espansione sulla pubblica piazza anche con un occupazione un po’ approssimativa, con piante e arredi laddove si trovavano altre piante rimosse…
Proprio sullo stesso spazio che riferiscono pubblicamente altri imprenditori, che operano su Piazza della Vittoria, che per tempo avevano depositato richiesta di occupazione con progetto, nel rispetto della normativa, sono stati destinatari di curiosa comunicazione ufficiale del comune da cui si apprende che al momento non può essere consentita nessuna occupazione di suolo pubblico per mancanza di collaudo dopo i lavoro realizzati.
Modi di fare politica e di amministrare?
Il nuovo o il vecchio che avanza?
Facce oggi della stessa medaglia?
Giacomo Dugo”