Marsala, disagi al Pronto Soccorso del Paolo Borsellino
Quella che stiamo per raccontarvi è l’ennesima brutta storia del Pronto Soccorso, se così si puó chiamare, del Paolo Borsellino di Marsala. Una trentina di persone, fra accompagnatori e pazienti, condividono dolore, amarezza e rabbia in uno spazio angusto di un paio di decine di metri quadri. Le due sale d’attesa sono chiuse per lavori in corso, pare che sia caduto il controsoffitto la scorsa settimana e nessuno ha provveduto alla riparazione.
Dopo ore di attesa ci si conosce tutti, la privace non esiste proprio. Si respira un’aria pesante, fa caldo, e gli odori sgradevoli della sudorazione impregnano l’aria. Quando si sta male, o si accompagna una persona cara, si sopporta tutto. Anzi si fa finta di non vedere e non capire che l’ambiente così promiscuo è poco salutare. Questa è solo l’ultima goccia di un vaso traboccante fatto di disfunzioni. La più grave è quella dell’assenza di un secondo medico e di altrettanto personale infermieristico a suo supporto, al Pronto Soccorso. E’ questa la causa di così tante quanto lunghe attese.
E’ la sera del 25 aprile, mentre l’Italia festeggia la Liberazione, qui si fanno lunghe code per una visita medica, per una diagnosi, per un accertamento specialistico o una radiografia. Sono le 22:58 e l’equipe di pronto soccorso è alle prese con 6 pazienti in codice giallo ed uno in codice verde; così è riportato sul monitor. Sicuramente sono molti di più visto che tre pazienti, in barella, sono ospitati in un corridoio, di fronte alle sale mediche.
Sette in tutto, ufficialmente, i “fortunati” che sono riusciti a varcare il triage, alias la pre-visita, quella che viene affidata al l’infermiere di turno. Colui che ha il “potere” di scandire i tempi di accesso. Un infermiere, non un medico. Stasera, chi ha avuto la “disgrazia” di aver fatto ricorso a questo Pronto Soccorso è stato fortunato, l’infermiera sa il fatto suo.
Traspare, comunque, molto nervosismo nel personale. Comprensibilmente è stanco, esausto, ma soprattutto rassegnato di così tante disfunzioni in quello che dovrebbe essere il primo tra i Pronto Soccorso della provincia, visto che abbraccia gli abitanti di tre città, Marsala, Petrosino e Salemi.
Fuori, nella Sala d’attesa, se così si puó definire, ad attendere che l’infermiere scandisca il proprio nome per accedere alle cure vi sono 12 pazienti in codice verde, per lo più sono persone che hanno subito dei traumi, alcuni accusano fratture ossee. Da ore, rannicchiati nel dolore, stringono fra le mani una sacca con ghiaccio sintetico e attendono di essere visitati. Nella migliore delle ipotesi usufruiranno di una radiografia e di un antidolorifico. Dovranno ritornare domani mattina. Qualcuno, vista la lentezza con cui si va avanti, passerà la notte in pronto soccorso e domani mattina sarà il primo a ricevere le cure del caso dall’ortopedico.
Tutto sommato questa sera, qui nello sperduto “ospedale di campo”, è una serata tranquilla, nessun codice rosso. Meno male, nessuno, salvo complicazioni, questa notte rischia la vita.
Ma perche succedono solo al sud ospedale Agrigento 18 gennaio pronto soccorso entro alle ore 13.30 dopo un incidento con lo scooterone esco giorno 19 gennaio ore 2.30 mi visitano fanno i raggi alla punta del piede e la caviglia 4 dite rotte 3 sconposte mi medicano ma debbone essere dei macellai non si accorgono che losso sperone e lisionato dopo 2 settimane di dolore faccio la resonanza magnetica e si accorgono della lesione cosa debbo pensare degli pronti soccorsi nel sud dopo una vita in germania.