Marsala, dopo caffè e cornetto aumenterà anche il pane: Città di “cartelli” o di “asineddi”

Marsala città sempre più cara ed invivibile: dopo caffè e cornetto è in arrivo l’aumento del pane. E, cosa assai più strana è la tacita accettazione della popolazione. Viene lecito chiedersi se il consumatore è ritenuto “distratto” e facoltoso o semplicemente “asineddu” e rassegnato dai “pseudo” cartelli che impongono i prezzi a proprio piacimento.

Corsi e ricorsi storici, non appena i media nazionali parlano di aumento delle tasse e di misure eccezionali per individuare gli evasori, in Città, come per riflesso aumenta tutto indiscriminatamente.

Con la scusa che commercianti e artigiani, schiacciati dal fardello fiscale, non ce la fanno più a tenere aperte le saracinesche, ecco rincarare tutto. I “furbetti” di turni, nascondendosi dietro pseudo “cartelli”, improvvisamente decidono, da un giorno all’altro, l’aumento dei prodotti, anche di prima necessità. Del resto nessuno si oppone.

Recentemente è accaduto per gli ingredienti base della colazione tipica del luogo, il caffè ed il cornetto, alias il “croissant”. I bar della città, quantomeno gran parte di essi, soprattutto quelli maggiormente frequentati – dall’oggi al domani – hanno alzato del 20% il prezzo del cornetto e del caffè, che sono passati da euro 1,00 a 1,20, cadauno.

La stessa cosa viene fatta in questi giorni da  un altro pseudo “cartello”, quello dei panificatori, che sta tentando di alzare il prezzo del pane comune del 25% che passerà da euro 2,40 a 3,00 (equivalente ad un aumento di 1/4). Mentre il prezzo chilo delle pezzature, cosiddette “special” (panini, filoncini, quartini, ecc.) lieviterà del 33‰, ovvero passerà dagli attuali euro 3,00 a 4,00 (praticamente l’aumento di 1/3).

caffè cornetto slow colazione italiana

Aumenti sproporzionati e per nulla giustificabili se si considera, per esempio, che nell’entroterra siciliano e lungo la costa orientale il prezzo del caffè e del cornetto oscilla fra 70 e gli 80 centesimi. Anche il costo del pane si mantiene molto più basso, infatti il. Il pane comune si vende infatti fra 1,20 ed un 1,50 euro.

Anche nelle città limitrofe, della stessa provincia di Trapani, il prezzo di caffè, cornetto e pane non sono così esagerati come a Marsala. I “pseudo” cartelli di artigiani e commercianti non hanno capito, forse, che  Marsala è di già in ginocchio. E che non è più la “piccola Parigi del meridione d’Italia”, con la sua economia cittadina disastrata, con agricoltura e turismo in crisi, con i suoi giovani “trapiantati” in altre realtà per poter vivere dignitosamente, con l’esercito di disoccupati ed inoccupati che cresce sempre più.

Se a ció aggiungiamo che il costo vivo (compreso energia, personale, affitto, tasse, ecc) di: un cornetto è di un caffè è al di sotto di 0,30 euro, di cui meno del 50% è rappresentato dal costo degli ingredienti, non troverebbe alcuna sana giustificazione l’ondata degli aumenti imposti dai pseudo “cartelli”. Anche nella panificazione il costo vivo di un chilo di pane è davvero irrisorio, poco più di 50 centesimi, di cui 0,3 euro di farina, sale, lievito, acqua, semi.

Aumenti, quindi, del tutto anomali che potrebbero rivelarsi controproducenti per gli stessi imprenditori dei “pseudo” cartelli proponenti. Il consumatore, indignato dagli sproporzionati prezzi imposti, potrebbe decidere di comprare altrove caffè, cornetti, pane e quant’altro sta aumentando. Molti già lo fanno facendo la grande spesa nelle città limitrofe, dove da sempre, carne, pesce e verdure, “misteriosamente”, costano meno.

Cari Commercianti e Artigiani che ostentate tanto i vostri sacrifici non dimenticate, forse, che il valore di acquisto di pensioni è stipendi impone risparmi forzati sugli acquisti, anche sui beni di prima necessità. O forse pensate che la città sia abitata solo da facoltosi “asineddi”!

 

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